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3 gennaio 2013

PROSSIMI GLI STIPENDI ARRETRATI !

 
 
Eav, ecco gli stipendi ma il futuro è incerto
Sindacati preoccupati per l’anno che si apre: “Almeno 300 esuberi”
I trasporti
BIANCA DE FAZIO


STIPENDI e tredicesime saranno nelle tasche dei lavoratori entro l’Epifania. L’Eav, la società di trasporto regionale su ferro che tiene insieme Circumvesuviana, MetroCampania NordEst e Sepsa, sta lavorando perché entro la settimana giungano ai lavoratori le mensilità arretrate. Pagamenti a rischio fino a pochi giorni fa, fino a venerdì scorso, quando la giunta regionale ha approvato una delibera per il pagamento d’urgenza di 40 milioni di euro alle società del gruppo Eav.
Ma si tratta, secondo i sindacati, di pannicelli caldi, accolti peraltro con grande scetticismo circa l’immediatezza dei pagamenti. I soldi per gli stipendi ci sono, ma mancano le certezze per il futuro: proprio oggi Eav ferro illustra ai sindacati il suo piano industriale. «E ci sarà ampio ricorso agli ammortizzatori sociali. Abbiamo già calcolato esuberi per non meno di 300 unità» è la fosca previsione di Mario Salsano, segretario della Filt Cgil della Campania. E se l’incontro di oggi definirà il futuro di Eav ferro,
i sindacati attendono, a breve giro di posta, un faccia a faccia col presidente della Regione, Stefano Caldoro, per discutere il piano industriale messo a punto da Eav bus. Dopo questi due appuntamenti ripartiranno le mobilitazioni e le proteste, oggi ventilate dai lavoratori — in forme non ufficiali — solo se non giungeranno i soldi promessi.
«Procediamo giorno dopo giorno e provvedimento dopo provvedimento a fare passi in avanti nel difficile e impegnativo piano di risanamento e rilancio delle aziende di trasporto regionali — spiega l’assessore ai Trasporti Sergio Vetrella dopo avere, il 28 dicembre, disposto il pagamento di 40 milioni di euro — Un pagamento disposto in anticipo rispetto al normale iter di erogazione e con priorità rispetto agli altri pagamenti in corso, tenuto conto della grave crisi finanziaria che le società stanno affrontando, e in particolare per consentire agli istituti di credito il parziale rientro delle somme già anticipate e la conseguente erogazione di nuove anticipazioni necessarie al pagamento degli stipendi dei lavoratori».
Restano, per i cittadini utenti dei servizi pubblici, i tagli alle corse varati nei mesi scorsi. Sia per il trasporto su ferro che per quello su gomma, per il quale pure la giunta ha dato il via libero al pagamento di 21 milioni di euro da girare a Comuni e Province che hanno anch’essi aziende di trasporto in grave crisi economica, dall’Anm di Napoli al Cstp di Salerno. «Siamo riusciti ad erogare con una delibera straordinaria, in anticipo
sui tempi, importanti risorse, che consentiranno di dare maggiore tranquillità ai lavoratori e sempre meno disservizi agli utenti» aggiunge Vetrella. Ma i suoi toni trionfalistici non trovano riscontro nelle preoccupazioni dei lavoratori: «C’è un’abissale differenza tra le sue parole e la drammatica realtà: l’Acms di Caserta e il Cstp di Salerno in liquidazione,
l’Eav bus fallita, stipendi di dicembre non pagati in nessuna azienda. Per non parlare della costituzione di due società dal gruppo Eav ferro: ad una andrà la rete infrastrutturale, che è la vera ricchezza, all’altra i mezzi, ormai vecchi — spiega Salsano — Così inevitabilmente la società che erediterà i mezzi non sarà competitiva, quando ci saranno le gare regionali, e le
aziende che subentreranno, avendo praticamente in regalo un servizio pubblico, chiederanno di non assumere tutti i lavoratori precedenti (come gli consente la legge) e di rivedere i compensi di quanti verranno assunti. Colpi pesanti, insomma ». Emergenze occupazionali e salariali che avranno ripercussioni immediate sul servizio, sulla qualità dei mezzi,
sul numero delle corse garantite.
Sacrifici chiesti, insomma, ai lavoratori da una parte e ai cittadini dall’altra, «a fronte — sottolineano i sindacati — del fatto che nessuno ha ancora pagato per le toppe del sistema e per il fallimento di Eav bus: l’assessore regionale ai Trasporti è ancora al suo posto, non ha sentito il dovere morale
di dimettersi, non ha preso politicamente atto della sua incapacità, ed i dirigenti dell’azienda, le cui teste dovrebbero saltare per prime se hanno portato Eav bus al fallimento, non sono stati licenziati». La Filt Cgil lo ribadisce: «Prima di chiedere sacrifici ai lavoratori bisognerà licenziare i responsabili dello sfascio».

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