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30 giugno 2013

DAL COLLEGA BRUNO VINCI RICEVO E PUBBLICO

LA VIA DEI PENDOLARI
( della Serie corsi e ricorsi storici)

Nei secoli passati la importante via di Damasco era la metà dei pellegrini cristiani di ogni nazione per raggiungere la Terrasanta. Per difendere quel diritto fu versato tanto sangue per la protezione dei Pellegrini che vi transitavano, ma erano tempi di eroica fede e di cavalleresco senso di giustizia.
Nei secoli qualcuno disse “Beata quella nazione che non ha bisogno di eroi” grande verità che ci fa capire quanto di più la nostra nazione non sia “beata”, specialmente qui nel sud Italia.
Il paragone con quella che si chiama ancora “Circumvesuviana”nel cuore ed “ex circumvesuviana” negli atti che io definisco la quotidiana Via dei Pendolari con l’antica è leggendaria Via di Damasco è consono perché come la protezione dei Pellegrini anticamente, era necessaria e allo stesso modo attualmente dei Pendolari nel loro diritto di un sicuro viaggio necessario un diritto democratico e costituzionale.
L’unica differenza che I Cavalieri senza macchia dal candido mantello con la Croce Rossa sul lato del cuore, almeno ufficialmente non esistono più. Il loro compito antico anche se pericoloso era più facile e ben definito, si trattava di proteggere i pellegrini dai briganti e assassini saraceni e non, mentre oggi e il diritto di usare e a quale prezzo la Via dei Pendolari, tra Consorzio Unico, EAV e Regione Campania i cui ruoli di azionisti, proprietari concessionari e altro sfuggono alla semplice logica dell’utenza che vorrebbero solo usare quella via con tranquillità e pace pagando un giusto obolo, tanto per usare un termine medievale…
I Crociati e in particolare I Templari servirono a tale compito i permettendo un tranquillo e giusto transito per la Via dei Pellegrini. Ma quelli erano gente che non si ponevano problemi nell’assolvere il loro compito. A loro bastava dire “Deus Vult” ..”Dio lo vuole” e la via era libera, sicura e transitabile in sicurezza. Nei tempi di oggi invece prima di fare qualcosa di funzionale per il pubblico ci si pone il motto “Qui Prodest?” ..”a chi giova?” o a chi può giovare? E si decide se conviene o no, e spesso il maggiore beneficiario non è lo stesso pubblico. Ma forse gli stessi che gridano “Dagli all’untore” e indicano qualche smarrito e poco avvezzo alla lotta di amministrativo…
Certo che la cosa più sconfortante e che non ci sono più eroi e tanto meno menti giuste e degne di convincente imparzialità…ma vuoi vedere che forse Grillo ha ragione a non fidarsi?
…..e noi che speravamo che ci fossero Cavalieri Immacolati magari nella Stampa.

++ nnDnn ++

non nobis domine sed gloriam tuum…. (non il nostro nome ma solo il nome di Dio è degno di gloria…)

Bruno Vinci


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