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18 novembre 2014

IL TRENO DELLA VITA CONTINUA LA SUA CORSA...ANCHE IL MATTINO DI NAPOLI FA GLI AUGURI A ENZO






IL NEO LAUREATO SCARPATI


Ultimamente, quando scrivo un articolo, quando racconto una storia, mi ritrovo letteralmente sommerso dalle sensazioni negative di una notizia di cronaca sconvolgente, e di un finale per niente positivo. È quasi un piacere quindi poter raccontare un lieto fine, a cui ho potuto personalmente assistere.
Questa storia riguarda Vincenzo Maria Scarpati, figlio di Salvatore, Macchinista di Trenitalia, coinvolto nel tragico incidente ferroviario del Pascone del funesto 6 Agosto 2010, in cui perirono 3 persone e ci furono una cinquantina di feriti, più o meno gravi.
Dopo 20 giorni di coma farmacologico, lesioni gravi e un trauma cranico, la riabilitazione è stata lunga e faticosa; ricordo ogni giorno di quel periodo, quando accompagnavo l'allora Amministratore della Circumvesuviana srl, Dottor Bruno Spagnuolo all'Ospedale Loreto Mare, facendo da tramite fra l'Azienda e la Famiglia Scarpati.
Enzo ha poi ripreso gli studi universitari effettuando uno stage proprio presso l'ex Circumvesuviana (ora Ente Autonomo Volturno). Stage realizzato presso i Sistemi Informativi per l'Esercizio, con la professionalità dell'Ing. Roberto Pirozzi e del Dott. Pasquale Rovito, che si è 

SCARPATI CON IL NOSTRO
VITTOZZI
concluso con la realizzazione molto apprezzata di una tesi di laurea: Automatic Vehicle Monitoring - Il caso studio dell'Ente Autonomo Volturno. L'argomento della stessa, basata su un progetto finalizzato a dare maggiore sicurezza e precise notizie sullo stato del servizio sia al personale tecnico, sia all'utente, tratta la realizzazione di un sistema di monitoraggio dei veicoli su ferro in tempo reale, 
corroborato da altre informazioni, per avere sotto controllo ogni aspetto dei mezzi di trasporto dell'azienda.
Ora Enzo è Dottore in Informatica: dopo aver perso quasi la vita su un treno, ha speso 4 mesi della sua vita per migliorare la sicurezza sui treni e in stazione, al fine di migliorare i rapporti tra l'Azienda e gli utenti. Conserva fortemente l'ambizione di poter continuare a lavorare in questo campo, magari per evitare che la sua storia possa essere un giorno la storia di qualcun altro, che potrebbe essere meno fortunato.
www.vesuvianando.blogspot.it, purtroppo, ultimamente, sta riportando una situazione aziendale che non è proprio positiva... anzi. Questa notizia di Enzo, invece, ci rallegra sinceramente e la riportiamo con vero piacere.
Auguri, Dottor Scarpati: che la Vita Ti sorrida!

Emilio Vittozzi




Ci scrive Salvatore Scarpati collega macchinista delle F.S. papà di Vincenzo.

Ho sempre considerato la vita come acqua che scorre.Come acqua che fuoriesce da una sorgente, fluisce per monti e pendii...fino ad arrivare nel mare, trascinando con se cose buone e cose cattive, come i detriti, ma anche ossigeno, elemento fondamentale per la vita, non solo umana.Il mare nella sua interezza e grandezza sempre in movimento pronto ad accogliere nel suo seno ogni cosa che l'acqua trascina via con se.E come il rapporto che c'è tra l'uomo e Dio. l'uomo l'acqua del fiume, il mare Dio.Alla fine del cammino...consegneremo ogni cosa nelle mani di Dio: tutti i nostri detriti, il nostro respiro, le nostre preoccupazioni, le nostre ansie...ma anche la nostra gioia, le nostre soddisfazioni...insomma tutte le cose che hanno accompagnato la nostra vita. Tutto rimesso nel mare delle mani di Dio. Da dove fuoriuscirà purificato ( come vapore) alzandosi verso il cielo. La vita è come l'acqua che fluisce, il mare paternamente l'accoglie dentro di se.Non c'è pensiero più bello che mi faccia compagnia che lasciarsi trasportare dal mare dell'amore di Dio.Così è stato per i giorni che nel 2010 abbiamo vissuto nell'attesa del risveglio di Vincenzo...perchè potesse riprendere la corsa interrotta per un breve momento.Di questo vorrei ringraziare i tanti che ci sono stati vicino, amici conosciuti e non, molti pur non conoscendo la mia famiglia ne Vincenzo si sono sentiti solidali, hanno avuto compassione, si sono armati di preghiera e insieme a noi hanno camminato e atteso il risveglio.La solidarietà e la vicinanza della famiglia circumvesuviana non è mancata sopratutto del Vitozzi, del dott. Spagnuolo e Borrelli ( o Borriello). La grande famiglia del personale viaggiante che non non ha mai smesso di informarsi delle condizioni di Vincenzo..giorno dopo giorno fino all'uscita dalla sala di rianimazione. Anche dopo e tutt'ora qualche amico mi chiede come sta Vincenzo. Evidentemente la sua è stata una storia che ha colpito il cuore di molti. E come se Vincenzo fosse diventato il figlio di tutti i vesuvionavisti. Ringrazio Dio di avermelo ridato sorridente, anche se un poco pensieroso per il suo futuro,piacerebbe vederlo realizzato nel lavoro e sposato...magari portare con me un suo figlio a passeggiare nelle stazioni e spigargli come cammina un treno...è anche ritornare un poco indietro di quanto lui era bambino e chiamava il treno con il rumore che le ruote fanno sulla rotaia " uttàtà".


Grazie "Vesuvianisti" vi 
porterò sempre nel Cuore.

SALVATORE SCARPATI



3 commenti:

  1. Ho sempre considerato la vita come acqua che scorre.
    Come acqua che fuoriesce da una sorgente, fluisce per monti e pendii...fino ad arrivare nel mare, trascinando con se cose buone e cose cattive, come i detriti, ma anche ossigeno, elemento fondamentale per la vita, non solo umana.
    Il mare nella sua interezza e grandezza sempre in movimento pronto ad accogliere nel suo seno ogni cosa che l'acqua trascina via con se.
    E come il rapporto che c'è tra l'uomo e Dio. l'uomo l'acqua del fiume, il mare Dio.Alla fine del cammino...consegneremo ogni cosa nelle mani di Dio: tutti i nostri detriti, il nostro respiro, le nostre preoccupazioni, le nostre ansie...ma anche la nostra gioia, le nostre soddisfazioni...insomma tutte le cose che hanno accompagnato la nostra vita.
    Tutto rimesso nel mare delle mani di Dio. Da dove fuoriuscirà purificato ( come vapore) alzandosi verso il cielo. La vita è come l'acqua che fluisce, il mare paternamente l'accoglie dentro di se.
    Non c'è pensiero più bello che mi faccia compagnia che lasciarsi trasportare dal mare dell'amore di Dio.
    Così è stato per i giorni che nel 2010 abbiamo vissuto nell'attesa del risveglio di Vincenzo...perchè potesse riprendere la corsa interrotta per un breve momento.
    Di questo vorrei ringraziare i tanti che ci sono stati vicino, amici conosciuti e non, molti pur non conoscendo la mia famiglia ne Vincenzo si sono sentiti solidali, hanno avuto compassione, si sono armati di preghiera e insieme a noi hanno camminato e atteso il risveglio.
    La solidarietà e la vicinanza della famiglia circumvesuviana non è mancata sopratutto del Vitozzi, del dott. Spagnuolo e Borrelli ( o Borriello). La grande famiglia del personale viaggiante che non non ha mai smesso di informarsi delle condizioni di Vincenzo..giorno dopo giorno fino all'uscita dalla sala di rianimazione.
    Anche dopo e tutt'ora qualche amico mi chiede come sta Vincenzo. Evidentemente la sua è stata una storia che ha colpito il cuore di molti. E come se Vincenzo fosse diventato il figlio di tutti i vesuvionavisti.
    Ringrazio Dio di avermelo ridato sorridente, anche se un poco pensieroso per il suo futuro,piacerebbe vederlo realizzato nel lavoro e sposato...magari portare con me un suo figlio a passeggiare nelle stazioni e spigargli come cammina un treno...è anche ritornare un poco indietro di quanto lui era bambino e chiamava il treno con il rumore che le ruote fanno sulla rotaia " uttàtà".
    Grazie Vesuvianisti vi porterò sempre nel Cuore.

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  2. Ho sempre considerato la vita come acqua che scorre.Come acqua che fuoriesce da una sorgente, fluisce per monti e pendii...fino ad arrivare nel mare, trascinando con se cose buone e cose cattive, come i detriti, ma anche ossigeno, elemento fondamentale per la vita, non solo umana.Il mare nella sua interezza e grandezza sempre in movimento pronto ad accogliere nel suo seno ogni cosa che l'acqua trascina via con se.E come il rapporto che c'è tra l'uomo e Dio. l'uomo l'acqua del fiume, il mare Dio.Alla fine del cammino...consegneremo ogni cosa nelle mani di Dio: tutti i nostri detriti, il nostro respiro, le nostre preoccupazioni, le nostre ansie...ma anche la nostra gioia, le nostre soddisfazioni...insomma tutte le cose che hanno accompagnato la nostra vita. Tutto rimesso nel mare delle mani di Dio. Da dove fuoriuscirà purificato ( come vapore) alzandosi verso il cielo. La vita è come l'acqua che fluisce, il mare paternamente l'accoglie dentro di se.Non c'è pensiero più bello che mi faccia compagnia che lasciarsi trasportare dal mare dell'amore di Dio.Così è stato per i giorni che nel 2010 abbiamo vissuto nell'attesa del risveglio di Vincenzo...perchè potesse riprendere la corsa interrotta per un breve momento.Di questo vorrei ringraziare i tanti che ci sono stati vicino, amici conosciuti e non, molti pur non conoscendo la mia famiglia ne Vincenzo si sono sentiti solidali, hanno avuto compassione, si sono armati di preghiera e insieme a noi hanno camminato e atteso il risveglio.La solidarietà e la vicinanza della famiglia circumvesuviana non è mancata sopratutto del Vitozzi, del dott. Spagnuolo e Borrelli ( o Borriello). La grande famiglia del personale viaggiante che non non ha mai smesso di informarsi delle condizioni di Vincenzo..giorno dopo giorno fino all'uscita dalla sala di rianimazione. Anche dopo e tutt'ora qualche amico mi chiede come sta Vincenzo. Evidentemente la sua è stata una storia che ha colpito il cuore di molti. E come se Vincenzo fosse diventato il figlio di tutti i vesuvionavisti. Ringrazio Dio di avermelo ridato sorridente, anche se un poco pensieroso per il suo futuro,piacerebbe vederlo realizzato nel lavoro e sposato...magari portare con me un suo figlio a passeggiare nelle stazioni e spigargli come cammina un treno...è anche ritornare un poco indietro di quanto lui era bambino e chiamava il treno con il rumore che le ruote fanno sulla rotaia " uttàtà".
    Grazie Vesuvianisti vi porterò sempre nel Cuore.

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  3. * Nel mio pezzo, per ovvii motivi di spazio, non ho scritto della Celebrazione Eucaristica officiata da don Tonino Palmese nella Sala-Mensa dell'Officina di Ponticelli per la guarigione di Vincenzo; non ho scritto dell'autoambulanza acquistata con una libera sottoscrizione dei Lavoratori della Circumvesuviana e donata all'Ospedale Loreto di Napoli; non ho scritto che ho avuto l'onere, l'onore e il piacere di essere trade union fra la Famiglia Scarpati e la Circumvesuviana in quanto Padre di Gabriella, Amica di Liceo della Fidanzata di Vincenzo, Cristina; non ho scritto che Vincenzo, nonostante il Padre in Trenitalia, forse si sente più "Ferroviere" dell'ex Circumvesuviana...

    EMILIO VITTOZZI

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