LA CIRCUM IN TV...
Venerdì 23 Agosto 2013, dalle ore 17 in poi, a ripetizione ogni ora, "Telenorba" (Canale 180) manderà in onda un servizio sull'ex Circumvesuviana e le sue gravissime problematiche.
L'Inviata ha raccontato che la Redazione l'ha inviata a Porta Nolana dopo la pubblicazione dell'articolo di Francesco Gravetti su "Il Mattino" di Venerdì 23 c.m..
L'articolo di Gravetti
La stagione delle corse soppresse, nella ex Circumvesuviana (ora inglobata in Eav srl), non è mai finita. La pausa estiva non ha portato ad un miglioramento della situazione e settembre, con la riapertura delle scuole e degli uffici, si preannuncia un mese problematico, se non drammatico. Zero manutenzione, zero pezzi di ricambio: i treni a disposizione ogni giorno, per chi viaggia sulle linee che dal capoluogo portano in provincia, sono sempre troppo pochi. Ieri erano 43 su un totale di 142: un numero insufficiente a garantire l’orario quotidiano. E così, le corse soppresse sono state ben 23, distribuite su tutta la giornata: 10 di mattina ed il resto tra il pomeriggio e la sera. Oggi si riparte con 47 treni: ancora pochi.
LA STAZIONE DI POMPEI SCAVI VILLA DEI MISTERI |
In officina fanno i salti mortali (e tanto straordinario, trovandosi con l’organico ridotto) ed è costante il ricorso alla «cannibalizzazione» (pezzi tolti da un treno fermo per montarli su quelli funzionanti), ma la coperta è sempre corta. I dirigenti che si occupano del calendario cercano di salvaguardare le linee frequentate dai turisti: quelle dirette a Sorrento, in Costiera e a Pompei. E così, sulle tratte dei pendolari, Ottaviano-Sarno e Nola–Baiano, sono molte le corse effettuate con un solo vagone. Ma anche in questo modo non è possibile evitare le soppressioni e, ovviamente, i disagi per i passeggeri.
Al terminal di porta Nolana gli annunci di corse tagliate improvvisamente fanno andare su tutte le furie turisti e pendolari. Preoccupa, tuttavia, soprattutto l’imminente arrivo dell’autunno e del funzionamento a pieno regime di scuole, università e luoghi di lavoro. All’origine delle difficoltà c’è, ancora una volta, la gestione dell’ordinario: il piano di rientro strutturato da Pietro Voci, commissario di governo, dovrebbe consentire un rilancio del trasporto pubblico in Campania. L’obiettivo del commissario ad acta è quello di raggiungere il pareggio di bilancio entro dicembre 2015. Diversi gli interventi previsti: la riconversione delle mansioni di alcuni dipendenti, i contratti di solidarietà, gli esodi incentivati, la lotta ai viaggiatori abusivi, la bigliettazione aziendale.
Ma resta il nodo della spesa corrente e del contratto di servizio con la Regione, alla quale Voci chiede 167 milioni all’anno a fronte dei circa 150 di adesso. È con i soldi della spesa corrente che si pagano gli stipendi e si garantisce la manutenzione ordinaria dei convogli. E sarebbe proprio questo l’ostacolo che non si riesce a superare.
Spiega Luca Del Prete, sindacalista dell’Orsa: «La Regione non intende investire i fondi necessari a far ripartire la manutenzione, ma intanto il tempo passa e la situazione si fa sempre più drammatica. Noi chiediamo che il governatore Caldoro dica chiaramente che intende valorizzare il trasporto pubblico e non mortificarlo ancora».
Al terminal di porta Nolana gli annunci di corse tagliate improvvisamente fanno andare su tutte le furie turisti e pendolari. Preoccupa, tuttavia, soprattutto l’imminente arrivo dell’autunno e del funzionamento a pieno regime di scuole, università e luoghi di lavoro. All’origine delle difficoltà c’è, ancora una volta, la gestione dell’ordinario: il piano di rientro strutturato da Pietro Voci, commissario di governo, dovrebbe consentire un rilancio del trasporto pubblico in Campania. L’obiettivo del commissario ad acta è quello di raggiungere il pareggio di bilancio entro dicembre 2015. Diversi gli interventi previsti: la riconversione delle mansioni di alcuni dipendenti, i contratti di solidarietà, gli esodi incentivati, la lotta ai viaggiatori abusivi, la bigliettazione aziendale.
Ma resta il nodo della spesa corrente e del contratto di servizio con la Regione, alla quale Voci chiede 167 milioni all’anno a fronte dei circa 150 di adesso. È con i soldi della spesa corrente che si pagano gli stipendi e si garantisce la manutenzione ordinaria dei convogli. E sarebbe proprio questo l’ostacolo che non si riesce a superare.
Spiega Luca Del Prete, sindacalista dell’Orsa: «La Regione non intende investire i fondi necessari a far ripartire la manutenzione, ma intanto il tempo passa e la situazione si fa sempre più drammatica. Noi chiediamo che il governatore Caldoro dica chiaramente che intende valorizzare il trasporto pubblico e non mortificarlo ancora».
Dire? Parlare? Ancora? Tra siti, blog e pagine fb sono anni che la Regione parla.
RispondiEliminaNon c'era stato un incontro, a Roma, mesi fa? Non si era messo a punto il piano di recupero? Ormai sembra di vedere i fantasmi: fanno e dicono sempre la stesse cose. Recupero dei rotabili, bigliettazione aziendale, biglietto elettronico.
L'ANM, tanto per citare un'azienda anch'essa con gravi problemi, ha redatto un piano industriale che riguarda soprattutto il servizio.
RispondiEliminaC'è in rete una copiosa documentazione che descrive la strategia per l'acquisto del materiale, la riorganizzazione delle linee. Al di là della fattibilità, la cosa suscita un tenue ottimismo, supportato anche dal fatto che alcune linee si stanno recuperando sul serio.
Eav, e anche Eavbus, hanno un piano del genere? E' stato mai messo in rete? Almeno voi addetti ai lavori siete riusciti ad averne visione? O, dobbiamo pensare che non ci sia, e sia limitato a fumose ipotesi?
Ma voi state ancora a chiedervi dopo tre anni quasi di nuovo EAV come mai i problemi non solo non si risolvono malgrado le promesse dell'assessore Vetrella e quelle dei manager dell'EAV, ma addirittura peggiorano giorno dopo giorno. Ebbene la questione non è soltanto economica ma è soprattutto che in EAV e nelle aziende incorporate non esistono più figure competenti, capaci, carismatiche, motivate che sanno imprimere una leaderschip. Sapete che si dice negli ambienti politici regionali? che L'amministratore Unico Prof. Polese resta lì malgrado la conclamata incapacità così come il D.G. Avv. Casizzone,. come il Capo del Personale dr. Papagno e quell'altro di nome Riccardo (la ricordate la canzone del compianto Giorgio Gaber? " e meno male che c'è Riccardo....", si proprio meno male. Meno male di che? ma ce ne sono altri di dirigenti che è inutile nominare , che hanno il respiro corto e si pensano di essere ancora lì per grazia ricevuta. Ma da parte di chi?soltanto perchè sponsorizzati dai vari Caldoro, Cesaro, Nappi, etc. Se non si fa un repulisti e si cambiano uomini,donne.... metodi, filosofia, si andrà sempre peggio. Se lo mettessessero in testa Caldoro, Vetrella, Voci, e compagnia bella altrimenti saranno ricordati come quelli che hanno affossato il T:P.L. ferroviario regionale.
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