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6 dicembre 2012

DAI COLLEGHI DEL DCO RICEVO E PUBBLICO

A Giovanni Navarone. Redazione Blog Vesuvianando.

Negli ultimi giorni, più volte, gruppi di viaggiatori esasperati dai ritardi dei treni in partenza da Napoli P.N., hanno tentato, invano, di incontrare qualche “dirigente” della Circumvesuviana, provando ad “entrare” nel Palazzo di Direzione, forzando le porte d’accesso e recandosi ai piani ove è ubicata la Dirigenza Centrale Operativa luogo dal quale i Dirigenti Unici gestiscono la Circolazione Ferroviaria, pensando di trovare i responsabili della situazione che è oggi al limite del collasso, e costringendo gli Operatori a richiedere di continuo l’intervento delle Forze dell’Ordine. 
I dimostranti, spesso, riferiscono di essere stati invitati dal personale addetto ai treni a recarsi presso la Direzione per protestare con i Dirigenti Aziendali.
Per fortuna, nessuno dei dimostranti, è mai riuscito a varcare le porte del DCO, grazie soprattutto al tempestivo intervento delle GPG, ma ciò non toglie il fatto che, gli stessi Operatori, si trovano a lavorare,  per questi motivi, in un clima di tensione continua. 
Senza voler entrare in merito ad una trattativa in atto tra il personale di bordo e l’azienda, riguardante le numerose difficoltà in cui sono costretti a lavorare sia i capitreno che i macchinisti, il personale DCO, si dissocia con estrema fermezza dalle pur legittime forme di protesta del personale treni, ribadendo la completa estraneità a tali forme di protesta.

                                                                       
                                                   Il personale DCO

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Caro Giovanni,proprio non ce la faccio a starmene zitto.

Colgo l'occasione per "postare" giusto poche righe non in risposta a quanto dichiarato dai colleghi del DCO ma quanto dichiarato dagli operatori del DCO.

Sembrano, come i nostri dirigenti, un'entità a parte, sempre nel silenzio, come minatori a 2.000 metri sotto terra.

Ultimamente, sia il personale impiegatizio sia buona parte di altro personale aziendale, hanno dato vita ad una serie di iniziative con l'unico intento di tutelare loro stessi e la propria famiglia (del tipo, senza soldi non si mangia).

E' solo dell'altro giorno la "reazione" di tanti colleghi che, stanchi di aspettare, hanno chiesto animatamente all'amministratore dell'azienda quando  e come si venisse remunerati.

In tutti i casi, gli operatori del DCO hanno continuato il loro lavoro: qualcuno di loro si fosse degnato di chiedere da vicino cosa stesse succedendo...... NIENTE!

Fortuna per loro, l'azienda in tempi non sospetti li ha "blindati" in una stanza.... il resto di noi, continuiamo a ritrovarci "estranei viaggiatori" inferociti.... di continuo ultimamente, dinanzi la propria scrivania.... ce li ritroviamo "rabbiosi", incazzati neri, imbestialiti..... pronti a mollarti il "pacchero" salutare che di sicuro non dimentichi facilmente. Per non parlare del personale viaggiante e di macchina che, anche in condizioni particolari, il famoso pacchero lo rimediano comunque... ma questa è un'altra storia. Io e tanti altri come me non si dissociano dalla forma di protesta. Avranno (chi protesta) una minima parte di responsabilità, ma ricordiamoci pure che i treni "bbuoni" sono una quarantina e vanno avanti e indietro come trottole.... no, quelle girano (come le palle!).

Quello che mi fa incazzare è la dissociazione da ogni forma di protesta da parte degli operatori del DCO... e mi chiedo: ma quando mai sono stati associati a qualcuno? Dissociazione: questa si che è una forma di protesta. Protestare contro chi protesta.

Avrei gradito, invece, leggere altre righe e non quello che hai pubblicato, caro Giovanni. Forse, al tuo posto, avrei rifiutato di farlo. 

Fino a quando le cose andranno bene, operatori del DCO, resterete sempre rintanati nella vostra "tana" blindata. Giungerà il tempo pure per voi: credo che continuerete ad essere soli quando avrete la necessità di cambiare qualcosa.

Ah, dimenticavo che se vi fermate voi necessariamente si ferma la ferrovia.....

Caro Giovanni, con quanto ho scritto, mi dissocio da me stesso, giusto per avere un "giusto" alibi.

Fabrizio Montella - probabile superfluo.



Egr. sig. Fabrizio Montella - probabile superfluo.. le probabilità sono due. O lei mente sapendo di mentire, oppure cosa più probabile parla di argomenti che neanche conosce sparando cazzate a ripetizione. Il personale del dco non è per niente “un’entità a parte sempre nel silenzio” (cito testualmente), anzi non è stato mai, da tantissimi anni a questa parte, come adesso,  così vicino al personale viaggiante e macchina, visto che la maggior parte delle persone che  lavorano alla centrale operativa (compreso me) fino a pochissimi anni fa lavoravano sui treni o nelle stazioni, a differenza sua che, almeno suppongo, non si è mai alzato alle 4 del mattino come tutti noi turnisti, per andare a lavorare. Posso dire senza timore di essere smentito, che nel p.v. e macchina tanti di noi, abbiamo più amici che colleghi (spesso i nostri superiori ci accusano di questo!!), e certamente la nostra mail a Giovanni Navarone non era un atto di accusa nei loro confronti, ma voleva spiegare ai nostri viaggiatori che noi del “DCO” come già sottolineato da un commento precedente, non abbiamo potere decisionale sull’aspetto gestionale della Circumvesuviana, e che oltretutto, non effettuando alcun tipo di protesta non possiamo essere il bersaglio continuo delle loro rimostranze nel “palazzo”. Quello che la fa “incazzare” è la dissociazione da OGNI forma di protesta? Beh, visto che evidentemente dietro la sua scrivania ha di sicuro un po’ di tempo da dedicare alla lettura, si rilegga il post e vedrà che ha letto o meglio interpretato male il periodo in questione. Per quanto riguarda la sua solidarietà…..beh, ne faccio  volentieri a meno, come del resto da venticinque anni a questa parte ogni qualvolta si è scioperato anche per cause importanti come il personale inidoneo da ricollocare, o l’abolizione dei conduttori, o ancora l’abolizione del capotreno sulle “navette”…..ma a lei cosa ne è mai importato, solo adesso se ne accorge, solo adesso si è svegliato, ora che  probabilmente è lei il “superfluo”(cito ancora sue parole). Adesso solo per il fatto di aver dimostrato per qualche ora fuori dalla direzione, la fa sentire in diritto di parlare di altri lavoratori, come se ne conoscesse la storia lavorativa…? Ma da dov’è uscito? Ma chi è? Ma dove lavora?
Eduardo Sabbatino



CON LA REPLICA DI EDUARDO SABBATINO A FABRIZIO MONTELLA, SI CONCLUDE IL BOTTA E RISPOSTA TRA I DUE COLLEGHI, ALMENO SUL BLOG. SODDISFATTA LA PAR CONDICIO CON IL DIRITTO DI REPLICA, INVITO I DUE COLLEGHI A CONTINUARE LA DISCUSSIONE, SE LO RITENESSERO OPPORTUNO, FUORI DALLE PAGINE DEL BLOG. 
QUESTO NON VUOLE ESSERE ASSOLUTAMENTE UN RICHIAMO A NESSUNO DEI DUE MA SOLTANTO UN INVITO AD EVITARE DI TRASFORMARE IL BLOG IN UN RING.

SONO CERTO CHE I COLLEGHI MI CAPIRANNO. GIONA


VUOI DIRE LA TUA ? 
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