Pessima madre figli infelici… è l’espressione che titola in latino questo ennesimo episodio di relazioni tra azienda e personale. Queste parole si contrappongono all’ ”Ottima madre figli felici”, che in antichi tempi definiva un sistema amministrativo equo e decisionalmente affidabile che garantisse diritti e doveri bilaterali da ambo le parti. E purtroppo il sistema in cui lavoriamo, giorno per giorno, dimostra di non garantire ne banali e consuete certezze e ne programmi straordinari terapeutici. Quindi io non so per quale motivo non fanno la compilazione del 730 tramite le solite vie aziendali quest’anno e alla fine basta sapere se si o no per avere il tempo di organizzarsi diversamente individualmente.
Certo questo non migliora il
clima di filiale fiducia dei dipendenti
verso l’azienda, ma se è anche vero che ad una pessima madre non interessa l’opinione
dei sfortunati figli, tale madre non si può meravigliare del progressivo calo
di affetti degli stessi.
Dato che conosco, il Dottor
Polese come persona logica e non irragionevole, lo invito a fare rispettare le
sue disposizioni nei servizi offerti in passato al Personale dell’EAV , nei tempi consoni e sufficienti per aiutare lo stesso ad espletare
gli obblighi previsti dall’art. 53 e art. 2 della Costituzione della Repubblica
Italiana.
O al limite se volontà di
aiuto non ci sia, farci sapere con certezza se si faccia o no tale compilazione.
Ma, ripeto, giusto per separare il grano dalla pula nell’ambito delle
responsabilità decisionali e attuative, che possono offuscare un immagine
aziendale in una nebbia naturale o peggio artificiosa.
Saluti
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