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7 febbraio 2014

ORDUNQUE NON SI CHIUDE. PAROLA DEL PROF. VETRELLA




Francesco Gravetti
«Le stazioni Circumvesuviana di Poggiomarino, Striano, San Valentino e Sarno non saranno soppresse e la tratta non sarà cancellata. Non esiste alcuna ipotesi di ridimensionamento di quel percorso». Parola di Sergio Vetrella, assessore regionale ai trasporti, che ieri mattina è intervenuto in commissione Trasporti, in consiglio regionale. Erano stati proprio i sindaci dei quattro Comuni a sollecitare un chiarimento, rispetto alle voci di un possibile taglio delle linea e del sacrificio delle stazioni, meno frequentate dai pendolari, soprattutto di sera. Un allarme che aveva destato grande preoccupazione tra i cittadini e indotto gli amministratori a riunirsi e deliberare una mozione per condannare l’ipotesi. Poi, il consigliere regionale Pd Gianfranco Valiante aveva invitato Vetrella: «Venga a spiegare la decisione in audizione». E ieri l’assessore ha rassicurato tutti, aiutato anche dall’amministratore unico dell’Eav (la società che ingloba Circum, Sepsa e Metrocampania), Nello Polese: «Solo la regione può decidere di ridimensionare il servizio e allo stato attuale nessuno vuole fare tagli. Noi abbiamo un obiettivo: il pareggio di bilancio nel 2016, in cambio del quale abbiamo ottenuto i fondi per il rilancio dell’Eav. In nome di questo obiettivo non mancano le difficoltà, ma stiamo lavorando per rimettere in sesto una situazione drammatica». Il discorso in commissione è poi scivolato sulle principali criticità della Circumvesuviana: i treni soppressi, quelli da rimettere a posto, le stazioni fatiscenti, il problema del biglietto gestito da Unico Campania. Sia Vetrella che Polese hanno criticato la gestione del consorzio, spiegando di riporre molte speranze nel ticket aziendale, che dovrebbe far incamerare soldi freschi. Vetrella ha anche annunciato un protocollo di intesa con i Comuni per la gestione delle stazioni: «Attualmente sono indecenti, con gli enti locali potrebbe essere possibile sorvegliarle e fare in modo che vengano utilizzate anche al di là della loro funzione». Il presente, comunque, resta problematico. Il bilancio dell’anno appena terminato, per la Circumvesuviana, è drammatico: l’azienda ha effettuato 21mila 960 corse in meno, rispetto alle 105mila 877 previste dal contratto di servizio previsto dalla Regione. La Circumvesuviana avrebbe dovuto percorrere 3 milioni 349mila 619,3 chilometri e invece ne ha percorsi 603mila 156,938 chilometri in meno. Sono stati accumulati 351mila 425 minuti di ritardi, con un picco di 133mila 394 minuti sulla linea Napoli – Sorrento, quella solitamente frequentata da turisti. Quasi tutti i mesi il numero di treni soppressi ha superato i 2000: a febbraio sono stati soppressi 2770 treni, mentre ad aprile, maggio e giugno si è verificato un leggero miglioramento (rispettivamente 1421, 1356, 1481 soppressioni). In termini economici, la drammaticità del problema si fa ancora più esplicita: la Regione applica una penale di 18,92 euro per ogni chilometro soppresso. Ammende pari a più di 11 milioni, soldi sottratti dal contratto di servizio. «Una stangata che i lavoratori e i passeggeri della Circumvesuviana non meritano. Stiamo pagando il prezzo di scelte scellerate e di una cattiva organizzazione di alcuni settori cruciali del servizio: ormai l’azienda si regge sulla buona volontà dei dipendenti, ma è necessaria una svolta reale», dicono Luca Del Prete e Gennaro Conte del sindacato Orsa. Anche ieri, peraltro, la giornata è stata dura: 44 treni a disposizione, decine di soppressioni. Dei 4 MetroStar in funzione, 2 sono finiti in officina già al mattino.



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