Nella vita lavorativa di ogni macchinista e capotreno c'è
la probabilità che accada. I più fortunati riescono a "scendere" dal
treno, dopo anni di servizio senza che gli sia mai capitato. Parliamo
dell'investimento, che in ferrovia indica quando qualcuno finisce
sotto a un treno.
Per lei purtroppo non è stato così, lei non sarà tra quei
fortunati.
Carmela Esposito una delle otto capotreno “in gonnella” in
organico al personale viaggiante di Circumvesuviana, venerdì u.s. alle 19.02, a
bordo del treno 462 partito da Poggiomarino e diretto a Napoli, ha investito
mortalmente, un uomo di circa trent'anni, Raffaele Castaldo di Scafati.
La capotreno Carmela Esposito |
“E' sbucato dal nulla, ce lo siamo trovati davanti
all’improvviso e non c'è stato nulla da fare - così Carmela inizia il racconto
della sua tragica esperienza da novella capotreno (meno di un anno dalla
nomina), la prima in assoluto capitata ad una donna capotreno, da quando esiste
la circumvesuviana. Con Carmela siamo nell'ufficio del capo del personale
viaggiante dove da poco ha finito di redigere il suo rapporto, sono le 11.00 di
sabato 17 marzo e sono passate poco più di dodici ore dall'incidente.
“ Il rumore, quello non lo dimenticherò più aggiunge la
capotreno, soprattutto perché sai che proviene dall’impatto di un corpo umano
travolto da tonnellate di ferro. Il macchinista del 452, Pasquale Magliulo con
il quale Carmela condivide in quella che resterà la sua più tragica serata, il
turno di servizio, pure lui non ancora veterano nel ruolo, fa di tutto per
evitare l’impatto.
Purtroppo sia il suono prolungato delle trombe, quasi
un grido disperato emesso dal treno nel tentativo di allontanare l’incauto dai binari che
l’azionamento della frenatura rapida, non sono sufficienti ad evitare che il
corpo venga investito e gettato a metri di distanza dal punto d'impatto.
Carmela resta per un attimo paralizzata poi, dopo aver avuto la tragica conferma dal macchinista nel frattempo portatosi verso il corpo
dello sventurato per una primo accertamento sulle condizioni, provvede ad informare la centrale operativa (DCO
) e successivamente i viaggiatori a bordo, di trovarsi purtroppo di fronte ad
un incidente mortale.
Tutto quello che viene dopo è un film già visto in questi casi ma non per
Carmela e Pasquale, entrambi alla loro prima tragica esperienza del genere.
L’intervento dei carabinieri, l’arrivo del magistrato, le operazioni di rito hanno il loro
svolgimento. Ma Carmela lucida, seppur toccata nell’animo per quanto capitatole, alla fine sel suo racconto “ai microfoni” del
blog, vuole ringraziare tutti coloro che con lei hanno interagito in quei gravi
momenti. Le sue parole di ringraziamento vanno ai colleghi del DCO che le hanno
fatto coraggio telefonicamente riuscendo a coniugare l’impegno di servizio per
la gestione di un evento tragico ma purtroppo non raro in ferrovia, con il
conforto che per una persona in una situazione come questa, è essenziale
affinché non sopravvengano cedimenti psicologici. Allo stesso modo, Carmela
ringrazia l’ing. Orciani, funzionario circumesuviana che sempre telefonicamente ha contribuito a farle
mantenere quella calma necessaria per portare a termine i compiti previsti
dalla figura del capotreno, in caso d’incidente mortale. La capotreno Carmela
Esposito che pure ha dimostrato di essere una donna forte, tanto da rispondere
all’invito del maresciallo dei carabinieri (donna anche lei) di seguirla in
caserma, con un perentorio: “Non abbandonerò il mio treno finchè non sarà
sopraggiunto un funzionario della mia azienda” , non intende esimersi dal
dimostrare attraverso le nostre pagine, la propria gratitudine a tutti, siano essi colleghi che anche fuori servizio
si sono portati sul posto (è il caso del macchinista Aliberti e del capotreno
Antonio Egger) ma anche agli stessi viaggiatori che hanno saputo reagire nel
modo giusto, lasciandosi guidare senza insofferenze dal personale.
In ferrovia un “investimento” ti segna per la vita ma la
vita deve continuare e la capotreno Carmela Esposito ha deciso che questa è la
strada migliore per combattere fin da subito le angosce derivanti da un’esperienza
simile, tant’è che martedì 20 p.v.
salirà a bordo del treno 867 per scortarlo così come previsto dalle sue mansioni di capotreno, da Napoli
a Baiano.
gioNa
Il treno era il 462(nn il 452)18.57 da Poggiomarino. A.Manna
RispondiEliminaCerto e così è scritto nella prima parte dell'articolo. Poi il 452 riportato successivamente è chiaramente un errore di battitura...
EliminaKe serata....una sensazione di angoscia indescrivibile
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