BREVI, FLASH, ANNUNCI.....

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4 luglio 2013

VOLEVAMO I DETTAGLI ? ECCO PUNTUALE FRANCESCO GRAVETTI DE IL MATTINO DI NAPOLI




Francesco Gravetti

Il secondo giorno di lavoro per il commissario ad acta Pietro Voci, i dirigenti dell’Eav Valeria Casizzone (direttore generale), Filippo Porzio e Maurizio Cutolo e i funzionari del ministero dell’Economia è servito a verificare la tenuta del piano di rientro presentato da Voci. Una cura, quella prevista dal commissario, che dovrà servire a sanare il trasporto pubblico locale ma anche a rilanciarlo con nuovi investimenti. Dal ministero è arrivato un sostanziale via libera, il prossimo passo sarà il confronto con la Regione. A Caldoro e Vetrella, Voci ha già detto che i circa 150 milioni all’anno erogati all’Eav non sono sufficienti. Ce ne vogliono 167 e servono a garantire l’andamento ordinario dell’azienda. Trovato l’accordo su quest’altro punto, il piano di rientro potrà dirsi approvato. Accadrà, però tra qualche giorno: il tempo di fare ulteriori verifiche e confronti con Palazzo Santa Lucia. A quel punto partirà la “cura Voci”: ci sono svariati milioni di euro da recuperare, attraverso un intervento drastico all’organizzazione del personale. Amministrativi che diventano capitreno, contratti di solidarietà, esodi incentivati, stop allo straordinario, guardiania interna e non più affidata a società esterne (tranne che per quella armata, ovviamente): un giro di vite che sicuramente non è indolore, ma consentirà di “risparmiare” circa 5 milioni di euro. Con la bigliettazione aziendale e il recupero dell’evasione, poi, le aziende Eav dovrebbe introitare qualche soldo in più direttamente dagli utenti.

Ma il futuro del trasporto pubblico non è (o dovrebbe essere) solo lacrime e sangue: ci sono anche gli investimenti. Raddoppi della linea su alcune tratte (quella turistica di Pompei e Sorrento, per esempio), nuovi treni, generale miglioramento della qualità del servizio. Tutti progetti, peraltro, già annunciati dall’assessore regionale ai trasporti Sergio Vetrella ma finiti in secondo piano a causa della drammatica situazione ordinaria e del suo progressivo e inesorabile peggioramento. Ora tutti sperano che si riparta e torni la normalità. Se lo augurano i sindacati, ma anche i pendolari: «Dalle poco notizie che arrivano, sembra che ci siano buone prospettive per il futuro. Incrociamo le dita e aspettiamo di conoscere il contenuto del documento ufficiale, anche se per noi restano da accertare le responsabilità di chi ha creato questo stato di cose. Non vorremmo che i carnefici si trasformassero in salvatori della patria», dice Enzo Ciniglio, portavoce di uno dei gruppi di viaggiatori. Quelli dell’Orsa invece ribadiscono: «Restiamo vigili e speriamo in tempi rapidi». Intanto, ieri Il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno proposto dalle forze di opposizione che esclude ipotesi di privatizzazione di Eav Bus, il ramo dell’Eav che si occupa del trasporto su gomma. Nell'ordine del giorno, il consiglio «impegna la Giunta regionale e per essa l'EAV a presentare un'offerta alla curatela fallimentare per il fitto di ramo d'azienda della EAV Bus con un piano industriale che punti al miglioramento dei servizi e tuteli i livelli occupazionali e salariali». Soddisfazione per l'approvazione del provvedimento è stata espressa in aula dal Consigliere Corrado Gabriele che durante la seduta si era speso per ottenere il voto unanime dell'assemblea in favore dei lavoratori e contro la privatizzazione. Fallita dopo l’ingiunzione di un paio di creditori, Eav Bus sembrava essere destinata a finire proprio ai privati. La gara pubblica bandita dalla curatela fallimentare aveva visto la presentazione di una sola offerta: il Clp, operatore privato, appunto. Poi la richiesta di riapertura dei bandi di sindacati e Vetrella. Infine, il voto del consiglio.




«Il piano ci permetterà di uscire completamente dai debiti. È una svolta epocale»: Nello Polese, amministratore unico dell’Eav, l’azienda dei trasporti campani, è soddisfatto del sì al piano presentato al governo. Con un’avvertenza: «C’è il sì del tavolo istituzionale fissato dai ministeri dei Traporti e dell’Economia. Le conclusioni andranno, però, sottoposte ai ministri e poi firmate dal presidente Caldoro».I tempi previsti?
«Brevi, credo che il percorso si concluderà entro l’estate. Il commissario Voci ha fatto un lavoro straordinario. Abbiamo evitato il fallimento dell’azienda che sarebbe stato immorale e avrebbe danneggiato gravemente gli utenti, i creditori e i lavoratori. E in questo ha un grande merito anche il presidente Caldoro: se non avesse ottenuto un commissario con il compito di organizzare il piano, di elaborare la verifica dei debiti e l’efficientamento delle aziende non avremmo mai ottenuto questo risultato».
Alla fine i conti saranno in equilibrio?
«Si. L’azienda sarà finanziata per il 30 per cento dall’incasso dei biglietti e per il 70 per cento dalle rimesse statali che, non bisogna dimenticarlo, sono costantemente diminuite negli ultimi anni».
Da dove arriveranno i soldi per rimettere in sesto il bilancio?
«Grazie al rientro dal debito sanitario la Regione potrà disporre dei seicento milioni necessari nei prossimi anni. Altri 200 milioni verranno dai fondi fas. Il problema vero è che Stato e Regione non possono mettere a disposizione i soldi senza chiudere le partite debitorie e i contenziosi ancora aperti».
I dipendenti guadagneranno di meno?
«Noi siamo partiti con un costo del lavoro sopra la media nazionale e adesso siamo allineati alle altre Regioni. I lavoratori dell’Eav guadagnano meno di prima, ma hanno salvato il posto di lavoro. E questo lo hanno capito anche i sindacati che hanno puntato a difendere l’occupazione, non gli straordinari».
Quali tagli?
«Abbiamo inciso su straordinari, turni di lavoro, prepensionamenti, reperibilità, organizzazione del lavoro. C’è stata una riduzione dei dirigenti da 44 a 20, grazie alla fusione delle aziende, e questo vale più di 4 milioni all’anno. I dirigenti si sono autoridotti lo stipendio. In complesso il costo del lavoro è sceso del 9 per cento».
Ne soffriranno gli utenti?
«I disservizi degli ultimi mesi sono dipesi damancati pagamenti e dai provvedimenti sul costo del lavoro che hanno provocato molti malumori e proteste. Se avessimo pagato puntualmente fornitori e stipendi ci sarebbero stati meno disservizi».


NEL FRATTEMPO PERO'....

Il servizio nella ex Circumvesuviana torna ad essere carente: meno treni a disposizione, tagli delle corse e difficoltà su tutte le linee. Solo la stagione estiva ed il conseguente calo fisiologico dei viaggiatori mette al riparo da un altro periodo di allarme, dovuto alla mancanza di materiale e alla difficoltà ad assicurare la manutenzione. Ma i dati parlano chiaro: negli ultimi due giorni erano a disposizione circa 50 treni, ridotti a 45 nell’arco della giornata a causa di guasti meccanici. Questa mattina si riparte con 53 treni: un numero molto lontano dalla soglia dei 60–65 che mette al riparo dai disagi. E, infatti, negli ultimi giorni si sono verificate anche soppressioni delle corse: poche decine, concentrate soprattutto nel tardo pomeriggio e nella serata, quando i convogli vanno “in affanno” e per i macchinisti diventa difficile farli arrivare al terminal di Porta Nolana invece che spedirli in officina. Peraltro, lo stesso viaggio diventa difficile, perché molti treni fanno le bizze anche durante la tratta.
Il nodo della manutenzione, dunque, resta cruciale: non a caso dei fondi per rimettere a posto i treni si sta parlando molto ai tavoli istituzioni dove si decide il destino sia della ex Circum che dell’intera Eav. «Il recupero dei treni è un aspetto cruciale per il rilancio dell’azienda. È nostro interesse offrire un servizio soddisfacente agli utenti», dice Luca Del Prete dell’Orsa. Proprio per cercare di venire incontro alle esigenze dei viaggiatori, nelle officine della ex Circum si cerca di fare i salti mortali in vista dei fine settimana. È di sabato e di domenica che, in estate, c’è più bisogno di Circum: per i turisti provenienti da Napoli e diretti in Costiera, ma anche per le migliaia di ragazzini che raggiungono il mare in treno. La settimana ricomincia sempre con grande difficoltà, dopo il martedì si va in crisi e ricominciano le soppressioni. Una coperta corta, insomma. Intanto, sul fronte pagamenti si registra l’attesa dei dipendenti per un’altra scadenza: la quattordicesima, che in Circum veniva pagata intorno a metà luglio. Erano altri tempi: ora la quattordicesima è a rischio. «Ci auguriamo che l’Eav dia un segnale di distensione assicurando ai lavoratori questi soldi», dice Del Prete.
fr. gr.

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