In vista della prossima
Assemblea Straordinaria dei Soci del Fondo Solidarietà è opportuno soffermarsi per qualche
secondo sull’importanza delle modifiche allo statuto sociale proposte dall’attuale Consiglio
Direttivo, che sebbene abbia avuto pieno mandato dai soci a stilare una novellata norma elettorale
(che incomprensibilmente dopo 6 mesi di riunioni si presenta in modo identica a
quella del Cral EAV) propone la rimodulazione di un principio cardine alla base
della credibilità stessa del direttivo. Sembra irrilevante, ed invece è il
fulcro di questa modifica statutaria, che al di là delle buone intenzioni nel
proporre una norma elettorale più democratica rispetto a quella attuale, si propone
di superare il limite dei due mandati per chi li ha già materialmente svolti all’interno
del sodalizio.
È noto ormai che, onde
evitare che i rapporti tra amministratori pubblici e fornitori di beni e servizi
degenerino per interessi personali, la moderna legislazione impone il limite di
due mandati dei Sindaci delle nostre città. Anche nel caso dei
Consiglieri dell’organo direttivo del Fondo Solidarietà della Circumvesuviana questo
principio è ribadito dall’art. 19 del vigente statuto. Nonostante ciò, nella prossima
Assemblea Straordinaria dei Soci che si terrà il giorno 29 Dicembre presso la Sala F. Primato della
terminale di Porta Nolana in seconda convocazione alle ore 16:00, il Consiglio
in carica propone in occasione della presentazione del nuovo regolamento
elettorale che disciplinerà l’accesso alle cariche sociali, la modifica
dell’articolo che attualmente impone la non candidabilità di chi ha già
ricoperto “ampiamente” per due mandati la carica di Consigliere.
Nel Fondo Solidarietà, per
sbarazzarsi definitivamente dei noti “dinosauri”, questo principio fu
introdotto anni fa con l’entrata in vigore dell’attuale statuto, che seppur
sottoposto ad alcune modifiche nel corso del tempo lasciava integro tale
vincolo, in quanto considerato fattore fondamentale per alimentare il ricambio
della rappresentanza e della classe dirigente all’interno del sodalizio.
Di conseguenza , stante le
attuali norme, chi ha già ricoperto per due mandati il ruolo di
Consiglieri non potrebbe
candidarsi al prossimo Consiglio Direttivo, seppur portatore di esperienza, a
meno che non intervenga la modifica all’articolo 19 dello statuto.
Questa modifica, benché lascia
inalterato il vincolo dei due mandati, prevede in maniera subdola che lo stesso
limite venga applicato a far data dalla modifica stessa dell’art. 19, cioè dal
29/12/2014, azzerando di fatto i due mandati già maturati in precedenza da
alcuni degli attuali Consiglieri, con l’evidente giustificazione di voler
garantire una certa continuità nella gestione del sodalizio.
Questo darebbe la
possibilità ai Consiglieri, che hanno già ricoperto la carica per più di due mandati, di potersi
candidare ulteriormente per altri due mandanti. Ciò in netto contrasto col vincolo dell’attuale
statuto, introdotto per non permettere radicamento di posizioni di potere autoreferenziali. A questo
punto è importante ricordare a tutti gli associati che fare il Consigliere è
SOLO un servizio e non un mestiere. I due mandati, che tra l’altro sono
aumentati da 6 ad 8 anni con l’ultima modifica statutaria di maggio, sono più
che sufficienti a dettare ed attuare le linee programmatiche all’interno del
Fondo, la cui funzionalità sarebbe comunque garantita da una struttura
organizzativa ben collaudata. Dare ancora una volta a chi ha svolto (tra
proroghe e rinvii elettorali) per oltre un decennio l’opportunità di gestire il
sodalizio per altri 8 lunghi anni, palesa l’evidente contrarietà a voler
cambiare l’attuale classe dirigente.
Pertanto, alla luce di
queste riflessioni, è importante partecipare di persona o per delega a una decisione
che riguarda direttamente tutti i soci, soprattutto quando un ampia presenza in
Assemblea serve a confermare con l’introduzione di nuova norma elettorale il
limite tassativo dei due mandati per Consiglieri, in modo da garantire un
giusto e sano ricambio all’interno del Consiglio.
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