BREVI, FLASH, ANNUNCI.....

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19 maggio 2012

FRANCESCO "RITORNA" A BOSCOTRECASE.


RICEVIAMO DALLA COLLEGA VIRGINIA LEALI PRIMATO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO

21
GEN
2011
FRANCESCO PRIMATO
Cara Redazione,
ho letto, con particolare attenzione, il "pezzo redazionale" pubblicato Sabato 15 Gennaio 2011, dal significativo titolo "Aspettando la targa commemorativa per Francesco Primato".
L'ho letto e riletto, da sola e con i miei Figli, e Vi dico "Grazie!".
Per la Vostra sensibilità, per la Vostra attenzione, per la Vostra Amicizia, per la Vostra "memoria aziendale".
Il "Grazie!" va esteso alla Direzione Aziendale, nelle persone del Dottor Spagnuolo, dell'Ing.Borrelli e della Dottoressa Vitiello che, da subito, senza esitazioni, hanno "appoggiato" la Vostra Iniziativa di installare la vecchia targa commemorativa di mio Marito nella nuova Stazione di Boscotrecase.
Io, i miei 3 Figli, tutti i miei Parenti, tutti gli Amici di Franco, aspettiamo il giorno in cui ri-corderemo, di nuovo, il "sacrificio" di mio Marito...
So che Voi della Redazione siete già pronti per l'occasione, unitamente al carissimo Padre Pasquale Castrilli.
Virginia Leali Primato


FRANCESCO PRIMATO, NEL RICORDO DELLA MOGLIE VIRGINIA, DEI FIGLI MARIO, VINCENZO, DANIELE...E DI TUTTI NOI.

31
OTT
2009
Il nostro blog è letto anche da "non addetti ai lavori" è solo per questo motivo che vogliamo precisare che Francesco Primato era un nostro collega, ucciso nel corso di una rapina mentre era di servizio nella fermata di Boscotrecase. Vigliaccamente ucciso perchè osò reagire alla rapina inseguendo i suoi assassini fin fuori dall'impianto.
DALLA MOGLIE VIRGINIA LEALIRICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO. 
La redazione


 31 OTTOBRE 2009, SONO DIECI ANNI TRASCORSI TRA DOLORE ED AMORE PER FRANCESCO...

 Si dice che è possibile amarsi per tutta la vita, ed è proprio così.
In questi dieci anni, io come moglie di Francesco Primato insieme ai miei tre figli, Mario, Vincenzo e Daniele abbiamo sperimentato che sentiamo ancora il dolore per la sua partenza e con me avvertono che l’amore è più forte della morte.
 
La strada è piuttosto lunga e solo l’amore di Dio può trovare delle soluzioni.
 
Virginia Leali
 
  
primato
 FRANCESCO PRIMATO


IN MEMORIA DI FRANCESCO PRIMATO.


Oggi parliamo di Francesco Primato. Lo facciamo volutamente in occasione della ricorrenza della sua nascita che cade il 6 giugno e non della sua tragica morte.
Francesco nasceva il 6 giugno del 1961.
Lo vogliamo ricordare perché da quel pomeriggio sciagurato è rimasto nei nostri cuori ma soprattutto perché è giusto che tutti sappiano, in particolare i giovanissimi che da poco si sono affacciati al lavoro in Circumvesuviana, il perché di quella Sala Assemblea  "Francesco PRIMATO”, il perché di quella targa.

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Personalmente rendo omaggio a Francesco con un articolo mai pubblicato,quasi uno sfogo personale che scrissi poco dopo la sua uccisione, sull’onda emotiva che quei fatti tragici scatenarono nel petto di tutti noi lavoratori della Circumvesuviana ma non solo.
Altri colleghi usarono forme diverse per liberare la propria emotività, una di queste fu una canzone.
Il nostro affettuoso abbraccio va alla moglie di Francesco diventata nostra collega grazie alla sensibilità di un'azienda che in casi come questi riesce ancora ad essere "madre".
Da tutta la redazione un caro saluto ai figli e a tutti quelli che gli vollero bene.  
 
gioNA
 

A FRANCESCO
primato
Mentre scrivo questo pezzo, Polizia e Carabinieri sono ancora alacremente impegnati per cercare di dare un volto e un nome all’assassino di Francesco Primato.
Un Ferroviere con la Effe maiuscola il cui brutale omicidio ha catapultato per diversi giorni sulle prime pagine di tutti i giornali e nei titoli di tutti i telegiornali nazionali, il nome dell’azienda Circumvesuviana di Napoli. 
Ma non basteranno pagine per raccogliere tutto il dolore, la rabbia, l’angoscia, la perplessità, lo smarrimento che tutti i lavoratori di questa azienda hanno provato di fronte all’uccisione del collega Francesco. 
Fiumi di inchiostro sono stati versati e ancora giustamente scorreranno, per commentare la morte assurda ed inaccettabile di un lavoratore che in una domenica di fine ottobre non ha più fatto ritorno a casa dalla moglie e dai figli, per quell’attaccamento al servizio che, pur essendo prerogativa delle forze dell’ordine, ancora tanti ferrovieri come lui in quest’azienda posseggono.
Francesco ha pagato con la vita il suo amore e la professionalità con i quali era solito fare il proprio servizio, prima come addetto ai passaggi a livello (via Ugliano a Pompei), poi come addetto di stazione e gestione, qualifica recentemente ottenuta arrivando primo in graduatoria in un concorso interno.
Un concorso che gli aveva aperto la strada ad una sicura carriera, perché uno come lui non si sarebbe mai fermato, così come non si è fermato di fronte all’arroganza e alla sfrontatezza del delinquente di turno.
Il commento di molti è stato è sarà ancora quello di sempre, quello di chi non vuole e forse non può capire : “perché non ha lasciato perdere” ? , “perché ha voluto fare l’eroe a tutti i costi” ?
Ma non ha lasciato perdere perché una persona come Francesco, dai sani principi morali non poteva lasciar perdere, perché era la sua indole, era il suo essere “Ferroviere” e perché forse mai avrebbe immaginato di trovarsi a rincorrere la morte vestita da “balordo”.
Forse sarebbe stata meglio una rapina a mano armata, di quelle “classiche”, ormai sempre più frequenti, dove la minaccia della pistola o di un coltello, ti richiama alla mente il bene prezioso della vita che non vale la pena mettere a repentaglio reagendo con impulsività ; un bene insostituibile che non è giusto sottrarre all’amore dei propri cari per sacrificarlo a questa società che non fa nulla per tutelarti.
Forse, se avesse avuto il tempo e il modo di capire cosa veramente aveva di fronte, Francesco oggi sarebbe ancora con noi, ma così non è stato e purtroppo una fiamma preziosa e luminescente è stata brutalmente spenta lasciando tutti un po’ più al buio, tutti un po’ più soli.
 
Gianni Navarone

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