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5 novembre 2013

IL SENSO DI APPARTENENZA. DI EMILIO VITTOZZI

IL SENSO DI APPARTENENZA

Un piccolo calcolo in uretere pelvico a sinistra di circa 5-6 mm. e tre granulomi apicale non mi hanno permessono di partecipare al Convegno Regionale "Tra stato di crisi e necessità di sviluppo", organizzato dall'OR.S.A. Trasporti, svoltosi allo Starhotels Terminus di Piazza Garibaldi a Napoli Martedì 29 Ottobre 2013.
Dalle foto e dai commenti letti credo che si possa dire che è stato un Convegno dinamico, propositivo, costruttivo, anche per la presenza del Professor Sergio Vetrella, Assessore ai Trasporti della Regione Campania, giustamente "attaccato" da Massimo Cosentino, Luca del Prete, Angelo Ciccone. Presenti anche Luigi Di Maio, Vice-Presidente della Camera dei Deputati, Sandro Fucito, Assessore al Comune di Napoli, e Rosario Stornaiuolo, Presidente Federconsumatori.
Io avrei voluto intervenire con un intervento dal titolo "Il senso di appartenenza".
Lo riporto qui nella speranza di far cosa gradita e giusta per tutti i Lettori.
Le condizioni del Trasporto Pubblico in Campania, a Napoli in particolare, sono sotto gli occhi di tutti... Almeno credo. Le politiche in merito hanno reso la vita di milioni di persone un vero e proprio inferno, spesso portandoli a scontrarsi tra di loro in una guerra fra Autoferrotranvieri ed Utenti, facendo loro perdere di vista i reali motivi dell'attuale sfascio.
Mi sia consentito di porre l'attenzione su un aspetto che, pur essendo parte di tutto, ne è escluso da ogni discorso: il senso di appartenenza.
Una volta il Lavoratore Autoferrotranviere che andava in quiescenza, alla Festa di Commiato con i Colleghi, si faceva accompagnare da moglie, figli, mamma, padre, suoceri e nipoti vari. A cui "presentava" il personale tutto con cui aveva con-diviso un pezzo della sua vita. Le sensazioni che viveva erano contrastanti: la gioia di aver raggiunto l'agognata pensione, il dispiacere di lasciare i Colleghi di lavoro.
Personalmente ho perso il conto di quante Feste di Pensionamento ho presentato all'Officina di Ponticelli e nel Palazzo della Direzione dell'ex Circumvesuviana.
Ora il Lavoratore Autoferrotranviere che va in quiescenza ripete come un mantra, un ritornello, "'Assa fà 'a Maronna: me ne vaco...".
Le divise, i berretti, le mostrine, le cravatte, gli spillini d'oro non hanno più... valore: non si indossano più perchè non esiste più il senso di appartenenza!
Allora per "focalizzare" questa mia riflessione Vi invito a leggere le pagine 58 e 59 tratte da "Buona fine e... buon principio" di Tonino Scala (presentato anche al CRAL Circumvesuviana!), dove ben si capisce il ruolo, la funzione, la storia dell'ex Circumvesuviana.
Un ricordo, il mio, a tutti coloro che hanno lavorato per la Circumvesuviana, portandola ai fasti che le compete e che, mi auguro, ritorneranno (il mio è un augurio nonostante l'operato dei vari responsabili...).
Per i Dipendenti, per Napoli, per la Campania, per il Sud!
Viva l'ex Circumvesuviana, una volta "gioiello" del Trasporto Pubblico Locale in Campania!

EMILIO VITTOZZI



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