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Condivido, ma quello che succede nel nostro piccolo è lo specchio fedele di quanto succede a livello nazionale.
RispondiEliminaE' la rassegnazione dei lavoratori sotto il ricatto del posto di lavoro a far temere il peggio. Società che economicamente stanno bene guidate da gente con pochi scrupoli non esitano a discapito dei propri dipendenti, ad effettuare tagli e modifiche contrattuali.
Grazie a Marchionne, ai sindacalisti compiacenti e alla Fornero, che possano pagare per la loro malafede.
E' ora di svegliarsi.
Angelo Buonocore
angelo1233@live.it
Mi fa piacere ritrovare il Paolo da battaglia, quello che ho avuto il piacere di conoscere qualche anno fa...ma gli altri del sindacato unitario dove sono? Forse si sono persi nei rivoli dei "e tiemp nù sò buon".
RispondiEliminaVincenzo Scolese
Una volta, tantissimi anni fa' un illustre uomo politico ebbe a dire in una conferenza pubblica che in Italia esistevano due categorie di folli. La prima era quella che pensava che le allora Ferrovie dello Stato potessero essere risanate, e mi fermo quì. In questa categoria di folli ci metto ora i responsabili istituzionali della Regione Campania, Presidente ed Assessore, nonchè il commissario ad acta. Soltanto che al posto delle allora Ferrovie dello Stato ora ci sono le società ferroviarie di EAV che non potranno risanarsi assolutamente per un semplice motivo: i costi di gestione superano largamente i ricavi. Poichè questi sono concetti elementari che tutti conoscono, questo galleggiamento significa soltanto che si aspetta il momento opportuno per privatizzarle e darle in gestione, magari a Trenitalia che già gestisce il trasporto ferroviario regionale. Poi i provedimenti di equilibrio dei conti saranno assunti da questa senza che possano ricadere, per la loro impopolarità, sugli amministratori (politici) regionali. Il tutto con una grave e grande responsabilità del sindacato che in tutti questi anni si è foderato gli occhi di prosciutto. Si accettano scommesse su questo epilogo. Buon lavoro a tutti.
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