C O M U N I C A T O
Le aggressioni subite in questi giorni dal nostro macchinista presso la
stazione di Barra e dal personale di relazione con il pubblico di Napoli, è la
conferma di quanto avevamo segnalato qualche giorno fa all’azienda con un
nostro fonogramma.
A loro vanno la nostra solidarietà e l’augurio che ritrovino presto la
serenità necessaria a fare il proprio lavoro, con l’impegno di sempre.
Adesso più che mai, ne abbiamo assoluto bisogno.
Comprendiamo l’esasperazione dei nostri viaggiatori, peraltro opportunamente
aizzati da un’abile disinformazione a cui non seguono mai adeguate risposte da
nessun livello istituzionale.
Ma non giustifichiamo assolutamente atti di violenza, seppur esercitati
in nome di un sacrosanto diritto alla mobilità pesantemente sotto attacco, ma
di cui i lavoratori non hanno nessuna responsabilità, specialmente quelli in
prima linea.
Anzi, sono anch’essi esasperati
dall’evidenza che potenti interessi, neanche tanto limpidi, stanno esercitando,
con protervia inaudita, la sistematica distruzione del sistema di trasporto
regionale e soprattutto di un’azienda che, fino a pochi mesi fa, era
considerata modello nel panorama nazionale e ed europeo, oltre che la prima
della Campania.
Ma ormai il livello di tensione ha raggiunto limiti insopportabili ed è
venuto il momento di smettere il vasto campionario di irresponsabilità e
strumentalizzazione seminato in dosi massicce quanto mai, e di far cessare
questo gioco al massacro che lascerà solo ferite e macerie per tutti.
Sarebbe il caso che i rappresentanti istituzionali, a cui spetta la
dose maggiore di responsabilità e buon senso, chiarissero anche agli utenti
cosa sta accadendo e perché:
·
La sicurezza, pane quotidiano di un’azienda di
trasporto, viene sempre più subordinata ad esigenze di carattere economico o ad
incomprensibili rigidità, nonostante roboanti proclami di tutti i livelli
istituzionali;
·
Il salario, base indispensabile per la serenità
degli operatori, soggetti a condizioni di lavoro sempre più stressanti, ancora
sotto attacco nonostante fosse stato sensibilmente ridotto dagli
accordi difensivi sottoscritti, con alto senso di responsabilità, da
tutte le organizzazioni sindacali;
·
l’organico,
già pesantemente ridotto negli anni passati, per giunta in un settore in
cui aumenta sempre di più la domanda di ulteriori e più qualificati
servizi, viene ancora messo in
discussione, con la prospettiva di ulteriori riduzioni;
·
gli stipendi che da diversi mesi vengono
beffardamente posticipati, sempre all’ultimo minuto, di quel tanto che basta a
mantenere il clima di terrore funzionale al devastante disegno perseguito.
Ancora non basta ?????
Noi siamo molto preoccupati perché senza una
strategia di uscita da tale situazione, che secondo noi può avvenire solo in
presenza di un robusto progetto di sviluppo, ci saranno solo altri guai.
Perché è meglio che si sappia, una volta concluse le
vertenze in atto, senza un cambio nelle politiche del trasporto pubblico
locale, i viaggiatori dovranno aspettarsi un ulteriore degrado del servizio,
della sicurezza e della qualità .
I
rappresentanti alla sicurezza dei lavoratori
della Circumvesuviana.
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