piccolo borgo di Scala (Ravello). Seppur con un po’ di nebbia gli scorci e i paesaggi che abbiamo avuto la fortuna di ammirare in questo tratto di costiera erano stupendi, non a caso lungo il percorso di circa un paio d’ore, abbiamo incrociato tanti turisti stranieri, che come noi avevano deciso di ammirare le bellezze della nostra terra, che per fortuna non è famosa solo per essere la “terra dei fuochi”.
Una volta giunti a Pontone, dopo una sosta per un
caffè e un sorso d’acqua, seppur qualcuno di noi era un po’ stanco (non tutti i partecipanti, erano allenati o abituati a certe “fatiche”), abbiamo deciso di continuare il nostro cammino per la “Valle delle ferriere”. Questa è un'area naturale protetta disegnata dal percorso del torrente Canneto, e deve il suo nome alla presenza delle antiche ferriere della Repubblica Amalfitana, le quali producevano soprattutto chiodi per le imbarcazioni, e rinforzi in ferro per le scarpe. La riserva è di grande interesse anche da un punto di vista botanico e fitogeografico, dato che conserva al suo interno alcuni esemplari di Woodwardia radicans, una felce arborea gigante che non si trova in nessun altra parte del mondo, risalente al Cenozoico.
Qui abbiamo ammirato come la natura fosse
veramente rigogliosa e incontaminata e di una bellezza unica, c’erano una miriade di piccole cascate, che creavano dei corsi d’acqua spettacolari, da togliere il fiato, tanto da far dire a qualcuno dei presenti, che per la prima volta ammirava quel posto: “Qui siamo in Paradiso!! ”. Ecco forse l’esperienza fatta, si può racchiudere in queste ultime poche righe, una volta tanto la “bellezza” ha preso il sopravvento sulle vicende della nostra martoriata azienda, una volta tanto non si è parlato di Regione Campania, non si è parlato di crisi del trasporto pubblico, nè tantomeno di Vesuviana, non si è parlato di materiale rotabile scadente, nè di treni soppressi, non abbiamo parlato di turni, di ferie o di mancati riposi compensativi.
Una volta tanto condividere altri tipi di “fatiche”, fare un pezzo di strada insieme, anche con persone che si incontravano per la prima volta e gustare la bellezza di certi paesaggi, ha preso il sopravvento su tutto il resto.
E se queste esperienze, che un po’ poeticamente potremmo definire di “ricerca della bellezza”, possono servire a conoscersi meglio e creare maggiore coesione tra colleghi per poter “remare” tutti nella stessa direzione, che ben vengano, tanto, scusatemi per la facile battuta, siamo tutti sulla stessa barca.
Le foto sono state scattate
da Michele Nastri (il primo a sinistra nella foto)
e Antonio Vitale.
e Antonio Vitale.
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