Ho letto, quanto scritto dall’amico
Paolo Carabba, non posso essere che d’accordo, ma nel contempo
rimango allibito dalla stasi delle forze sindacali che ormai sono,
vista l’inefficacia solo delle pro loco aziendali e politiche. E’
assolutamente chiaro e palese, che tutto quello che avviene non è
che la risultante di un progresso industriale teso ad una vera ed
efficiente produttività ma piuttosto al mantenimento di diverse
realtà che era no giunte al limite di sopravvivenza. La crisi era
anche Circumvesuviana, ma come ha fatto la nostra ferrovia a reggere
cosi tanto anche se invalidata delle maggiore risorse prima
disponobili.
Io sono uno di quelli che assistettero
al passaggio dalla Gestione Governativa alla Regione, come amante
della storia mi andai a controllare a ritroso quello che avevano
fatto nelle gestioni regionali precedenti in gestioni controllate di
diverse attività, da quello scenario con un vorticoso flusso di
capitali si evinceva che l’unica produzione veramente sicura erano
gli introiti dovuti alle tasse regionali ma nei servizi al pubblico
non c’erano successi. Capii subito che era iniziata la fine, a
quell’epoca mi occupavo di approvvigionamento materiali e verifiche
ispettive, quindi, fui personalmente criticato di questo avendo
richiesto moltissimo materiale di scorta cavi, filo di contatto tutti
materiali passati per il magazzino e che successivamente ci sono
serviti per sostenere una situazione che perdura di crisi che
perdura ancora oggi.
Successivamente fui passato alla
manutenzione infrastruttura occupando della direzione lavori con
Adamo in particolare sui lavori della linea aerea e sottostazioni.
Tutto questo, sempre in un clima malevolo nei miei confronti, e solo
con la costanza dei risultati mi assicurava un certo prestigio
personale visto che di carriera e di retribuzione non venivo affatto
considerato restando da diversi lustri a parametro 175 mentre i miei
colleghi tutti minimo ala parametro 193. E oggi con la
ristrutturazione mi si chiede pure solo di limitarmi alle sole
verifiche ispettive ovviamente PER TUTTE LE AZIENDE DELL’EAV,
buttando nel wc tutti lavori precedenti, non considerando i miei 54
anni limitandosi alla sola ottusa abitudine di guardare le persone
come matricole e non il loro bagaglio lavorativo.
In considerazione di ciò avanza dentro
di me la considerazione di trasferirmi in linea come personale
operativo anche se limitatissimo dal mio parametro storico 175.
Questa mia storia e solo un esempio che la strafottenza anche di
tutto il personale e i sindacati a cui sono stato iscritto che non
considerava che se una sola scorrettezza individuale venisse fatta e
non contrastata era solo un autorizzazione futura a farne altre di
più largo raggio. Pertanto ritengo che le considerazione avanzate
ora da sindacalisti e non appartenenti all’azienda siano utte da
ritenersi false tardive moralistiche. E’ stato permesso tutto e
ora fanno i sorpresi, ma sono mesi che domando tramite questo blog
che era rimasta solo la circumvesuviana una vecchia quercia denutrita
a cui deboli rami si stanno applicando nuovi pesanti carichi.
Avrete notato che sto limitando i miei
scritti solo a qualche considerazioni e sugli stipendi e ridurrò
anche questa perché mi adeguo alla strafottenza di tutti. Ma
sappiate signori sindacati che l’utenza rimasta giustifica solo
azioni di sciopero che causate dall’assenza di stipendio vuole che
i problemi interni nostri siano risolti da Voi come se Voi ne sareste
capaci.
Per quando mi riguarda da vittima della
strafottenza mi adeguo anch’io alla strafottenza generale di tutti
i lavoratori che scenda un deux ex macchina dal cielo che risolva
tutto e porti benessere, giustizia sociale,. Cari signori la notte è
notte se non accendiamo la nostra luce di lavoratori determinati a
risolvere e inutile dibatterci nel buio.
Bruno Vinci
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