DA SINISTRA,VITTOZZI, LANZETTA, SCALA |
Giovedì
26 Settembre scorso, presso l’accogliente “Libreria Feltrinelli” di Via Santa
Caterina a Chiaia a Napoli, è stato presentato l’ultimo libro di Peppe
Lanzetta, “Sognando L’Avana” (Edizioni Cento Autori).
Questa
fatica letteraria è quasi il seguito di “Un Messico Napoletano” e l’Autore
adopera ancora il suo stile a tinte forti.
E’
un libro imperniato su Ponticelli, quartiere di Napoli, ma potrebbero essere i
Quartieri Spagnoli, Scampia, Forcella a fare da “location”… In un ipotetico
condominio vive Dora, che lavora come “Cubista” in una discoteca ma sogna di
fuggire a Cuba con Andrea, il suo ragazzo.
“Napoli
è sull’orlo di un grave collasso, non è più tempo di elemosine e di
assistenzialismo. Questa città vuole lottare per far emergere le sue
potenzialità”: lo ha detto il Cardinale Crescenzio Sepe nel corso dell’omelia
della funzione per il Miracolo di San Gennaro.
E’
di questa Napoli che Peppe Lanzetta parla con parole precise, chiare, crude.
I
tempi di oggi sono sotto gli occhi di tutti: “viverli” in zone assolutamente
non altolocate, ricche è dura, veramente dura.
Come
mostrano i vari personaggi di questo romanzo: Dora, Lucia, Gianni, Tommaso,
Luca, Enrico, Gaetano, Manuele, Giacinta, Celeste, Elio, Vito, Andrea, Rosaria…
Ed
intorno il degrado di una zona, una volta feudo del P.C.I., Antonio Bassolino,
politici corrotti e corruttori, lacchè, disoccupati, sottoccupati, precari,
cassintegrati, senzatetto, senza futuro, senzaniente…
E’
la Napoli di
oggi quella raccontata da Peppe Lanzetta. Non quella del sole e dei mandolini,
non quella di “Era de Maggio” e di “’O paese do sole”, ma la Napoli dei canti di Muezzin
strafatti di rabbia e malinconia, di gocce di sangue, sudore e lacrime dei suoi
figli.
Il
finale è tipico di Peppe Lanzetta che, secondo Alberto Bevilacqua, “è un
narratore che ha i fuochi d’artificio nel sangue”.
Il
libro può piacere o può non piacere, ma si fa leggere, tutto d’un fiato, dalla
prima alla centosettantaduesima pagina, attirando l’attenzione del lettore
perché scritto di “pancia”.
Io
ne consiglio l’acquisto ed, ovviamente, la lettura.
Emilio Vittozzi
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