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31 marzo 2012

L'ING. GIULIO FIORE DI CIRCUMVESUVIANA SCRIVE AL PROF. SERGIO VETRELLA

Egr. Assessore,
la sua lettera aperta sembra il commento di un fanciullo che abbandona il candore dell’innocenza e scopre il becero mondo degli adulti dove la cattiveria ed il cinismo la fanno da padroni.
Non ho apprezzato l’ingresso della politica nei corridoi della mia azienda , né le scellerate scelte di politica aziendale legate agli indirizzi delle passate amministrazioni. E il tempo mi ha dato purtroppo ragione. Unico è la peggiore applicazione di un buon concetto, EAV è per me, quando sono di buon umore, un mondo incomprensibile.
Ma peggio di una cattiva idea c’è solo una non-idea. Ultimamente mi domando: cosa faremo da grandi? Ora sono più rilassato, poiché leggo con piacere che i miei dirigenti hanno “completa autonomia gestionale”, quindi mi sapranno dare indicazioni. E qualora non lo sapessero potranno sempre andare a chiedere alla “proprietà”, come si dice nel privato. Ma non è la Regione? Guarda un po’ se proprio io devo gettare una corda (saponata?) ai miei dirigenti.
Ma quali sono gli indirizzi politici (la strategia)? Quali sono gli indirizzi di politica aziendale (la tattica) in aderenza agli indirizzi politici?
Ella può dare giustamente colpa agli avi bassoliniani ed ai suoi discepoli cascettiani e di conseguenza alle scellerate scelte imposte a una management propenso ad…allinearsi.
Ma per la posizione che occupa, per inciso nessuno la obbliga a fare l’Assessore, ha invece l’obbligo di tracciare un percorso verso una destinazione. Si chiama continuità amministrativa, per distinguerla dalla discontinuità politica.
Il risanamento? Trovi le risorse, avvii o faccia avviare un lavoro di ristrutturazione e riorganizzazione VERO. La pagliacciata dell’ultimo organigramma (si può vedere sul sito dell’EAV) non ha commenti. Uno per tutti: il dirigente con la responsabilità per i contratti Attivi e quello per i contratti Passivi. Anzi dato che manca quest’ultimo, facciamo un concorso esterno. Totò diceva: ma mi faccia il piacere!
Il fallimento? Se ne assuma la responsabilità, con noi lavoratori e con l’utenza. E già, perché quello che manca a tutto questo ragionamento è la coscienza dell’elevato impatto sociale che ha il collasso di un sistema di trasporto. Ma come la benzina è alle stelle, si deve rilanciare l’economia per uscire dalla crisi e noi che diciamo: andate a piedi?
La sensazione che ho è che tutto questo tentennare è dovuto non ad un vuoto di idee ma all’obiettivo di distruggere per svendere. Mi ricorda l’Alitalia, dove tutti i politici facevano i fatti loro ed un giorno si sono svegliati vergini incinte con un debito alle stelle.
Cordiali saluti.
ing. Giulio Fiore
RETE Circumvesuviana

3 commenti:

  1. Io concordo su molti aspetti con la riflessione del dipendente Circumvesuviana. Sono due anni che si vanno dicendo e denunciando (a chi?) le medesime cose, del forte indebitamento pari a 500 milioni di euro, degli eccessivi sprechi del passato, dei privilegi vari che si sono goduti nelle società Eav, con assunzioni clientelari di ogni tipo senza uno straccio di procedura pubblica, con incarichi di consulenze superpagati che spesso non sono serviti a nulla se non a fare arricchire i fortunati beneficiari tra cui anche ex amministratori delle società come più volte dichiarato alla stampa proprio dall'assessore Vetrella e dal Presidente Eav ing. Polese, che oltre a dirlo avrebbero fatto bene a segnalare alle autorità competenti tali episodi.
    Concordo con il dipendente Circumvesuviana perchè oltre ai ripetuti sfoghi sul passato non c'è una seria proposta, un piano industriale credibile fatto di azioni e di tempistica ove vengono previste le singole azioni di risanamento, i tempi di attuazione e i risparmi certi in termini di costi così come un riferimento alla pianificazione strategica per poter anche competere nel futuro nel caso venissero realmente liberalizzati i servizi di trasporto, come il governo ha più volte sostenuto e legiferato.
    Sembra che l'unica proposta che l'Assessore ha previsto per il risanamento di queste tre società di trasporto ferroviario, come si è letto in questi giorni sui giornali, è quella della fusione in una unica azienda delle attuali tre gestioni societarie. Questa scelta viene rivendicata come se fosse la panacea per risolvere tutti i gravi problemi che affliggono le singole società del gruppo Eav. Ma è, e sarà, una pia illusione se non accompagnata da un piano di risanamento ed efficientamento saggio e credibile, sostenibile e condiviso ove ogni addetto deve essere cosciente di rinunciare a qualcosa. Ma l'inerzia, l'attesa, il rinvio, fanno pensare che proprio perchè nessuno desidera rinunciare a nulla non vengono assunte quelle azioni (impopolari il più delle volte) che ritardano e aggravano la già difficile situazione. Forse bisognerebbe avere il coraggio di commissariare tutto ed affidare a persone di comprovata esperienza e professionalità industriale l'opera di risanamento senza guardare in faccia a nessuno. Ma la politica è disposta a fare più di un passo indietro? Questo bisognerebbe chiederlo al Presidente Caldoro , all'assessore Vetrella e ai partiti dell'attuale maggioranza regionale. Il reale problema che non si vuole affrontare è che il costo del servizio di trasporto delle aziende pubbliche in Campania è di gran lunga superiore a quello di altri vettori presenti in altri territori nazionali. Se non si procede a ridurre i costi del servizio e portarli in equilibrio rispetto ai ricavi, non si risanerà mai un bel niente. Tutti gli altri propositi restano chiacchiere ed esercitazioni da tavolino, che a nulla serviranno.

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  2. il consorzio e le partecipate hanno sottratto moneta alle aziende che ne guadagnavano, è pur vero che in questo modo tante persone hanno trovato un impiego, ma poi se si perde di vista l'integrità della fonte di guadagno, facendo mancare il danaro per la manutenzione e messa in sicurezza, allora siamo di fronte a un piano scellerato e senza obiettivi, destinato a fallire e gli ultimi mesi di agonia, sono la prova di quanto esposto.

    arrabiatissimo

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  3. Destituite L'EAV vogliamo la circumvesuviana autonoma!...proprio come la grande SFSM di una volta!

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