BREVI, FLASH, ANNUNCI.....

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17 novembre 2012

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

 16 NOVEMBRE 2012, ORE 23.55
Stasera l'azione sinergica tra le istituzioni e le OO.SS ha permesso di guardare al futuro di Eavbus e al suo indotto in maniera piu' ottimistica. Dopo aver parlato in tempo reale con il giudice fallimentare dott. Cenniccola, abbiamo avuto garanzia sulla continuità del servizio e si è ' convenuti come da verb. Allegato di garantire il trattamento economico ai dipendenti e la prosecuzione del servizio , e che verrà formulata da parte dell'EAV  holding o azienda del gruppo proposta del fitto del ramo d'azienda. In ogni caso lunedì ci sarà da parte della proprietà opposizione al fallimento. Lunedì 19 alle h. 19 ci sarà il proseguo della riunione, per fare il punto della situazione , anche alla luce degli incontri che ci saranno tra i vari enti nella mattinata di lunedi'.



Salvo Sapio - Il Mattino di Napoli del 17-11-2012
Sospensione delle attività: gli autobus dell’Eav potrebbero spegnere i motori. L’ordine di servizio è stato preparato ieri sera dal curatore fallimentare, Maurizio Siciliani, ma in nottata c’è stato un accordo per rinviare la decisione a lunedì. Decisiva la mediazione della prefettura che ha inviato una nota al curatore, importante la telefonata del governatore Caldoro al magistrato Aldo Cennicola per chiedere di «congelare» ogni decisione in considerazione dell’importanza del servizio pubblico da garantire. Il curatore non può autorizzare alcuna spesa ma avrebbe accettato di non siglare ancora l’ordine di servizio.
Resta convocato il tavolo tecnico composto dal governatore Caldoro, gli assessori Vetrella (Trasporti) e Nappi (Lavoro), il manager di Eav Nello Polese, il liquidatore di Eav Bus Paolo Como, i segretari confederali e di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal e Confail. Elaborato un documento nel quale, tra l’altro, si chiede di avanzare alla curatela la proposta di affitto d’azienda «per salvaguardare servizio e livelli occupazionali».
Intorno a Palazzo Santa Lucia un cordone di lavoratori ha tenuto d’assedio il vertice fino allo sciogliersi della tensione con l’annuncio della tregua. Toni tesi nei palazzi ma anche in strada. Le assemblee spontanee della notte di giovedì sono diventate presidi di piazza: un autobus di linea è stato messo di traverso sui binari della Cumana in via Nuova Agnano, all’altezza del passaggio a livello. Presidio di polizia e blocco rimosso solo alle 14.30. Ma la mobilitazione è stata generale, con i sindaci dei Comuni della provincia che hanno lanciato messaggi preoccupati alla Regione e chiedono garanzie per il servizio. 
Ieri mattina è comunque scattata subito la macchina istituzionale. È stata avviata un’indagine interna all’Eav per verificare eventuali responsabilità. Eav stessa ha nominato l’avvocato Michele Sandulli, docente di diritto commerciale, per ricorrere contro la sentenza. E Sandulli avrebbe individuato la possibilità di eccepire un difetto di notifica per quanto riguarda la presentazione dell’istanza di fallimento da parte dei fornitori. Ricostruiti anche alcuni passaggi chiave: a febbraio parte la prima notifica che viene recapitata a Giuseppe Ossorio, ex presidente di EavBus e parlamentare dei Repubblicani. Ossorio però non è più il manager e rigetta la notifica che, quindi, viene effettuata al successivo presidente, Roberto Pepe. In questi casi, però, deve esserci una doppia notifica che, in realtà, non ci sarebbe stata perché la prima sarebbe nulla. Intanto EavBus ha siglato una transazione con la Nitida, una delle due società creditrici, e va avanti solo la Nuova Socom. Fino alla sentenza di fallimento firmata dal giudice Aldo Cennicola. Ma il ricorso può non essere l’unica soluzione. In parallelo, infatti, si muove anche la Regione per trovare i 600mila euro necessari a cancellare il debito e tornare davanti alla commissione fallimentare con le carte in regola. In entrambi i casi, si punta a far decadere gli effetti della sentenza. 
In serata Caldoro, dopo una consultazione con i commissari governativi Vincenzo Ambrosi e Pietro Voci, ha quindi convocato le parti sociali. E nella notte viene siglato il documento a firma di Caldoro, assessori, azienda e sindacati. Lunedì ci sarà un incontro tra curatori e la Regione che si è impegnata a reperire dei fondi che potrebbero sbloccare la situazione. Tra i punti chiave del testo l’accertamento delle responsabilità e la preservazione di 4,5 milioni che, d’accordo con il magistrato, si deciderà come utilizzare per pagare gli stipendi.
Ma le segreterie regionali tuonano. «È un fallimento inquietante - afferma Anna Rea, leader della Uil - ci lasciano perplessi le modalità, affatto chiare, con cui si mettono i sigilli ad un’azienda così importante dichiarandone “in fretta e furia” il fallimento. Caldoro dia garanzie ai lavoratori».


Paolo Mainiero sempre da Il Mattino
Dire che sia arrabbiato è poco. Stefano Caldoro è infuriato, parla «di sentenza notificata in piena notte, senza discussione con la controparte». Insomma, un blitz. E poi c’è il colpo all’immagine, con la decisione del tribunale che «interrompe il percorso di risanamento». Il governatore contesta nel merito e nel metodo la sentenza di fallimento dell’Eavbus. Nel metodo perchè «nessuno era stato avvertito e nel rispetto della magistratura tenteremo di capire cosa sia successo». Nel merito, il presidente della Regione ricorda che era già stata avviata «la messa in liquidazione della società per rimetterla in bonus», percorso ora «non più possibile» per l’intervenuta «procedura fallimentare». La furia e lo sconcerto di Caldoro sono poi dettati anche dal fatto che per un’altra partecipata che affoga nei debiti, l’Astir, il tribunale respinse l’istanza di fallimento. «Si ritenne che una società in house non poteva fallire. Anche l’Eavbus è una società pubblica, occorre capire il perchè di decisioni diverse», dice il governatore, che ha annullato tutti gli impegni per seguire personalmente gli sviluppi del caso e dare risposte ai lavoratori.
Certo, per la Regione è una brutta botta. «È uno schiaffo immeritato alla politica di rigore della giunta Caldoro», dice il presidente del consiglio regionale Paolo Romano. È a rischio il servizio di trasporto su gomma ma soprattutto è a rischio il futuro di 1.300 dipendenti. Sul piano legale l’Eavbus ha già annunciato ricorso. Ma risposte servono anche sul versante politico. Per evitare il crac, dell’Eavbus e non solo, servono soldi, tanti soldi, quelli che Caldoro chiede allo Stato attraverso il fondo di rotazione, concesso solo a Comuni e Province. È davvero singolare, «un provvedimento un po’ strano», quello del governo, che prevede il fondo per i Comuni in pre-dissesto e per le Province che vanno verso lo scioglimento e non anche per le Regioni che ne hanno bisogno per «accompagnare i processi di risanamento».
Caldoro continuerà questa battaglia in sede parlamentare e intanto addebita alla «scellerata gestione passata» le responsabilità del crac. «Abbiamo ereditato partecipate in cui l’indebitamento veniva coperto con altro indebitamento», accusa il governatore che addossando ogni colpa a chi l’ha preceduto finisce col difendere perfino il discusso assessore ai Trasporti Sergio Vetrella del quale il centrosinistra, dal Pd all’Idv, dal Psi a Sel, chiede le dimissioni. «Dopo il fallimento dell’Acms a Caserta e delle difficoltà del Cstp a Salerno ci troviamo di fronte a un altro dramma annunciato - attacca il segretario regionale del Pd Enzo Amendola -. Caldoro rimuova Vetrella e apra un confronto per rilanciare il comparto ed evitare una privatizzazione selvaggia delle società». Il Pd con Umberto Del Basso De Caro e Mario Casillo chiede al governatore di riferire in aula. 
Il discusso Vetrella si difende e come fa il governatore addebita le responsabilità del disastro alle «dissennate gestioni dell’era Bassolino» che «hanno fatto crescere e moltiplicare sprechi e clientele». Dimettermi? «Non ci sto a fare da capro espiatorio di una situazione di sfascio che hanno creato altri, non ci sto a un gioco che è solo un patetico tentativo di nascondere le proprie responsabilità e i propri misfatti», puntualizza Vetrella che nella accorata difesa di sè stesso ricorda tutti i «buchi» provocati dal centrosinistra e tutte le misure messe in campo per provare a tapparli ma prende anche le distanze dai vertici dell’Eav. Lo fa con toni categorici e perentori: «Il sottoscritto, e spero di ribadirlo per l’ultima volta, ha la responsabilità solo dei servizi di trasporto e non anche dei bilanci e della gestione delle società regionali come appunto quelle dell’Eav». Insomma, sembra voler dire, se le società sono male amministrate e accumulano debiti la colpa non è certamente mia. È una presa di distanza netta, quella dell’assessore, ancor più evidente quando chiede che «si accertino al più presto le responsabilità dell’incredibile vicenda» che ha portato a una sentenza di fallimento in contumacia «ossia senza che la stessa azienda si sia difesa in tribunale». «Questione gravissima che rischia di vanificare il lavoro che la Regione stava portando avanti», puntualizza Vetrella. E chissà che l’assessore, più che la sua, non attenda di veder rotolare altre teste, quelle dei manager delle società, scelti non da lui, ma da Caldoro.

2 commenti:

  1. MI CHIEDO SE PRIMA DEL DICHIARATO FALLIMENTO NON RIUSCIVATE A PAGARCI LO STIPENDIO, COME CAZZO FARETE A PAGARCELO ADESSO CHE SIETE RIUSCITI A FARCI FALLIRE ?
    AVETE LA FACCIA DELLE "ZOCCOLE VECCHIE" MA NON LE PANTEGANE...LE MERITRICI !

    UNO DEI FALLITI PER CONTO TERZI

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  2. Come e' possibile che unpresidente di regione un assessore ai trasporti un amministratore non sappiano che una loro azienda stia per fallire.In qualsiadi altra regione sicuramente l'assessore e l'amministratore verrebbero destituiti da noi paghera' forse....il fesso di turno. Complimenti abbiamo proprio le persone giuste al posto giusto

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