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2 luglio 2012

LA LEGGE (NON) E' UGUALE PER TUTTI ?


Il titolo dell’argomento è un ironia purtroppo reale e palpabile, di un continuo ed un diffuso modo italiano di calpestare i diritti di alcuni lavoratori.


Purtroppo, la crisi dovrebbe essere un occasione per rivedere e cambiare traendo spunto dagli errori fatti, ma purtroppo i soliti furbi la vedono anche come un occasione per approfittare della confusione del momento per accaparrarsi vantaggi. Esattamente come in tempi di guerra che arricchiscono la gente senza scrupoli ed affamano gli altri.


Che c’entra questo con noi della Circumvesuviana? C’entra, c’entra infatti leggendo sul blog la questione della promozioni in Metrocampania, osserviamo la giusta reazione dei sindacati, ma mi domando che se questa reazione è giusta, perché non si approfitta di questo per portare anche alla luce “eclatanti” casi di parzialità e di ingiustizia che ci sono in azienda di persone che svolgono un lavoro pur avendo un parametro inferiore a quello previsto per quelle responsabilità?


In effetti se un lavoratore “B”, ricopre un ruolo di responsabilità da parametro 193 essendo ufficialmente un 175. Giustamente al datore di lavoro conviene, nella politica di di contenimento dei costi, ma nell’ottica complessiva sono poche queste situazioni, quindi il vantaggio economico al budget aziendale è minimo ed espone l’azienda a spese ulteriori di cause legali con la minima possibilità di vittoria nei casi documentabili dove il lavoratore “B” può documentare e provare questa situazione di squilibrio tra parametro riconosciuto e carico di lavoro, anche ad una commissione diversa da quella aziendale.


Quindi, o il datore di lavoro, può abbassare ,a dispetto delle leggi, il parametro di tutti lasciando inalterato il carico di responsabilità ricoperte, (è ciò non mi sembra la volontà aziendale, visti i ripetuti tentativi di pesature e promozioni tentate a vari livelli), oppure tornare nella legalità della ragionevole equità


Risolvendo, le poche ma esistenti situazioni di squilibrio tra basso parametro e maggiore responsabilità, dimostrando che l’ottimizzazione premia, con il rapporto più lavoro uguale = giusto parametro un rapporto in favore alla produttività.


Tutto questo, in teoria dovrebbe essere un diritto automatico, almeno sulla carta di molti contratti di lavoro in vigore in paesi cosiddetti civili, compreso il nostro in teoria. I sindacati dovrebbero garantire questo diritto con attenzione e denunciando non soltanto reprimendo le azioni illecite del momento, e anzi approfittando della stessa situazione per chiedere che qualche ingiustizia venga eliminata invece di limitarsi ad evitare che ne vengano compiute altre.


Io spero che qualche vero paladino sindacale, raccoglie lo spirito di quanto esposto. Ma ormai ai miracoli ci crediamo poco.






Bruno Vinci





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