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12 maggio 2012

DA ORSA...


Trasporto locale, slitta la privatizzazione: i primi bandi nel 2013

Di Redazione il Denaro – giovedì 10 maggio 2012
l trasporto in Campania porterebbe un taglio di 2mila unità sulle 17 mila che attualmente operano nel comparto
Slitta alla primavera 2013 la liberalizzazione del trasporto pubblico locale. “Le Regioni ci hanno rappresentato l’impossibilità di completare l’iter entro il 31 dicembre del 2012” dice il sottosegretario ai Trasporti, Guido Improta, ieri a margine di un’audizione. “Stiamo verificando se entro fine anno possiamo completare almeno tre dei quattro passaggi previsti: definire gli ambiti, fare le verifiche di mercato, pubblicare i bandi così da esser certi di arrivare al più tardi entro la primavera 2013 all’aggiudicazione”, aggiunge.
In Campania i tempi di avvio delle gare, soprattutto per quanto concerne la componente ferroviaria, potrebbero essere più ristretti perché nelle scorse settimane si è ravvisata l’urgenza di realizzare un piano di privatizzazioni.
TAGLIO DEI TRASFERIMENTI
La gestione pubblica, infatti, non è più sostenibile a causa del ridimensionamento delle risorse statali: nell’anno in corso la Regione ha perso il 40 per cento dei fondi rispetto al 2011, passando da un contributo di 286 a 174 milioni di euro (decurtazione netta di 144 milioni). Nel 2013 le aziende del trasporto pubblico campano, circa 140 tra realtà pubbliche e private, perderanno altri 50 milioni di euro. Di privati interessati a entrare nella gestione del trasporto pubblico locale, soprattutto su ferro, in Campania si parla da tempo e i nomi che circolano con maggiore insistenza sono quelli dei proprietari della società Nuovo Trasporto Viaggiatori (Ntv), Luca Cordero di Montezemolo (nella foto), Diego Della Valle e Gianni Punzo.
Quest’ultimo, numero uno del gruppo Cis Interporto Campano, già gestisce l’attività di manutenzione dei treni dell’alta velocità di Ntv presso le officine di Nola. La privatizzazione del trasporto pubblico locale, però, è destinata a provocare tagli occupazionali piuttosto consistenti: si parla, in Campania, di almeno duemila unità solo nella prima fase. Forse proprio per questo motivo le Regioni hanno chiesto di rinviare l’entrata in vigore della liberalizzazione in questo settore. Nessuno, infatti, vuole accollarsi la responsabilità di nuovi oneri sociali.
En. Sen.
• Dipendenti 17.000
• Possibili effetti della privatizzazione Taglio di 2.000 unità
• Differenza media
annuale tra costi e ricavi 600 milioni di euro
• Tagli previsti nel 2012 dal Governo 144 milioni di euro
La privatizzazione del trasporto in Campania porterebbe un taglio di 2mila unità sulle 17 mila che attualmente operano nel comparto

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