TAGLI ,TAGLI , e ovviamente TAGLI, e questi scampoli e
residui dei tagli, viene riciclato e il restante gradualmente eliminato.
Peccato, perché bastava un italiano alla vecchia maniera, un
Corradino D’Ascanio, per esempio che nel dopoguerra fece risorgere la Piaggio,
martoriata fabbrica di aerei, destinata a morte certa, con pochi macchinari
sopravvissuti ai bombardamenti. Che cosa fece tagli? Ormai la Piaggio non aveva
quasi più dipendenti da tagliare ed allora cominciò a pensare alla vera
esigenza della gente, un trasporto economico che permettesse alla gente di
andare a lavorare e partecipare alla rinascita di un paese.
Corrado D’Ascanio, fece molti notti insonni, studiando e
pensando e anche sognando un futuro migliore per la sua azienda e per i
lavoratori di essa. E alla fine, tentando, provando e riprovando correggendo,
realizzò il suo pensiero e il suo sogno. E la chiamò per la sua forma “VESPA
PIAGGIO”.
Cosi, tutti i lavoratori licenziati furono riassunti e anzi
furono assunti dei nuovi, e oggi la
VESPA è il simbolo conosciuto in tutto il mondo del genio italiano.
Certo non pretendo questo dalla mia azienda, che è un
azienda di servizio, servizio Ferroviario, ma già anni fa, alle prime
avvisaglie della crisi parlando con alcuni amici, pensavamo un sistema per
recuperare il passivo del bilancio. E pensai alla creazione di piccoli scali
ferroviari nelle stazioni della Circumvesuviana, ove ci fosse la possibilità e
spazio per farlo, dedicate allo scarico
e carico delle merci in sostituzione del trasporto su gomma nelle ore notturne
. Questo avrebbe permesso, che un solo ETR in ore notturne, con attaccati tre
carrelli pianali avrebbe trasportato l’equivalente di almeno due tir, con
impatto ambientale zero e bassi costi di trasporto. Alcuni imprenditori erano
molto interessati e dato che io, in azienda sono solo un impiegato, e diciamolo
pure, per nulla considerato. Essi tentarono di portare avanti il discorso ai
vertici aziendali.
Risultato ? Le risposte furono vaghe e premonitrici di
impossibilità e sciagure e di impossibili giustificazioni dell’impossibilità
del progetto.
Anche se tutte le innovazioni comportano dei problemi di
attuazione, io penso, che il vantaggio per esempio di portare ortaggi e frutta
a Napoli dalle campagne di Sarno, avrebbe portato vantaggi ambientali economici
e anche un minor numero di atti vandalici essendo alcune stazioni di scalo merci
e la linea trafficati dal personale preposto anche nelle ore notturne.
Ovviamente, il profitto ricavato andava nel bilancio
complessivo nella massima trasparenza e fruibile dagli organi di stampa.
Infatti chiudo questa riflessione con un ringraziamento al Dott. Gravetti, che
con i suoi articoli regge il polso dell’agonizzante Trasporto Pubblico in
Campania.
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