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1 luglio 2015

IL COMMENTO IN PRIMA PAGINA

Tutto il potere al popolo greco. Il paradosso della Merkel...

Bia Sarasini giornalista L'HUFFINGTON POST


A questo punto tutto è nelle mani del popolo greco. Cioè della democrazia e della politica. La mossa del cavallo di Alexis Tsipras e del governo greco ha scompaginato tutto. A dargli una mano, per paradosso, Angela Merkel, che si conferma la domina dell'Europa. Con il suo no preventivo, prima del referendum

 nessuna novità come ha ribadito oggi, ha consegnato il futuro dell'Europa al voto di domenica. Saranno i Greci a decidere. Non solo del loro futuro, ma del futuro dell'Europa.

Finalmente si vede con chiarezza cosa è realmente l'Unione europea. Un organismo non democratico, in cui maggioranze senza controlli e contrappesi, con un Parlamento europeo che non ha nessun reale potere, fanno politica. Non si tratta solo di burocrazie, tecnocrazie. Ma di strategie politche, gestite da alcuni stati contro alcuni altri, scelte che determinano il destino di tutti. E questo mentre l'Ue a livello formale - e la democrazia è forma, procedure - non ha nessuna unità politica, solo monetaria.

Per questo non è sull'euro e sulla dracma, con buona pace delle battute da bar di Renzi che a volte dovrebbe ricordarsi di essere il premier di un paese democratico, che voteranno i Greci il 5 luglio. Per questo il voto interessa a tutti, non è questione da addetti ai lavori. Non riguarda solo i governi che tremano all'idea che si possa mettere in discussione l'austerity che hanno fatto trangugiare ai propri cittadini senza risultati apprezzabili, la ripresa è ben lontana dalla scena europea. Sono così spaventati, i governanti europei e tutti gli organismi non democratici con cui collaborano, da Fmi a Bce, che neanche le pressanti sollecitazioni che provengono dagli Stati Uniti e dalla Cina riescono a smuoverli. A prendere una decisione se non coraggiosa, almeno lungimirante.

Con la politica al centro, l'Ue fa campagna elettorale. Sostiene spudoratamente il sì, viene meno a quel fair-play europeo che per lungo tempo ha fatto sì che tutti pensassimo che l'Ue serviva solo a decidere che il formaggio non si fa col latte fresco. È perché scommette sul sì, sull'accettazione delle proposte della Troika da parte del popolo greco, che la Merkel ha rinviato tutto. Eppure, perfino se vincesse il sì, è difficile immaginare che tutto torni come prima. Tutti capiscono che si tratta di una "lezione", lunedì i mercati hanno bruciato 300 miliardi, poco meno dell'intero debito greco. E nessuno si è smosso. Non sono i soldi il problema. È il potere, è la politica.

Allora usiamola, la politica che il referendum rimette per terra, democrazia significa potere del popolo. Non degli oligarchi, tanto meno di tiranni. I greci la inventarono perché stufi di essere dominati da uno, o da pochi.

Noi, qui nell'Occidente più ricchi e gloriosi, per non dire boriosi, di una tradizione che ci ottunde, ce la siamo fatta sfuggire, la democrazia. Siamo in mano a pochi, che esercitano, o vogliono esercitare una tirannia su tutti. In nome degli interessi di quei pochi che nel regno della finanza e del liberismo traggono vantaggi. A spese di chi ha sempre meno lavoro, si immiserisce sempre di più.

Siamo tutti greci, i greci che votano no.

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P.S:“Quando sento i tedeschi dire che sono mossi solo dall’etica e che sono fermamente convinti che i debiti debbano essere pagati, penso: ma questa è una barzelletta! La Germania è esattamente il paese che non ha mai onorato i suoi debiti, né dopo la prima né dopo la seconda guerra mondiale”. Niente a che vedere con “l’accezione comune di ordine e giustizia: perché se la Germania nel secondo dopoguerra realizzò il boom, fu proprio grazie del fatto che i suoi debiti furono abbattuti, cosa che oggi neghiamo con ferocia ai greci”.


Quello che propone Piketty(economista francese) è chiaro: una grande conferenza europea sul tema dei debiti. Qualcosa di paragonabile, come dimensione strategica, al Piano Marshall.... 


Il postino di Baskerville




1 commento:

  1. Non mi fido di Piketty....ad ogni buon conto più che una conferenza sui debiti ce ne vuole una su un'uscita dall'euro, una soluzione cooperativa, dice qualcuno.

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