BREVI, FLASH, ANNUNCI.....

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17 settembre 2013

LA QUADRUPLICE PUBBLICA L'ENNESIMO DOCUMENTO, IL NOSTRO ORLANDO LO TRADUCE !

QUESTO L'ENNESIMO VOLANTINO


QUESTA L'ANALISI DEL NOSTRO 
"ORLANDO FURIOSO"


EAV un disastro annunciato – 
Di chi sono le colpe?

E’ constatabile da qualsiasi viaggiatore-cittadino, come con il passare del tempo le condizioni di viaggio siano peggiorate sia in termine di qualità, sia in termini di quantità offerte.

Viaggiando in treno, nelle discussioni che ascolto, in massima parte la colpa viene data al personale che nell’immaginario collettivo, avrebbe la possibilità di decidere se un treno parte o non parte, se deve essere composto da 1, 2 o 3 convogli, rallentare la corsa a suo piacimento.

Perché succede ? Semplice, l’assessore ai trasporti dichiara che ha stanziato decine e decine di milioni di euro per le manutenzioni, ha provveduto a saldare il debito con l’istituto cassiere, e quindi se non vi sono treni la colpa è dell’ EAV. Le sue dichiarazioni vengono riportate dai giornali, il giornalista le arricchisce di altre notizie su sprechi e cattivi comportamenti dei lavoratori e il lettore-cittadino si convince che questa è la verità inoppugnabile.

Ma le cose stanno proprio così? 

Per anni la politica, non si è mai preoccupata dei costi dei servizi che venivano dati ai cittadini, ne se fossero sostenibili dalla collettività e questo al netto di sprechi e ruberie mai giustificabili. Questo ha prodotto in tutti i settori scuola, sanità, trasporti ecc., aziende che hanno accumulato enormi debiti, che oggi vanno sanati.

L’EAV al pari delle altre aziende di trasporto non è immune dal problema, e per risolverlo sono stati chiesti in primis sacrifici ai lavoratori che hanno accettato di vedersi ridurre diritti acquisiti negli anni, riqualificazioni professionali, aumenti di produttività.

Ma questo non basta, e qui interviene di nuovo la politica, quella che i problemi li ha creati, e che adesso li dovrebbe risolvere. Viene fatta una legge, vengono stanziati fondi per il ripiano dei debiti pregressi, viene nominato un Commissario ad acta per l’elaborazione di un piano di rientro del debito e del rilancio dell’azienda EAV.
Il piano viene preparato, prevede il pagamento del debito in cinque anni e nel giro di tre anni che l’azienda venga risanata e raggiunga il pareggio di bilancio. Tutto fatto allora, NO perchè purtroppo la politica non si smentisce mai. Il Commissario ad acta nel suo piano certifica che ad EAV risanata, per i servizi che gli vengono richiesti  la Regione deve pagare un corrispettivo di euro 175 milioni a fronte dei 153 milioni corrisposti.

Il Ministero per l’approvazione del piano chiede alla Regione di garantire tale somma, e la Regione cosa fa, NIENTE anzi  PEGGIO manda al Ministero ulteriori note di contrasto al piano.

Perché lo fa? Probabilmente l’EAV deve fallire per legittimarne l’affidamento a qualche PRIVATO. Infatti senza l’approvazione del piano di rientro il fallimento è l’unica certezza che attende l’azienda di trasporto regionale.

E i primi e probabilmente gli unici a pagare, per queste lotte politiche e di potere, saranno come sempre cittadini e lavoratori.

I COMMENTI

1

Giustissimo!!!Ma quello che mi lascia perplesso,data la mia inesperienza,è il perchè i sindacati ad ogni proclama dell'assessore non hanno mai controbattuto con gli stessi mezzi(media,giornali,ecc.)!Giusto per render pan per focaccia!E per sensibilizzare ulteriormente l'opinione pubblica.Visto che la maggior parte dell'utenza è convinta che i nostri scioperi sono dovuti ai tagli dello straordinario o alla mancata erogazione dei tiket!Senza sapere che ci sono motivi più gravi.Ora vorrei sapere se esiste una strategia sindacale più sottile che io non comprendo o un imperdonabile leggerezza ed inegatezza da parte dei sindacati.E se così fosse forse dovremmo organizzarci noi dipendenti autonomamente?Non sò che pensare! ILLUMINATEMI!!!
Roberto M. 

2

Secondo me stiamo giocando una partita a scacchi, in cui la posta è molto alta, bisogna essere cauti ,calmi riflessivi e capire ed anticipare le mosse dell'avversario (VETRELLA),forse il suo intento è molto chiaro ridurre la circum ad un mucchio di macerie per poi vendere alle lobby che premono dietro o al Montezemolo di turno a prezzo di favore una azienda che se gestita bene è una miniera, con un futuro infinito( i soliti giochetti del DEJA VU , già visto, una azienda o un palazzo di fronte al Colosseo preso a 4 soldi e per poi fare dei profitti d'oro ). Dirigenti aziendali, utenza, giornalisti e altri sindacati NON SONO I NOSTRI NEMICI, quando si capiranno questo noi dipendenti avremo vinto metà della guerra. BASTA litigare con tutti, è grazie agli utenti e al loro lamentarsi se la CIRCUM VIVE ANCORA, è GRAZIE all'interessamento dei giornalisti se facciamo un gran rumore, è grazie al personale che con enormi responsabilità e difficoltà riescono a portare un servizio deficitario in tutto; meglio che ci siano molti sindacati a lottare, un solo sindacato sarebbe comprato in un secondo, chiunque sia. 
Lo sviluppo passa solo per una via LA FERROVIA , senza di lei si ferma tutto
Aspettiamo e ponderiamo meglio le nostre forme di lotta, concentriamoci su un solo avversario insieme alle altri parti.
Diceva TOTO: volevo vedere sto stupido, dove voleva arrivare.
Ecco vediamo sto stupido, dove vuole arrivare.
IOVINO fresko@alice.it 


3

vincenzo201

Sono profano della materia, ma questo mi è sempre parso un commissariamento sassurdo. Se il settore dev'essere commissariato, lo sia in maniera totale, senza alcuna interferenza da parte della Regione. Se quest'ultima non è stata in grado di garantire il servizio, né di pagarlo, si faccia da parte.

martedì, 17 settembre, 2013

3 commenti:

  1. Giustissimo!!!Ma quello che mi lascia perplesso,data la mia inesperienza,è il perchè i sindacati ad ogni proclama dell'assessore non hanno mai controbattuto con gli stessi mezzi(media,giornali,ecc.)!Giusto per render pan per focaccia!E per sensibilizzare ulteriormente l'opinione pubblica.Visto che la maggior parte dell'utenza è convinta che i nostri scioperi sono dovuti ai tagli dello straordinario o alla mancata erogazione dei tiket!Senza sapere che ci sono motivi più gravi.Ora vorrei sapere se esiste una strategia sindacale più sottile che io non comprendo o un imperdonabile leggerezza ed inegatezza da parte dei sindacati.E se così fosse forse dovremmo organizzarci noi dipendenti autonomamente?Non sò che pensare! ILLUMINATEMI!!!
    Roberto M.

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  2. Secondo me stiamo giocando una partita a scacchi, in cui la posta è molto alta, bisogna essere cauti ,calmi riflessivi e capire ed anticipare le mosse dell'avversario (VETRELLA),forse il suo intento è molto chiaro ridurre la circum ad un mucchio di macerie per poi vendere alle lobby che premono dietro o al Montezemolo di turno a prezzo di favore una azienda che se gestita bene è una miniera, con un futuro infinito( i soliti giochetti del DEJA VU , già visto, una azienda o un palazzo di fronte al Colosseo preso a 4 soldi e per poi fare dei profitti d'oro ). Dirigenti aziendali, utenza, giornalisti e altri sindacati NON SONO I NOSTRI NEMICI, quando si capiranno questo noi dipendenti avremo vinto metà della guerra. BASTA litigare con tutti, è grazie agli utenti e al loro lamentarsi se la CIRCUM VIVE ANCORA, è GRAZIE all'interessamento dei giornalisti se facciamo un gran rumore, è grazie al personale che con enormi responsabilità e difficoltà riescono a portare un servizio deficitario in tutto; meglio che ci siano molti sindacati a lottare, un solo sindacato sarebbe comprato in un secondo, chiunque sia.
    Lo sviluppo passa solo per una via LA FERROVIA , senza di lei si ferma tutto
    Aspettiamo e ponderiamo meglio le nostre forme di lotta, concentriamoci su un solo avversario insieme alle altri parti.
    Diceva TOTO: volevo vedere sto stupido, dove voleva arrivare.
    Ecco vediamo sto stupido, dove vuole arrivare.
    IOVINO fresko@alice.it

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  3. Sono profano della materia, ma questo mi è sempre parso un commissariamento sassurdo. Se il settore dev'essere commissariato, lo sia in maniera totale, senza alcuna interferenza da parte della Regione. Se quest'ultima non è stata in grado di garantire il servizio, né di pagarlo, si faccia da parte.

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