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22 febbraio 2014

BRUNO VINCI...RIFLESSIONI

Bruno Vinci

Se un azienda in crisi è in mano a persone  non avvezze ai cambiamenti ed al recupero economico. Cosa propone per il recupero a breve termine?
TAGLI ,TAGLI , e ovviamente TAGLI, e questi scampoli e residui dei tagli, viene riciclato e il restante gradualmente eliminato.
Peccato, perché bastava un italiano alla vecchia maniera, un Corradino D’Ascanio, per esempio che nel dopoguerra fece risorgere la Piaggio, martoriata fabbrica di aerei, destinata a morte certa, con pochi macchinari sopravvissuti ai bombardamenti. Che cosa fece tagli? Ormai la Piaggio non aveva quasi più dipendenti da tagliare ed allora cominciò a pensare alla vera esigenza della gente, un trasporto economico che permettesse alla gente di andare a lavorare e partecipare alla rinascita di un paese.
Corrado D’Ascanio, fece molti notti insonni, studiando e pensando e anche sognando un futuro migliore per la sua azienda e per i lavoratori di essa. E alla fine, tentando, provando e riprovando correggendo, realizzò il suo pensiero e il suo sogno. E la chiamò per la sua forma “VESPA PIAGGIO”.
Cosi, tutti i lavoratori licenziati furono riassunti e anzi furono assunti dei  nuovi, e oggi la VESPA è il simbolo conosciuto in tutto il mondo del genio italiano.
Certo non pretendo questo dalla mia azienda, che è un azienda di servizio, servizio Ferroviario, ma già anni fa, alle prime avvisaglie della crisi parlando con alcuni amici, pensavamo un sistema per recuperare il passivo del bilancio. E pensai alla creazione di piccoli scali ferroviari nelle stazioni della Circumvesuviana, ove ci fosse la possibilità e spazio per farlo,  dedicate allo scarico e carico delle merci in sostituzione del trasporto su gomma nelle ore notturne . Questo avrebbe permesso, che un solo ETR in ore notturne, con attaccati tre carrelli pianali avrebbe trasportato l’equivalente di almeno due tir, con impatto ambientale zero e bassi costi di trasporto. Alcuni imprenditori erano molto interessati e dato che io, in azienda sono solo un impiegato, e diciamolo pure, per nulla considerato. Essi tentarono di portare avanti il discorso ai vertici aziendali.
Risultato ? Le risposte furono vaghe e premonitrici di impossibilità e sciagure e di impossibili giustificazioni dell’impossibilità del progetto.
Anche se tutte le innovazioni comportano dei problemi di attuazione, io penso, che il vantaggio per esempio di portare ortaggi e frutta a Napoli dalle campagne di Sarno, avrebbe portato vantaggi ambientali economici e anche un minor numero di atti vandalici essendo alcune stazioni di scalo merci e la linea trafficati dal personale preposto anche nelle ore notturne.
Ovviamente, il profitto ricavato andava nel bilancio complessivo nella massima trasparenza e fruibile dagli organi di stampa. Infatti chiudo questa riflessione con un ringraziamento al Dott. Gravetti, che con i suoi articoli regge il polso dell’agonizzante Trasporto Pubblico in Campania.



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