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15 maggio 2013

IL BUONO TICKET E’ UN DIRITTO DEL LAVORATORE ? DI BRUNO VINCI


BRUNO VINCI
Visto la rarità della distribuzione attuale in Circumvesuviana (ops ex Circumvesuviana!) e visto che in tale azienda il problema è particolarmente attuale, vediamo di capire che diavolo è questo bigliettino che ci davano e di cui stiamo perdendo l’abitudine.
Allora spieghiamo: il ticket restaurant è un “buono sostitutivo di mensa” una invenzione molto conveniente per il datore di lavoro che è obbligato su contratto regolante il lavoro dipendente, a fornire un servizio di mensa ai propri dipendenti. Ove non fosse possibile elargire l’importo in busta paga e non sia conveniente attrezzare una mensa, lo Stato viene incontro al datore di Lavoro obbligato a fornire questo pasto, di far fruire un “Servizio sostitutivo di mensa” che è il ticket di buono pasto vero e proprio.
Tali agevolazioni al datore di lavoro proseguono nello sgravio fiscale al datore di lavoro infatti, come si riporta integralmente : ( tale servizio in ticket, non prevede oneri fiscali o previdenziali, né a carico del datore di lavoro, né del lavoratore, fino a un valore di 5,29 euro per singolo buono. Inoltre, il costo del servizio è deducibile e l'IVA  è detraibile integralmente. Tale regime fiscale rende il servizio di buoni pasto vantaggioso, soprattutto per le aziende, rispetto una equivalente cifra netta versata in busta paga (ad esempio, a titolo di indennità di mensa)).
Questo è un buon vantaggio rispetto a un erogazione di prodotti direttamente in mensa che dovrebbero poi pagare oltre l’IVA non scorporabile e la fatturazione del servizio comprensivo di mano d’opera etc. etc. Insomma i vantaggi sono talmente tanti che in Italia, i tickets sono ormai a diffusione nazionale, limitando l’uso delle mense aziendali in alcune realtà particolari. L’ultimo è non trascurabile vantaggio e che il ticket è soggetto ad una gara con la migliore offerta, questo permette un ulteriore risparmio (o guadagno,… come rivuole leggere…) per il datore di lavoro. Questo vantaggio si paga con il rischio di essere soggetto a distributori con più o meno convenzioni affiliate e rilevanza nominale (è capacità economiche) più o meno, inferiori.
Prima le aziende erano separate e ogni gara ha avuto fornitori di ticket appaltati diversi e questo comporta l’attuale assurda situazione di distribuzione che ad alcune aziende del Gruppo EAV sono attualmente distribuiti , mentre invece nel caso dell’ex Circum (qualcuno direbbe guarda caso..), questo non avviene poiché il fornitore di ticket lamenta che non viene pagato.
Ora io credo che è inutile capire chi ha creato questo problema, tanto che, su questo quesito, ognuno abbia una sua personale opinione, ma ci aspettiamo una vera soluzione, perché risulta, che secondo il contratto il diritto del lavoratore al servizio sostitutivo di mensa non sia una promessa empirica, ma come dice la parola è UN DIRITTO del lavoratore ed un dovere contrattuale del datore. Tanto per dare un segnale che qualcosa si muove nel senso giusto, i soldi mancano a tutti ma se ci fosse la volontà di recuperare un po’ di evasione e riscuotere anche, per esempio, nei bagni pubblici a pagamento dove il traffico viaggiatori lo consente. Magari così, ci sarebbero un po’ di soldi, per far si che il fornitore ci darebbe anche a noi la possibilità di avere qualche buono ticket in tasca, come avviene per alcuni altri colleghi delle aziende EAV, ed eliminando un motivo di disparità, in amore della trasparenza della fusione e la pace tra la gente che lavora nell’ EAV.










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