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16 febbraio 2012

IL MACCHINISTA DEI MIRACOLI. DOMANI IL QUOTIDIANO "IL MATTINO DI NAPOLI" PUBBLICHERA' UN'INTERVISTA DELLA GIORNALISTA MARY LIGUORI, AL NOSTRO ROSARIO MONTESANTO


LA STORIA

Diciannovenne tenta il suicidio sui binari:
lo salva il macchinista dei miracoli

Il giovane è uscito illeso grazie alla prontezza di Rosario Montesanto protagonista di un episodio simile nel 2010

Rosario Montesanto (ph. vesuvianando.blogspot.com)
Rosario Montesanto (ph.vesuvianando.blogspot.com)
NAPOLI – Si è meritato l’appellativo di «macchinista dei miracoli», perché quando c’è lui alla guida della Vesuviana, Rosario Montesano, anche i fuori programma hanno un lieto fine. Il miracolo è accaduto nel 2010 e si è ripetuto domenica scorsa, 12 febbraio.
L’INCIDENTE - Domenica ore 19. 15, stazione San Giorgio a Cremano. I pendolari sono in attesa che il metrostar proveniente da Sorrento riparta in direzione Napoli. Il treno riprende la sua corsa quando sui binari compare un giovane diciannovenne originario di San Giuseppe Vesuviano, ma residente nella città di Troisi. Il ragazzo, secondo quanto riferito dal blog Vesuvianando, sembra deciso a togliersi la vita, aspettando «impassibile» il momento dell’impatto con il convoglio. Il macchinista, Rosario Montesanto, attiva la frenata «rapida», che consente l’arresto del treno entro 25 metri. L’impatto è inevitabile, ma il giovane ne esce incredibilmente illeso.
IL PRECEDENTE – I primi soccorsi al ragazzo arrivano dal «macchinista dei miracoli». Non è la prima volta,infatti, che un aspirante suicida, si salva dopo essere investito da Montesanto. Ad aprile del 2010, una 57enne di Torre del Greco tentò il suicidio, stendendosi sui binari tra le stazioni di Sant’Antonio e via del Monte, sulla tratta Napoli – Sorrento. Il macchinista anche in questo caso, come domenica scorsa, cercò di frenare. La donna fu sì inghiottita dal treno, ma riuscì ad uscire con le proprie gambe, miracolosamente salva.
Rachele Tarantino
16 febbraio 2012
Fonte: Il Corriere del mezzogiorno.it

1 commento:

  1. Bella storia, complimenti a te Giona per averla raccontata per primo. E al Corriere per il fatto di leggerti e apprezzarti ;)

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