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16 maggio 2014

DAL NOSTRO BRUNO VINCI RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

La saggezza a volte ma mi dice di farmi i fatti miei come italica consuetudine ma ci sono eccezioni dovute.

La legge è veramente vecchia, infatti ci sono passi della 148/31, anacronistici, come quello della via gerarchica. Degli avanzamenti , della censura ed altro che non consentono un modus vivendi lavorativo liberale essa è basata su rigide gerarchie di classi e di doveri che rasentano regolamenti paramilitari. Ma era dogma e si rispettava in attesa di tempi evoluti…e tralascio i riferimenti a ormai inutili ai previlegi degli iscritti al Partito Nazionale Fascista, che sono ormai assurdi.

E finalmente qualcuno la contesta; ma in cosa e perché? Si contesta sul minimo previlegio concesso all’epoca da S.M. Serenissima Vittorio Emanuele III° , ad i poveri ferrovieri e autoferrotranvieri e le loro quasi miserabili famiglie? Che all’epoca assieme ai minatori ed operai erano considerati dei poveracci costretti ad un lavoro duro e poco retribuito. Certo è anacronistico mantenere questa legge o quantomeno sostituirla con una più adeguata ai tempi ma non bisogna abolire il solo previlegio, il cui dispendio ho vistoi suffragato da dati non verificati, gonfiati, supposta statistica, ma sicuramente non veritiera. Ho letto le cifre e mi viene fuori una media che ogni dipendente ha una media di quasi tre figli da 0 a 26 anni. Dimenticando che gli orfani i vedovi e i singles, rappresentano circa il 18% di essi e dimenticando che circa il 65% dei dipendenti ha circa 50 anni di età e i nipoti dei dipendenti non godono del previlegio di transito gratuito. E molto difficilmente il restante di tali dipendenti, hanno figli che siano minori dei 26 anni per cui la media l’abbasserei in difetto di circa 4000 unità calcolate in meno e che molti di essi non se ne servono perché non utili alle loro esigenze,( molti loro figli, come i miei, lavorano fuori regione come capita a molte famiglie del sud). Del resto gli elenchi non sono coperti da privacy per quanto riguarda le cifre e possono essere resi noti e confrontati nella luce della verità.

Insomma rimango del parere che sia una genialata cercare un recupero sostanziale in questo, certo io sono diversamente intelligente e mi domando: come mai in Inghilterra i tornelli vidimano i biglietti sia in entrata che in uscita? Forse per evitare che chi salta un primo controllo abbia la difficoltà di saltarne un altro? Per recuperare più evasione possibile o almeno rendendo la vita più difficile agli evasori acrobati? Non hanno mai voluto farlo, ma io lo feci notare nel già 2005 e ancora oggi le uscite dalle stazioni sono libere come ancor più libere sono le entrate. Ma gli inglesi si sa sono più furbi e quindi, le loro eventuali e cazzate le chiudono con la parola “unreasonable”..irragionevole, e le bloccano prima di far danno. Invece da noi sono regole che possono anche diventare legge, anche oggi, nella virtuosa Italia di Renzi, che mi auguro concretamente stia andando al sodo del profitto non allo scremare del minimo superfluo. Orgogliosamente dico , che togliessero anche il biglietto Trenitalia annuo di un solo viaggio, concesso hai dipendenti, (che almeno fino a qualche anno fa era concesso. Adesso non so se ci sia) bene anche questo. Ma portassero risultati veri, non supposti e suffragati da cifre non verificate in modo concreto. Vergognoso dare degli untori a qualche inconsapevole innocente. In caso di epidemia e carestia, abbiamo bisogno di guaritori non di monatti, e in questo caso ancor meno di presunti poveri untori da additare al pubblico.
In veritas virtute
Bruno Vinci




2 commenti:

  1. Bruno il viaggio Trenitalia già non c'è più da tempo...per il resto concordo...

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  2. Sempre attento e riflessivo
    ma in fondo dire la verita non e poi cosi difficile...
    (un amico d'infanzia?)

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