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5 dicembre 2012

SE NON PAGANO GLI STIPENDI SARA' PARALISI TOTALE


NAPOLI— Sciopero e malattie di massa: ieri, per il secondo giorno consecutivo, Cumana e Circumflegrea sono rimaste paralizzate. L’astensione proclamata daCgil, Cisl, Uil ed Ugl era annunciata da tempo e puntava a sensibilizzare sulle pessime prospettive del settore. Come sempre in questi casi, si sarebbe però dovuto assicurare il servizio in alcune fasce orarie di garanzia. Non è accaduto. I dipendenti delle linee dei treni flegrei, esasperati dalla mancata erogazione dello stipendio, che avrebbero dovuto incassare già il 26 novembre, hanno di nuovo marcato visita, esibendo certificati medici. Neppure un treno è partito, nonostante il prefetto di Napoli Francesco Antonio Musolino, abbia inviato una relazione sull’interruzione dei servizi ferroviari alla Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge che regolamenta gli scioperi nei trasporti. In Circumvesuviana non si è scioperato - il sindacato Orsa, al quale aderiscono gran parte dei macchinisti aveva già proclamato una astensione venerdì scorso - ma si sono verificati i disagi ormai consueti. Tensione tra l’Orsa che contesta i nuovi turni di sevizio e l’ azienda, vetustà del materiale rotabile, rabbia per gli stipendi che tardano da una settimana. La miscela di tutto ciò ha determinato molte soppressioni di corse e non meno ritardi. Treni a singhiozzo -ma sono state in questo caso rispettate le fasce di garanzia – per Metrocampania Nordest, altra azienda del gruppo Eav, la società controllata al 100% dalla Regione Campania. Oggi non è più sciopero, ma sarà ugualmente un’altra giornata nera, per i pendolari della Circumvesuviana, della Circumflegrea e della Cumana. Neppure ieri, infatti, i dipendenti delle aziende del gruppo Eav hanno incassato quanto dovuto loro per il lavoro svolto a novembre. Banca nazionale del lavoro continua trattenere gli importi trasferiti ad essa dalla regione e destinati, tra l’altro, anche ai lavoratori. L’istituto di credito è infatti fortemente esposto verso l’Ente Autonomo Volturno e, proprio come farebbe verso un qualsiasi debitore considerato inaffidabile od a rischio, ha avviato una strategia di rientro. Il trattenimento delle cifre destinate dalla Regione ai salari rientra in questa logica. Ad oggi, le insistenze dell’assessore ai trasporti Vetrella (ha indirizzato una missiva ai vertici della banca) di Nello Polese, amministratore dell’Eav, di Valeria Casizzone, direttore generale dell’azienda, non hanno ammorbidito l’atteggiamento della banca. Ulteriormente allarmata, quest’ultima, dall’incredibile fallimento di Eavbus, che non si è neppure costituita in giudizio, per evitare la sentenza del tribunale ad essa sfavorevole. Neppure, in questo contesto, sono risolutivi gli appelli di Vetrella ai dipendenti dell’Eav, affinché attendano gli stipendi arretrati senza paralizzare il servizio. Suonano vani alle orecchie di chi ha mutui, affitti e scadenze. Deboli in una situazione in cui, dice Mario Salsano, segretario della Filt - Cgil, «neanche noi del sindacato riusciamo più a controllare alcunché». Come si sia potuti giungere a questo punto, è storia in parte nota, in parte controversa. Certamente - lo ha ricordato ieri il presidente della giunta regionale, Stefano Caldoro - i tagli del 20 - 30% ai trasferimenti alla Regione, da parte del Governo, hanno giocato un ruolo importante. Per il resto, Vetrella chiama in causa i debiti pregressi accumulati dall’Eav durante la stagione del centro sinistra, ma il centro sinistra e la Cgil contestano proprio all’assessore «tre anni di gestione fallimentare » e lo invitano a dimettersi. Resta inoltre da capire se - oggi come in passato - tutte le caselle di vertice delle aziende di trasporto regionali siano state riempite con gli uomini giusti o se sia prevalso - così sembra in molti casi - il criterio di selezione della fedeltà a questo o quel politico di riferimento. Le speranze di evitare il baratro, che pure esistono, anche se mai come in questi giorni sono state oscurate dall’incalzare degli eventi, sono legate ai 500 milioni stanziati dal Governo per Eav, ma non ancora erogati, ed alla realizzazione di un piano industriale che punti al mantenimento ed al miglioramento della qualità del sevizio. Il rischio, vero, è che i pendolari si disabituino all’idea stessa di utilizzare Circum, Cumana, Circumflegrea ed autobus dell’Eav.

Fabrizio Geremicca

La precisazione del collega di SEPSA Giancarlo Lucignano

Posted: 04 Dec 2012 04:08 AM PST
Posted: 04 Dec 2012 04:06 AM PST
Gentile redazione di Repubblica Napoli, a nome del personale treni di SEPSA chiedo di smentire la notizia apparsa sulle pagine di Repubblica Napoli on-line, nella quale si afferma che tutti i dipendenti sono in malattia e per questo il servizio è sospeso.
Oggi, su circa 170 tra macchinisti e capitreno, risultano assenti per malattia 13 agenti (7+6) di cui un lungodegente e un infortunato in servizio.
Il mancato rispetto delle fasce di garanzie è dovuto soltanto all’impossibilità di recarsi in servizio con mezzi propri, in quanto la mancata corresponsione delle giuste spettanze ha comportato il fermo dei mezzi di locomozione del personale, sia per l’impossibilità di rifornirli di carburante sia, in molti casi, del mancato pagamento dell’assicurazione obbligatoria.
Di tutto ciò erano stati messi giustamente al corrente già nella giornata di ieri tutti i responsabili istituzionali, politici e aziendali.
Faccio presente che il personale turnista non usufruisce di nessun tipo di servizio di accompagnamento al lavoro.
 
Repubblica e Il Mattino riportano la stessa notizia utilizzando anche le stesse parole. Ho sollecitato una smentita di prima mattina, ma continuano imperterriti a veicolare le stesse cattive informazioni.
 
Ieri sul blog avevo postato correttamente anche il fono con il quale si annunciava la difficoltà a raggiungere il posto di lavoro. La stessa Repubblica TV aveva intervistato un collega che ribadiva tutto ciò. Di seguito i link
 
 

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