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26 dicembre 2014

RICEVO E PUBBLICO - RIFLESSIONI DI ALCUNI SOCI SUL FONDO DI SOLIDARIETA'

In vista della prossima Assemblea Straordinaria dei Soci del Fondo Solidarietà è opportuno soffermarsi per qualche secondo sull’importanza delle modifiche allo statuto sociale proposte dall’attuale Consiglio Direttivo, che sebbene abbia avuto pieno mandato dai soci a stilare una novellata norma elettorale (che incomprensibilmente dopo 6 mesi di riunioni si presenta in modo identica a quella del Cral EAV) propone la rimodulazione di un principio cardine alla base della credibilità stessa del direttivo. Sembra irrilevante, ed invece è il fulcro di questa modifica statutaria, che al di là delle buone intenzioni nel proporre una norma elettorale più democratica rispetto a quella attuale, si propone di superare il limite dei due mandati per chi li ha già materialmente svolti all’interno del sodalizio.

È noto ormai che, onde evitare che i rapporti tra amministratori pubblici e fornitori di beni e servizi degenerino per interessi personali, la moderna legislazione impone il limite di due mandati dei Sindaci delle nostre città. Anche nel caso dei Consiglieri dell’organo direttivo del Fondo Solidarietà della Circumvesuviana questo principio è ribadito dall’art. 19 del vigente statuto. Nonostante ciò, nella prossima Assemblea Straordinaria dei Soci che si terrà il giorno 29 Dicembre presso la Sala F. Primato della terminale di Porta Nolana in seconda convocazione alle ore 16:00, il Consiglio in carica propone in occasione della presentazione del nuovo regolamento elettorale che disciplinerà l’accesso alle cariche sociali, la modifica dell’articolo che attualmente impone la non candidabilità di chi ha già ricoperto “ampiamente” per due mandati la carica di Consigliere.
Nel Fondo Solidarietà, per sbarazzarsi definitivamente dei noti “dinosauri”, questo principio fu introdotto anni fa con l’entrata in vigore dell’attuale statuto, che seppur sottoposto ad alcune modifiche nel corso del tempo lasciava integro tale vincolo, in quanto considerato fattore fondamentale per alimentare il ricambio della rappresentanza e della classe dirigente all’interno del sodalizio.

Di conseguenza , stante le attuali norme, chi ha già ricoperto per due mandati il ruolo di
Consiglieri non potrebbe candidarsi al prossimo Consiglio Direttivo, seppur portatore di esperienza, a meno che non intervenga la modifica all’articolo 19 dello statuto.
Questa modifica, benché lascia inalterato il vincolo dei due mandati, prevede in maniera subdola che lo stesso limite venga applicato a far data dalla modifica stessa dell’art. 19, cioè dal 29/12/2014, azzerando di fatto i due mandati già maturati in precedenza da alcuni degli attuali Consiglieri, con l’evidente giustificazione di voler garantire una certa continuità nella gestione del sodalizio.

Questo darebbe la possibilità ai Consiglieri, che hanno già ricoperto la carica per più di due mandati, di potersi candidare ulteriormente per altri due mandanti. Ciò in netto contrasto col vincolo dell’attuale statuto, introdotto per non permettere radicamento di posizioni di potere autoreferenziali. A questo punto è importante ricordare a tutti gli associati che fare il Consigliere è SOLO un servizio e non un mestiere. I due mandati, che tra l’altro sono aumentati da 6 ad 8 anni con l’ultima modifica statutaria di maggio, sono più che sufficienti a dettare ed attuare le linee programmatiche all’interno del Fondo, la cui funzionalità sarebbe comunque garantita da una struttura organizzativa ben collaudata. Dare ancora una volta a chi ha svolto (tra proroghe e rinvii elettorali) per oltre un decennio l’opportunità di gestire il sodalizio per altri 8 lunghi anni, palesa l’evidente contrarietà a voler cambiare l’attuale classe dirigente.

Pertanto, alla luce di queste riflessioni, è importante partecipare di persona o per delega a una decisione che riguarda direttamente tutti i soci, soprattutto quando un ampia presenza in Assemblea serve a confermare con l’introduzione di nuova norma elettorale il limite tassativo dei due mandati per Consiglieri, in modo da garantire un giusto e sano ricambio all’interno del Consiglio.


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