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1 maggio 2013

LA "PASSIONE" DEI PENDOLARI (Circum) VESUVIANI. Di Ciro Orazzo

CIRO ORAZZO 
Ritardi, soppressioni, linee interrotte. Impietose classifiche nazionali che vedono l’azienda Napoletana nella Top 5 delle peggiori reti ferroviarie Italiane. Cosa è successo a quella ferrovia che tra gli anni ’70 e ’90 era stata il fiore all’occhiello del TPL (Trasporto Pubblico Locale) nazionale?

Dove è finito quell’eccellente servizio che garantiva 19 ore al giorno di collegamento tra Napoli e le zone Vesuviane con una cadenza di 20 minuti a corsa?
Nelle stazioni semideserte piene di scritte sui muri e di erbacce sui binari, si ascoltano le lamentele dei pendolari, letteralmente abbandonati a sé stessi.
Le cause che hanno portato la Circumvesuviana S.R.L. ,o meglio, da qualche mese “EAV ferro”, sul ciglio del burrone non sono poche, ne’ poco complesse. La situazione della famigerata azienda è però solo una delle tante problematiche che affliggono il sistema dei trasporti in Campania. Come sta diventando consuetudine nel nostro Paese,  le radici dei problemi  si riscontrano tutte nelle cattive gestioni della Politica. Infatti negli ultimi tre anni il TPL campano ha subito tagli ai fondi per il 25% , più del doppio della media nazionale. Oltretutto le gestioni clientelari dei finanziamenti pubblici alle aziende che di TPL si occupano ha portato alla nascita di ben 120 ditte sovvenzionate con quegli stessi fondi. Come se non bastasse, ad oggi non esiste un piano regionale che distribuisca equamente sul territorio questa moltitudine di ditte: si passa dai tre vettori della tratta  Napoli -Torre Annunziata (EAVbus, Circumvesuviana e Trenitalia), alle aree scoperte tra Sarno e Baiano.  Sergio Vetrella, assessore ai Trasporti e alla Viabilità  della Regione, sembra percorrere la  pericolosa strada di immobilità, mentre i sindacati chiedono un piano che riesca a tenere in considerazione l’intero scenario a cui assistiamo ogni giorno.  Uno scenario colmo di assurdità ed incongruenze, del paradosso costituito da una crisi del trasporto pubblico in una delle aree più densamente popolate d’Europa, e quindi con un bacino di utenza ampio come pochi. E intanto aumenta il prezzo dei biglietti, il servizio va a scemare e i pendolari salgono il loro calvario: una passione, vissuta sotto il flagello di una squillante voce femminile da un megafono che annuncia che il prossimo  treno è soppresso.                                  
                                                                                       Ciro Orazzo

3 commenti:

  1. Di chi sarebbe la squillante voce femminile? Mai sentita una donna che annuncia le soppressioni.

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  2. Si tratta delle voci registrate che annunciano i treni in arrivo nelle stazioni. Nulla di maschilista, ne' altro.

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  3. Treni soppressi da inizio servizio sulla Sarno.
    Oggi chissa ' che succedera' ancora in Circumvesuviana.

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