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30 ottobre 2012

DA IL MATTINO DI NAPOLI


AnnaMaria Asprone
Disagi,traffico e pioggia. Un mix letale, provocato dallo sciopero del trasporto pubblico (e aggravato ovviamente dalle condizioni meteo) che ieri ha reso infernale un lunedì che già si era preannunciato difficile per la mobilità urbana ed extra. Metropolitane, funicolari, autobus, Circum e Cumana: tutto fermo o quasi. Anche i tassisti hanno protestato contro il caro-assicurazioni.Lo stop del trasporto pubblico è stato la conseguenza dello sciopero generale del settore proclamato da Cgil Cisl Uil in Campania. La pioggia che è caduta copiosa fin dalle prime ore del mattino ed è proseguita per quasi tutto il giorno ha reso ancora peggiori i disagi per i pendolari. Soprattutto a Napoli il caos è stato quasi totale, con il traffico che è cresciuto 


in modo direttamente proporzionale allo sciopero dei trasporti. E mentre le auto hanno ingolfato le strade, migliaia di pendolari hanno invece preso d’assalto le biglietterie della Metro, della Circum e della Cumana ma oltre ai binari vuoti hanno trovato solo i comunicati che annunciavano lo sciopero affissi ai vetri degli sportelli. A fronte dei disagi e della rabbia dei pendolari, c’è stata l’esultanza dei sindacati dei trasporti aderenti a Cgil, Cisl e Uil. Secondo i rappresentanti della sigle sindacali lo stop del trasporto pubblico in Campania sarebbe stato pressocché totale, con il 90 per cento di adesioni all’astensione. Ferme le linee 1, 2 e 6 della metropolitana, la funicolare centrale e quelle di Chiaia, Montesanto e Mergellina. Queste ultime due linee hanno ripreso il servizio dalle ore 14,30 nonostante l'astensione. Stop anche per la Circumvesuviana e la Cumana. Rispettate le fasce di garanzia. Nei depositi dell’Anm a metà mattinata risultavano rientrati il 35,17 per cento dei mezzi. A fine giornata invece il bilancio è risultato un po’ più pesante: un autobus su due è stato in servizio. Un migliaio di lavoratori del settore, aderenti a Cgil Cisl Uil, hanno anche preso parte ad un sit-in davanti alla sede della Regione Campania in via Santa Lucia. Nello stesso tempo sono stati fermi anche i treni per lo sciopero del personale della Divisione passeggeri regionale Trenitalia iniziato ieri sera alle 21. Secondo un dato fornito da Trenitalia ieri ha circolato in tutto il comparto regionale l’80% circa dei treni. Soddisfazione sull’esito dello sciopero è stata espressa dalla Fit-Cgil. «Abbiamo avuto un ottimo riscontro in tutte le realtà aziendali - spiega Paola Imperi, segretario generale della Fit-Cgil Napoli - e siamo sempre più convinti della necessità di riproclamarne un altro, sempre di 24 ore, in tempi brevi. perché dopo anni di discussioni con la regione non abbiamo avuto nessun risultato a fronte di continue riduzioni di risorse. È necessario rivedere una politica del trasporto che allo stato risulta assente». 
«Il trasporto pubblico locale in Campania è ormai in stato comatoso per le scelte e i tagli del governo nazionale e a causa delle «non decisioni» del governo regionale. Mentre da due anni denunciamo la corsa allo scaricabarile da parte della giunta regionale, ora a rimanere fermi sono i bus e i treni». A dichiararlo in una nota congiunta sono Enzo Amendola, segretario regionale del Pd Campania, e Giuseppe Russo, capogruppo Pd al Consiglio regionale. «La situazione economica delle aziende è di chiaro fallimento e in alcuni casi, come quello dell'Eav, sono stati già nominati i commissari liquidatori - aggiungono Amendola e Russo -. Nel frattempo Stefano Caldoro e l’assessore regionale ai Trasporti, Sergio Vetrella, non possono più sfuggire a due domande: adesso come si procede? Quali sono gli atti che intendono compiere?. Ormai - concludono Amendola e Russo - la crisi dei trasporti oltre a colpire in modo drammatico le zone interne della Campania, sta penalizzando anche i cittadini delle principali aree urbane che hanno sempre maggiori difficoltà a spostarsi con i mezzi pubblici, che in alcuni casi mancano del tutto».

1 commento:

  1. Salve . Parlo a nome di un nutrito gruppo di lavoratori di Ponticelli. Purtroppo non posso usare l'aggettivo "colleghi" in quanto non abbiamo la fortuna di ritenerci tali. Questo perché parte della popolazione lavorativa di ponticelli, sostiene che in particolar modo gli scioperi, soprattutto, gli ultimi non ci spetta farli....! Il ricorso alla malattia si sa purtroppo é un insana prassi ormai divenuta di uso comune. Ma il fatto che si permetta di usufruire di congedi personali durante gli scioperi, e' assurdo. Inoltre bisogna specificare che questi congedi stranamente vengono concessi sempre alle solite persone. Comunque , é a parer nostro, di enorme importanza porre all' attenzione dell'intero mondo circumvesuviana che a Ponticelli ci sono tante persone che la pensano in maniera differente.

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