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12 ottobre 2013

FINALMENTE QUEL PIZZICO DI CHIAREZZA IN PIU' CHE TUTTI ASPETTAVAMO

UNA PICCOLA PREMESSA

Diverso tempo fa chiesi da questo "pulpito" a chiunque fosse capace di tradurre il sindacalese, di farsi avanti per rendere chiare le situazioni che ci riguardano e che spesso chiare non sono a causa della stringatezza dei comunicati e della terminologia spesso usata nella loro redazione.
L'appello come potete vedere è stato accolto e il collega Carrabba ma saltuariamente (troppo saltuariamente) anche Franco Vuolo  si affaccia a queste pagine per esternare, ognuno le proprie considerazioni di sindacalisti di riconosciuta esperienza. Pertanto oltre a ringraziare Paolo e Franco per averci voluto rendere meno sibillini i vari passaggi sindacali in special modo in questi ultimi mesi, invito TUTTI, tra chi in grado di fare altrettanto e con la stessa efficacia, a renderci piu' chiare le cose di "casa EAV", quindi di casa nostra. 

giona

La situazione del gruppo EAV, continua ad essere preoccupante, nella giornata del 10 ottobre si è passati da un moderato ottimismo, circa l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di un emendamento inserito nella manovra di correzione del bilancio statale, in cui si chiedeva di poter anticipare l’erogazione dei fondi FAS previsti dal piano di rientro prima della sua approvazione, alla certezza che tale emendamento era stato stornato per mancanza di copertura finanziaria.
Le notizie che provengono da Roma, riportano di una ri-proposizione dell’emendamento nel prossimo Consiglio dei Ministri previsto per la settimana prossima, ma comunque sia, significa che al pari di altri emendamenti stornati bisognerà trovargli la copertura finanziaria.

Come lavoratori di questa azienda, bisogna dare un forte segnale alla classe politica, che siamo stanchi di questa continua incertezza sul nostro futuro.

In questi giorni, ogni collega con cui ho avuto modo di parlare, mi ha sempre chiesto la stessa cosa, quale era in futuro che ci attende e cosa possiamo fare per la risoluzione dei nostri problemi. Come lavoratore e responsabile sindacale ho sempre risposto che l’arma in nostro possesso è quella dello sciopero, unica forma legittima per fare sentire la nostra voce.

Adesso abbiamo un’altra opportunità di far sentire la nostra voce, ed è lo sciopero proclamato per il giorno 18 novembre ’13, per essere chiari lo sciopero indetto che per motivazioni di carattere procedurale riporta “Una tantum contrattuale e ticket”, ha alla base motivi certamente diversi e d’importanza vitale per il futuro della nostra azienda che inducono a chiedere ai lavoratori il sacrificio di un doppio sciopero nello stesso mese affinchè  la nostra voce si levi forte sino a Roma, per far capire a tutte le forze politiche che i lavoratori non accetteranno mai di essere lo strumento di giochi di potere.

Spero di essere stato chiaro del perché bisogna scioperare, altrimenti un domani molto prossimo, potrebbe essere troppo tardi.



Paolo Carrabba




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