BREVI, FLASH, ANNUNCI.....

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10 settembre 2015

..ANATOMIA DI UN DISASTRO......N° 4(Prima PARTE)......Dalla FUSIONE alla ROTTAMAZIONE.....

                                 

                                     ..ANATOMIA DI UN DISASTRO......N° 4(Prima PARTE)......Dalla FUSIONE alla ROTTAMAZIONE.....
                   
                                                         .....E CON LA CANNIBALIZZAZIONE: IL CERCHIO SI E' CHIUSO..........


                                                                                    
                                                                                                    

                                                                
Rottamare(Definizione):Raccogliere rottami di metallo per riutilizzarli in fonderia....
Cannibalizzazione(definizione):Recuperare le parti ancora efficienti(?)di una macchina,di una vettura,di una struttura(di un treno?) per utilizzarle in altre dello stesso genere come pezzi di ricambio....😣

                                                                                           
                                        TRASPORTI,IL SOLCO TRA LE DUE CITTA'.....Contributo di Antonio Napoli(dal Corriere del Mezzogiorno)

                                                                                      MILANO-NAPOLI:IL PARALLELO

Viaggi metropolitani:nel capoluogo lombardo si fa tutto e in poco tempo...Nella capitale del SUD,invece,manca ormai ogni senso di appartenenza.....


Mi trovavo comodamente seduto a Milano in un vagone della nuova linea 5 della metro quando mi ha raggiunto l’immagine del mio treno dell’infanzia distrutto dalle fiamme. Il treno era proprio quello della Ferrovia Cumana che ho preso per anni. Il treno, dico, non la Cumana. Guardando con attenzione quella foto, ho riconosciuto il modello e, facendo due conti, posso confermare che doveva avere più o meno la mia età. Quella «linea» era la mia preferita, anche perché era l’unica che garantiva una certa puntualità. Bastava organizzare i propri spostamenti sapendo che le corse passavano ogni 20’ (con partenza a 01’, 21’, 41’ da Montesanto). Quelle invece previste nell’intervallo di 10’ non sempre, anzi quasi mai. L’alternativa, all’epoca, era la metropolitana Fs, ma quei treni dovevano dare sempre la precedenza ai rapidi per Roma, anche se in ritardo. Insomma, sapevamo accontentarci. Ben presto avrei capito che la realtà delle grandi metropolitane era molto diversa.

A Milano prima, nelle grandi città europee e nordamericane poi, ho visto un mondo intero che cammina in metro e che considera il trasporto urbano un’opportunità e non il primo problema della giornata. Frequenze di 2-3’, vagoni accoglienti e con aria condizionata, una tale quantità di incroci di linea da perdere l’orientamento, stazioni ad ogni angolo di strada. Ho smesso di fare paragoni: ho sempre pensato alla mia città come ad un caso a parte, un’eccezione che conferma la regola, un motivo in più per scegliere di vivere da un’altra parte, in una città più «comoda». Anche perché ogni volta che - tornando a Napoli - usavo i mezzi pubblici dovevo constatare che la distanza aumentava: il solco che divideva l’Italia passava proprio di lì, dal venir meno del diritto elementare di disporre di un trasporto pubblico degno di questo nome.

Quello che mi ha colpito molto in questi ultimi anni è sempre stata l’assuefazione, la rassegnazione, il fatalismo - che solo in pochi casi sfocia in rabbia ed insulto - che ho colto nelle reazioni di chi rimaneva in attesa per 30, 40, 50 minuti di un treno neanche annunciato. Fermi in una stazione senza sapere se si sarebbe mai ripartiti. Un atteggiamento che stride con l’indignazione composta della signora milanese che legge sul display che il prossimo treno passerà fra ben sette minuti, o con la ferma protesta del signore in giacca e cravatta costretto a salire su uno dei pochi treni ancora circolanti senza aria condizionata, o con l’ironia di chi ci tiene a precisare che a Milano la linea 5 c’è ma non si capisce perché la 4 ancora no…

Ricordo che i napoletani, dopo il tonfo che il progetto subì con tangentopoli nel ‘92, accolsero con un certo entusiasmo l’inaugurazione della nuova linea della metropolitana collinare. Tuttora credo che la città riconosca unanimemente a Bassolino il merito di aver fatto ripartire il progetto, approvato dalla giunta Valenzi nel lontano 1976 con tanto di posizionamento della prima pietra a piazza Medaglie d’Oro. Appena 39 anni fa. L’assessore ai trasporti era Luigi Buccico
Probabilmente sarà stata la militanza nello stesso partito o l’attenzione del Psi ad occupare tutti i posti nel settore dei trasporti, che spinse l’amministrazione Valenzi ad affidare lo studio e la progettazione della nuova infrastruttura proprio alla Mm Metropolitana Milanese, fiore all’occhiello della giunta socialista meneghina, dove da poco Carlo Tognoli aveva sostituito Aldo Aniasi. Ancora oggi la Metropolitana Milanese opera a Napoli, ha bellissimi uffici al Rettifilo e occupa un bel numero d’ingegneri. Quindi possiamo dire che l’anima riformista della città - siamo negli anni ‘70, mi riferisco al riformismo quello serio, non quello a buon mercato di oggi - si era posto il problema di modernizzare la città e di recuperare il gap che la distanzia dalle zone più sviluppate del paese. Anche con qualche idea coraggiosa e apprezzabile.

Quando qualche anno fa mi è capitato di scendere a Rione Alto e prendere per la prima volta la nuova metro ho pensato che - messo da parte il vizio di giudicare le cose sempre con occhi di parte - fosse un’opera bella ma «tardiva». Mi spiego meglio. Le metro nascono in tutto il mondo per portare più velocemente le persone (prima gli operai, poi gli impiegati) dalle periferie al lavoro. Non certo le signore a fare shopping o i giovani ad invadere i quartieri della movida. La metro a Napoli nasce in un’epoca troppo lontana dalla società industriale e produttiva e ora non è automatico capire banalmente a «che serve», chi trasporta e dove. Come dire, intanto l’abbiamo fatta, ora vediamo chi la usa. Senza aggiungere che le bellissime stazioni stridono con la vetustà dei treni (acquistati molto prima dei binari e parcheggiati per decenni nei depositi della Firema) o senza entrare nel merito della lunghezza inspiegabile delle banchine (forse costano di più le stazioni delle gallerie?), delle frequenze intorno ai 15’ (che non consentono di parlare tecnicamente di metropolitana), dei sistemi frenanti che allungano i tempi di percorrenza, della scarsa attenzione all’informazione (come è possibile che vetrofanie e segnaletica non siano aggiornate con il nuovo tratto fino a piazza Garibaldi?).

Ora la domanda viene spontanea. Cosa ha impedito in questi anni di dotare la città e la sua area metropolitana di un servizio di trasporto pubblico su ferro degno di questo nome? Sarò ancora più diretto e schietto. Considerati i soldi spesi (gli stessi), i progettisti (gli stessi), il colore delle amministrazioni (le stesse, se consideriamo gli ultimi 45 anni Napoli è stata governata dalla sinistra per 36 anni e Milano per 30 anni) cosa ha fatto la differenza tra Milano e Napoli? Perché qui siamo a pezzi mentre Milano ha inaugurato la linea 5 e, solo nel 2015, è prevista l’apertura di ben sette nuove stazioni? Qui viene il difficile, ma credo di avere una risposta. O perlomeno quella che a me pare la risposta. Quella che mi è venuta osservando il modo in cui i lavoratori dell’Atm di Milano (che gestisce il servizio, una società del Comune in equilibrio finanziario) portano la loro divisa, come rispondono con gentilezza agli utenti, come hanno lavorato di notte durante i mesi di Expo, insomma, come essi siano palesemente orgogliosi della loro azienda, e come prendano sul serio il loro lavoro. Mi direte che la butto in politica. Eppure io li ho conosciuti i lavoratori dell’Atan, l’antenata della Anm. Era l’azienda più sindacalizzata d’Italia e dove il Pci contava più di mille iscritti su ottomila dipendenti. Erano orgogliosi di essere stati loro a bloccare la città il giorno che Togliatti fu ferito, ma erano altrettanto orgogliosi della loro azienda, la sentivano una cosa loro, e se c’era un disservizio si adoperavano per risolverlo. Di più e prima dei loro dirigenti. Come hanno fatto i due ferrovieri della Sepsa che hanno messo in salvo i loro passeggeri. Ma appunto erano «maggioranza», non due lavoratori isolati.

Vi rimando alle tesi di John P. Kottler, un esperto in change management da poco approdato anche in Italia: non c’è cambiamento se non c’è il consenso necessario per realizzarlo. Certo, le persone si predispongono più facilmente al cambiamento quando sono sull'orlo della catastrofe. In alternativa – sostiene il sociologo americano - è necessario «conquistare» al progetto di cambiamento la metà più uno dei protagonisti. Ci sarà sempre chi si opporrà, ma le cose cambiano solo se pezzi consistenti di società (un’azienda pubblica, ad esempio) ritornano a sentirsi determinanti, protagonisti e non più spettatori del cambiamento. Non c’entrano nulla i sindacati o come si dice oggi i «corpi intermedi». Non mi sto domandando se sia giusto privatizzare affidando ad altri, ad una mano forte, la soluzione del problema. Penso solo che la soluzione del problema stia nelle coscienze. Stiamo parlando di qualcosa che deve accadere prima, molto prima di qualsiasi altra scelta.... 

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                                                                  ..ANATOMIA DI UN DISASTRO......N° 4(Seconda PARTE)....Le fragole maturano anche qua.....

                 "L'estate addosso,bellissima e crudele,le stelle se le guardi non vogliono cadere...l'anello è sulla spiaggia tra un mare di lattine,la protezione zero spalmata sopra il cuore..."..


                                                                                        https://www.youtube.com/watch?v=ixpsOUit0YY


Finita l'estate,ed esaurite le passerelle preelettorali: le stelle cadono e i gioiellini di una volta continuano a perdersi tra:" il degrado e l'abbandono"......
Si è sostituito un Amministratore con un nuovo Papa in quota P.D,e negli studi della paramount distribuescion, subito è calato un forzoso silenzio... 
La regina dalle uova d'oro si è tacitata da sola,e gli altri personaggi degli Actor Studio mantengono un profilo più basso:sono tutti in attesa dei futuri eventi...Tutti pronti,al nuovo cambio dell'organigramma....

Si chiama spoils system:e nell'accezione più negativa del termine,le forze politiche che vincono l'elezione,distribuiscono a propri affiliati e simpatizzanti le varie cariche istituzionali, e la titolarità di uffici pubblici...E' un modo come un altro,per incentivare il prescelto a lavorare per il partito o per l'organizzazione politica,in modo che ci sia:interesse,fedeltà e perchè no,anche del sano(SIC!)proselitismo.......

Con l'aria che tira:vogliamo parlare,di ripartenza?Ma per andare dove?E per fare cosa???
Tra tutte le chiacchiere e le speranze:vanificate,auspicate o realizzate:tocca registrare,che il tasso di scoglionamento tra i lavoratori e i cittadini è elevato al cubo.....
Vanno capiti,eccellentissima santità...Sono stati vessati:da 5 anni di tagli alle corse,di aumenti di biglietti,di disorganizzazione e di carichi di lavoro con salari nominalmente più bassi, pertanto, non reggono più ne i trombati in politica che vengono nominati per occupare posizioni di potere e ne i cambi di casacca per agguantare promozioni attraverso un patto di fedeltà con chi per convenzione o per comodità li sceglie.........

Gregorium,(capolista non eletto del P.D. alle ultime elezioni comunali di Napoli con 1216 voti)tira dritto e va per la sua strada,e nei suoi messaggi detta la linea del suo pontificato:



-"L'E.A.V non può ne assumere e ne licenziare.Non abbiamo intenzione di tagliare nessun posto ma in Autunno rifaremo totalmente l'organigramma della società.Attingeremo alle risorse interne che esistono,e cambieremo per sfruttarle al meglio....Una riorganizzazione che punterà a motivare i dipendenti e a migliorare i servizi dall'interno...Prendo atto,che c'è un forte senso di appartenenza all'azienda. Quei macchinisti dell'incendio di Fuorigrotta,sono lavoratori modello,per non dire eroi...Concretamente,prometto,che l'E.A.V. farà passi da gigante....I primi 15 giorni di settembre avvieremo un piano di lotta all'evasione,con una massiccia presenza di controllori provenienti dal personale interno e bandiremo una gara per chiedere l'ausilio di un istituto di vigilanza esterna...
(Conclude,con un appello )Lo so che lavoriamo su un servizio pubblico praticamente distrutto,non sarà facile risalire, ma ci riusciremo..."(Repubblica 26 Agosto 2015)-


                                                                                               LE FRAGOLE MATURANO ANCHE QUA


                                    -"L'Estate addosso,4 anni son passati,vietato innamorarsi ancora;saluti dallo spazio,le fragole maturano anche qua...."-


(La canzoncina di Jovanotti continua a perseguitarmi,anche questa mattina)....
-Eh già,è vietato innamorarsi ancora:saluti dallo spazio(le fragole maturano anche qua)....E se maturano anche qua,il raccolto per qualcuno,sarà copioso...-
Caro Gregorium: com'è stato possibile distruggere un servizio pubblico???Come mai esistono così marcate differenze tra Milano e Napoli???Da dove nasce la crisi dell'E.A.V.??? Cosa significa appartenere ad un azienda ed a una comunità???Come si sono costruite le lobby,le corti e le caste,qui al Volturno???

Beh,facciamo un pò di chiarezza....

L'entrata al Volturno dei lanzichenecchi,con il corollario delle truppe cammellate al seguito,pronti a sloggiare il personale regolarmente accreditato,riesumò l'epopea dello scemo di guerra.....


Erano tutti esperti,e nei primi 120 giorni si trastullarono tra sottrazioni e divisioni....Congelarono le vecchie delibere,e se provavi a chiederne le ragioni:loro ti rispondevano è colpa del debito.... E se domandavi di che natura era il debito:piccati ti rispondevano il debito è debito....Non sapevano dire altro....
In un vecchio varietà,Paolo Panelli teneva una rubrica dal titolo:"la parola all'esperto",e spiegava agli spettatori il bricolage di cui era,appunto,un grande esperto...Ogni sua lezione si concludeva così:" a questo punto voi mi chiederete che cos'è il legno.Ed eccomi qua pronto a spiegarvelo:"il legno è il legno"....
La scena si è ripetuta per anni,e senza mai nessuno che avesse il buonsenso di dirci,quali erano ed a quanto ammontavano i debiti verso i fornitori e le imprese....
Potevamo vantare dei crediti verso la Regione,e se si quali???Eppure c'erano stati diversi capitolati di spesa e cantieri aperti per l'ammodernamento della rete ferroviaria....Erano debiti solo delle aziende?E la Regione?Non c'erano addebiti per la REGIONE???Domande inevase e dubbi mai chiariti....

Guglielmo,in primis,e il postino in secondus,hanno soprannominati,i nuovi occupanti:apprendisti con il botto.....Apprendisti stregoni,perché nulla sapevano di binari,di bilanci e di ferrovia....Ed il botto,era:il prevedibile annuncio;la facile promessa;la grandiosa patacca;la facile accusa;il dileggio sui lavoratori che battevano la fiacca;ed il debito ripetuto con ossessione.....Un mantra!

La crisi dell'E.A.V. non è quindi,solo una crisi per debito...La crisi dell'holding è sostanzialmente una crisi dirigenziale;una crisi per goffaggine;una crisi per arroganza,una crisi per cecità,una crisi di incompetenza,di verità e di incapacità mentale...Una crisi quindi d'immaginazione,e la cecità era il loro vero limite,perchè ignorando la ferrovia,il futuro non lo potevano ne vedere e ne immaginare...
Ma quale futuro immaginiamo:per un azienda di trasporto?Progetti?Forse...Investimenti?Di sicuro! Il potenziamento di un parco treni da schifo?E come si fa a dire di:NO!E chissà cosa poteva significare la manutenzione e la SICUREZZA,in un azienda colpita:da investimenti ferroviari sui S.O.A.;da deragliamenti, e da incendi...Un azienda che portava quale peso sul groppone 5 morti e 60 feriti.....Mah.....

Caro Gregorium:è vero o non è vero,che in questi anni ,l'unica occupazione certa è stata quella di arraffare e di ingrassare i potentati di appartenenza???...E' vero o non è vero,che con la scusa del debito si sono spolpate le aziende..???.Hanno creduto di costituire una nuova società,dimenticandosi delle tre vecchie aziende,e mancando clamorosamente il processo d'integrazione che doveva essere l'unica ragione dei proponenti... Un esperimento eseguito in laboratorio,dove non venivano considerate precedenti esperienze lavorative di uomini e donne;ne ci si interrogava sulla formazione professionale...E nell'esperimento,venivano affogate in una disgustosa minestra:la storia ferroviaria,le tradizioni e l'ambiente laddove:si vive,si lavora,e ci si forma  .....

In poche parole:l'holding ha creduto di potersi costituire senza,o addirittura contro le tre aziende...Quindi,una crisi di carattere economico ha generato una crisi della " cosiddetta convivenza "...
Pertanto,se l'azienda spera in una ripartenza,deve costruire una sua propria identità e un suo riconoscibile profilo....,Recuperare il senso di appartenenza,e la storia delle tre aziende attingendo alla maturità,alla saggezza,alla competenza,alla pratica,alla abilità,all'esperienza conseguita in un nobile passato....Deve investire sulle nuove tecnologie rinforzando gli argini della Sicurezza soprattutto su quei tracciati ferroviari che presentano dei rischi;curare le commesse manutentive per ri-creare una scuola aziendale dove il sapere si trasmette nella quotidianità.......

Ma,se poi bisogna discutere di azienda,e di appartenenza,perchè non parliamo di funzionari,di dipendenti,di amministratori,e di dirigenti????....Oggi, non una sola di queste componenti, sembra avere senso nel carrozzone politico-clientelare,in disordine....Non funziona più niente...
I lavoratori sono quasi tutti sfasati:alcuni si sono involuti;altri hanno il loro padrino politico o sindacale;alcuni sono a fine corsa(come me)e aspettano solo il momento del via libera per andare in pensione;altri sono sopravvalutati ed ognuno va per se...

Se guardiamo ai funzionari:alcuni sono pesati,altri sono cooptati o fuori posto...La demotivazione regna indisturbata!!!

I dirigenti?I dirigenti sono silenziosi e assorti,in perenne crisi di panico,non disturbano per non essere rottamati.Nel frattempo riscaldano la sedia senza ne interferire sulle scelte amministrative e senza interfacciarsi con i reparti operativi...Altri,con molta presunzione,accusano o pontificano senza conoscere.Altri rispondono al telefono.Altri fanno i portieri di notte o di giorno....

Se parliamo degli Actor Studios e della dirigenza della paramount distribuescion:essi sono doppi come i Giani Bifronte...C'è l'azienda dell'Infrastruttura e c'è quella del Trasporto unite e pur divise senza una logica d'impresa...Ci sono tre aziende fuse ,rottamate,e confuse.Provare a farle coesistere ha prodotto più danni che vantaggi:senza un'idea di PIANO INDUSTRIALE;SENZA UN PROGETTO DIGNITOSO;SENZA FUNZIONI E OBIETTIVI CERTI,a parte quello dei tagli e del debito da risanare...

Per quanto riguarda i viaggiatori molti ci hanno lasciati e viaggiano in orbite da noi lontane(corse mattutine tagliate ed ognuno fa da se);altri si accontentano di quello che passa il convento;altri sono inferociti;a nozze ci vanno i borseggiatori;ed i portoghesi viaggiano a sbafo....Scelte confutabili,ma forse inevitabili,visto il decrepito e insulso panorama,con il degrado che fa da corollario alle scellerate proposte industriali degli ultimi 5 anni...

La gestione del personale ha prodotto altri danni:si minacciava quando si proclamava;si bluffava quando si accusava;si ricattava quando si imboniva;si inventava quando si giurava su un futuro radioso che molti di noi non hanno visto e ne vedranno mai...

Il problema è che gli attuali dirigenti dell'E.A.V. hanno dato tutto quello che potevano dare:il fatto è che come i lanzichenecchi hanno distrutto tutto...

Se poi diamo uno sguardo all'opinione pubblica....La gente ci critica perchè accetta,non diciamo la mediocrità,ma almeno la normalità,e nega perché nonostante il panorama visibile dei ruderi,è ancora convinta,che domani si cambia e tutto ritorna come prima....Un evidente errore di prospettiva e di approccio,perché con il passato non si ritorna a viaggiare,semmai con il passato si prova nostalgia...

Ed allora:prima di pensare alle gare di appalto;prima di discutere di divisione tra l'infrastruttura e il Trasporto;prima di cazzeggiare sui tagli,sul Piano Industriale e sulle aperture/o chiusure di stazioni impresenziate:la politica,le organizzazioni sindacali,il Papa e il collegio cardinalizio tutto,si dovrà rinchiudere in un convento per riflettere bene....Meditate,riflettete e pregate...E chi ha: condiviso,accettato,o sopportato questa logica distruttrice e perversa,faccia un santo pentimento...
Non si va da nessuna parte senza ammortizzatori sociali;senza clausole di salvaguardia non si salva nessuno;con un drastico ridimensionamento della sicurezza sul lavoro non c'è trasporto che tenga;e con il rischio concreto della frammentazione del trasporto in spezzatini;sul settore si creerebbe solo una giungla retributiva e precaria con un impatto drammatico sui livelli occupazionali....
Bisognerà temere una valutazione per eccesso degli esuberi risultanti dai nuovi piani industriali:quelli presenti e quelli futuri...Chi vince le gare,nutrirà l'intento di offrire agli azionisti un risultato immediato per la creazione:" di valore."....E quale migliore strumento,se non tagliare il costo del lavoro, attraverso una rimodulazione di organici...???
Bisognerà (ri)finanziare il Fondo degli esuberi,strumento costoso,ma che garantisce il diritto alla sopravvivenza...
E bisogna tener presente,che con il Job Act,si è aperta la via alla crescita(così la chiamano)...Quella crescita tanto amata dalle imprese,che hanno piena libertà di licenziare, demansionare,di controllare e perchè no,di ricattare il personale meno omertoso(quello che critica e denuncia le manchevolezze dell'azienda!)....

(Per concludere):Al Trasporto Pubblico non servono chiacchiere,come non servono esperimenti e ne fusioni da laboratorio....Come non occorre una svendita all'incanto di aziende,di uomini,di storie,di esperienze professionali e di cultura ferroviaria.....Piuttosto è utile avere passione e fantasia;capacità,moralità,nuovi dirigenti e tanto-tanto-tantissimo denaro..... E Gregorium lo sa bene:certe volte lo predica persino dall'altare...

"Lui promette e giura:attingeremo a 80 milioni di fondi comunitari...I primi due treni dovrebbero arrivare entro la fine di Ottobre...E i soldi,cari fedeli, servono....Altroché se servono...San Nicola di Myra e di Bari nelle continue sue esortazioni ci suggerisce che:Se l'acqua è poca,ossia scarseggia,la papera nun galleggia........"

Prima di impartire la benedizione urbi et orbe Gregorium Primo ci invita a leggere la leggenda aurea del nostro santo patrono:assicura che parla proprio di noi.......                                                                
                                                                                                      LA LEGGENDA AUREA

"Nella città dove si trovava il vescovo Nicola,c'era un uomo economicamente rovinato,padre di 3 ragazze,le quali rischiavano di finire come prostitute non essendo il loro padre in grado di PAGARE I DEBITI DA CUI ERA GRAVATO...Quando San Nicola lo venne a sapere,per tre notti consecutive,senza farsi scoprire,gettò nella finestra della stanza da letto delle figlie sacchetti di monete,(TRE)salvando così le aziende(pardon le ragazze)da un destino infausto e altrimenti già segnato(sarà la svendita allo straniero?)Il padre pagò i debiti e gli rimasero i soldi anche per la dote delle tre aziende(pardon:figlie)che poterono in tal modo salvarsi(pardon:sposarsi)..Gregorium racconta,che il santo a cui lui si rivolge,viene rappresentato con gli abiti pontificali,la barba bianca e lunga da vescovo orientale,e in mano ha 3 PALLE D'ORO(però,che virilità!)o tre portamonete(tutta ricchezza)....
                                                                                                           

Gregorium(osserva):San Nicola è diventato il proverbiale Babbo Natale,che a Dicembre continua a dispensare i suoi doni....Noi ne avremmo tanto bisogno per tutto l'anno in corso,nel 2016 e nel 2017:perciò non disperate e pregate..........Abbiate fede,vi garantisco,che è meglio lui che la Befana.....

-Sarà,ma io poco ci credo:preferisco la vecchiarella che vien di notte con le scarpe tutte rotte o tutt'al più San Gennaro,ma se lo afferma SUA SANTITA',perchè non provare?

Magari per tre notti ci porterà in dono dei sacchetti pieni di monete..-

Segue la benedizione ecumenica di Papa Gregorium Primo......                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      DALL'ABBAZIA DI MELK


                                                                                                                     




Per gentile concessione di Guglielmo da Baskerville.....


                                                                                  L'IPERBOLE DI GUGLIELMO:L'ORCHESTRINA DEL TITANIC
                                                                                                          https://www.youtube.com/watch?v=dym3MiP6-WI










                                                                                         



L'Orchestrina suona senza interruzione:la musica è soffusa ma presente ovunque...La gente non si è accorta all'inizio dell'immersione,oppure non lo ha mai voluto sapere,gli basta vivere al ralenti in un moto ondoso continuo,immutabile,ed eterno.....Alla gente,non gli interessano i rapporti con gli altri equipaggi ancora emersi;ne loro capiscono il nostro modo di vivere,e si chiedono come è successo che respiriamo persino l'acqua? Come è successo che accettiamo tutto quello che la nuova condizione ci fa vivere(?)???...
Dovunque sia l'orchestrina e dovunque siamo noi,il suono è di chiara percezione e ci raggiunge nei nostri movimenti liquidi, mentre intorno fluttuano:le persone e gli oggetti;l'Advisor e i loghi; le consulenze d'oro e le laute buonuscite ai dirigenti;gli sprechi e i tagli;gli incendi e il Superflopp(Metrostar Campania Express);le rottamazioni e le cannibalizzazioni;i progetti abortiti e i rimorsi sprecati;Il Revamping,il restyling e la mancanza di pezzi di ricambio;i tardivi guizzi e il tragico abbandono....Fluttuano,si immergono e galleggiano come malinconici relitti....
Perché non è tanto male immergerci e vivere nel fondo:se abbiamo rinunciato a tutto......

                                                                                                                 NOTIZIE IN PILLOLE
1)Le irregolarità nell'Azienda E.A.V(di Raffaele Bianco,già Amministratore di Sepsa S.P.A.)....;

"Il sottoscritto ha portato a conoscenza degli organi istituzionali: l'illegittimità della nomina del Prof. Nello Polese ad Amministratore di E.A.V srl per violazione della legge regionale numero 24 del 27 luglio 2012...Dulcis in fundo,tengo a precisare che:veniva assunto nell'organico di E.A.V.,in aggiunta a quello già in carica,un altro Direttore Generale in violazione delle leggi sulla trasparenza e soprattutto privo del benché minimo requisito....(estratto di lettere a Repubblica del 25 Agosto 2015) 

2)Ieri,4 Settembre 2015,in Commissione Trasporti Regionale c'è stata l'audizione del Presidente E.A.V. Umberto De Gregorio.Presentato il Piano di rilancio con 9 treni nuovi per la CIRCUMVESUVIANA;controlli per gli evasori;e militari in divisa a bordo dei treni per garantire la sicurezza.....;

3)...TRASPORTI/STUD

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1 commento:

  1. 3)...TRASPORTI/STUDIO LEGAMBIENTE-ANSALDO

    Treni,Legambiente:<>
    A Napoli l'età media dei treni metropolitani è di 23 anni.....

    Treni troppo vecchi e lontani dagli standard europei:in Campania 431 treni in circolazione sulla rete regionale con l'età media dei convogli di 17,3 % anni,il 78 % con più di 20 anni....

    A Napoli sono 81 il numero dei treni metropolitani con una età media di 23 anni, il 43,2% dei treni con più di 20 anni. Nonostante la regione Campania negli ultimi anni si sia dotata di 63 treni nuovi o completamente ristrutturati, ci sono ancora troppi treni metropolitani e tram troppo vecchi: è il quadro che emerge dallo studio “Nuovi treni per città più vivibili” realizzato da Legambiente con il contributo di Ansaldo Breda che ha analizzato la situazione infrastrutturale e del trasporto ferroviario. La fotografia del trasporto in Campania: complessivamente sono 431 i treni in servizio sulla rete regionale, di cui 396 di alta frequenza e 35 di media percorrenza con una tipologia di 331 elettrici e 100 diesel con una età media dei convogli in circolazione sulla rete regionale di 17,3 anni, ed il 78,3% con più di 20 anni di età.

    Ogni giorno in media in Campania sono 271.553 i passeggeri che usufruiscono del servizio ferroviario regionale e suburbano, con la tratta Napoli Sorrento della Circumvesuviana utilizzata da 45 mila passeggeri pendolari al giorno, lo stesso numero di passeggeri per la tratta Napoli-Torregaveta (Circumflegrea e Cumana) mentre sono 12 mila i viaggiatori al giorno che usufruiscono della linea Napoli-Giugliano-Aversa.

    Nel capoluogo napoletano sono oltre 70 milioni i passeggeri annui che utilizzano la metropolitana, cifre basse rispetto i 419 milioni annui di Milano ed i 278 milioni di Roma, mentre sono 140 i milioni di passeggeri che a Napoli usufruiscono di tram/bus , niente in confronto dei 945 milioni di Roma.

    Secondo il report Ansaldo-Legambiente «sono minimo 167 i treni che mancano per avere un servizio valido, ossia con treni che non superino i 20 anni di età, e un rafforzamento del servizio nelle tratte più frequentate in città: 117 treni per il trasporto regionale, 40 per rafforzare il servizio sulle linee metropolitane, 10 tram per il servizio urbano» e «va sottolineato come a Napoli si renda ormai urgente un ammodernamento sensibile della flotta metropolitana con particolare riferimento ad i treni suburbani utilizzati per la linea 2, il passante storico , che ormai non garantisce più’ livelli adeguati di efficienza e di offerta in termini di posti disponibili.....



    LA PENNA NERA..............

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