PAOLO CARRABBA |
Quando
sono stato assunto tanti anni fa, l’obiettivo primario
dell’azienda era assicurare un servizio ferroviario e
automobilistico, quanto più efficiente, regolare e corrispondente ai
bisogni degli allora Utenti che usufruivano di tale servizio.
Per
ottenere gli obiettivi prefissati, particolare attenzione veniva
data non solo ai mezzi di trazione occorrenti, ma primario era anche
la formazione e le motivazioni che bisognava dare a tutto il
personale, affinché tutto funzionasse alla perfezione, come il
famoso “Orologio Svizzero”.
Oggi,
anno Domini 2013 tale obiettivi sembrano non interessare a nessuno.
Abbiamo
una domanda di trasporto pubblico, che non riusciamo a soddisfare per
mancanza di risorse economiche destinate alle manutenzioni e
all’ammodernamento del sistema, al contrario vedo continuamente
approvare progetti per lavori che non portano nessun beneficio al
sistema ferroviario ne ai viaggiatori, ultimo in ordine di tempo
interramento della stazione di Nola, con mantenimento di un solo
binario di corsa tra Saviano e Nola, previsione di spesa euro 150
milioni, a cosa serva tale spreco di risorse lo sa solo Dio e gli
uomini che l’hanno progettato.
Per
non parlare del personale, che chiamarlo DEMOTIVATO è un eufemismo.
Con quello amministrativo che è stato sballottato da un edificio
all’altro della galassia EAV, fermo restando che a breve l’azienda
ritornerà alla carica per dichiararne un centinaio in esubero con
mobilità forzata e per gli altri contratto di solidarietà.
Sembriamo
diventati una grande Azienda Finanziaria, dove i servizi di maggior
spessore sembrano essere “Affari Legali, Controllo Gestione,
Patrimonio e Ragioneria”, mentre le Direzioni D’Esercizio
Infrastruttura e Trasporto hanno nella loro mission “Fate
quello che potete con quel nulla che c’è”.
Ed
allora mi domando, ma questo Commissario ad Acta sarà pur vero che
nel suo mandato, oltre al piano di rientro dal debito deve
assicurarsi che il gruppo EAV non né produca altro nei prossimi
anni, ma è possibile per un’Azienda diventare virtuosa se non
viene messa in condizione di riprendere la sua normale attività,
cioè ASSICURARE
TRASPORTO.
E
come può avvenire, se non attraverso il pagamento dei cosiddetti
“FORNITORI STRATEGICI”, i quali non hanno visto nemmeno 1 euro?
In
considerazione di quanto sinora scritto, ho un brutto presentimento e
spero vivamente di essere smentito nei mesi a seguire. In questi
giorni è stata depositata la sentenza emessa dalla Prima Sezione
Civile della Corte d’Appello di Napoli, circa il fallimento della
società EAV BUS.
Il
dispositivo della sentenza, conferma la dichiarazione del suo
fallimento, ma gli riconosce i requisiti previsti dall’art. 2 co.1
del D.Lgs. 8 Luglio 1999 n.270, per l’ammissione alla procedura di
AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA.
Direte
voi cosa c’entra, ebbene non vorrei che avvicinandosi la data del
31/12/2013, quando scadrà la moratoria prevista dal Decreto Legge
salva EAV, che vieta di intraprendere o proseguire azioni esecutive,
nei confronti delle società a partecipazione regionale esercenti il
trasporto ferroviario regionale, e non essendoci nessuna azione
concreta per iniziare il ciclo virtuoso che dovrebbe portarci al
risanamento, qualcuno avesse intenzione di intraprendere la stessa
strada percorsa da EAV BUS, pre fallimento del Gruppo EAV con
liquidazione volontaria e successiva richiesta al Tribunale per il
riconoscimento dei requisiti di legge per la procedura di
AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA.
Napoli,
24/04/2013 Paolo Carrabba
20.26 notizia Televideo RAI
RispondiEliminaTrasporto pubblico, intesa sul rinnovo
E' stato raggiunto l'accordo tra le
parti sociali sul trasporto pubblico
locale. Lo comunica il viceministro del
Lavoro Martone,precisando che l'accordo
sperimentale recepisce i punti di con-
vergenza nella trattativa sul rinnovo
del contratto e che sarà erogata una
'una tantum' di 700 euro per lavorato-
re, in due rate.
"Il confronto, durato diversi mesi, ha
portato a scongiurare scioperi naziona-
li già convocati", spiega Martone. Il
rinnovo del contratto era atteso "ormai
da 5 anni da 116.000 lavoratori".
Da un mio punto di vista sarebbe stato più logico, numeri alla mano, che fallissero prima le società ferroviarie dell'EAV, che la stessa EavBus. Il Commissario è un burocrate ministeriale non è un'aziendalista per cui sui programmi industriali di risanamento non conoscerà una mazza e svolge la sua azione compulsato dalla vecchia guardia esistente nelle aziende. Del risanamento annunciato finio ad oggi non c'è traccia perchè le decisioni impopolari e i sacrifici, non piacciono nè a Caldoro, nè a polese, nè al gruppo dirigente EAV riciclatosi, nè ai sindacati, nè ai lavoratori. Alla fine nessuno si accorge che il posto di lavoro può rappresentare un serio pericoloper il prossimo futuro, soprattutto se si svolgono le gare per l'affidamento dei servizi.
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