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18 ottobre 2012

EAV BUS VIA ALLA LIQUIDAZIONE


Una manciata di ore per la ricapitalizzazione dell’Eav bus da parte della Regione altrimenti, lanciano l’allarme i sindacati, il rischio è il fallimento. Stesso copione di altre due aziende di trasporti pubblici come il Cstp di Salerno e dell’Acms di Caserta, per intenderci. Fallite perché gli azionisti di maggioranza, il pubblico, non ci hanno voluto rimettere quattrini. Al centro come sempre i conti in rosso: la bozza di bilancio dell’Eav bus, una delle più grandi i nItalia, degli anni 2011/2012 prevede un deficit di 39 milioni di euro. E dopodomani all’ordine del giorno dell’assemblea dei soci è prevista la messa in liquidazione della società con 1200 dipendenti. A meno che non si provveda a una ricapitalizzazione che però non sembra all’orizzonte. 
«La giunta e l’amministratore unico di Eav hanno dichiarato che non è possibile ricapitalizzare perché si potrebbe configurare come un aiuto di stato. Non siamo d’accordo - dicono i sindacati del settore trasporti di Cgil (Salsano), Cisl (Esposito), Uil (Esposito) e Ugl (Fasano) - perché un’operazione simile è stata già attivata dalla provincia per il Ctp ed è l’unica possibilità per evitare il fallimento dell’azienda, attraverso il conferimento del patrimonio immobiliare». I vertici dell’azienda la vedono in maniera diversa. «La Regione ha ancora diversi giorni a disposizione per decidere se ricapitalizzare. E comunque la procedura di liquidazione non è necessariamente uno scioglimento», spiega l’amministratore unico di Eav Nello Polese. In mezzo una terza via: nominare un commissario per proseguire l’esercizio e riportare in pareggio i bilanci. «Bisogna raddrizzare i conti e il commissario può essere utile per rientrare: occorre - spiega ancora Polese - un nuovo piano industriale su cui ragionare e l’accordo con sindacati e lavoratori per andare avanti. Altrimenti le strade da percorrere non sono poi molte». Ma la via del commissariamento non piace ai sindacati che insistono su una ricapitalizzazione che però sembra difficile che palazzo Santa Lucia, che detiene tutte le azioni dell’Eav, decida di fare in questo momento.
«Dare mandato a un commissario non dà alcuna certezza - attaccano Cgil, Cisl, Uil e Ugl per diversi motivi. Per l’enorme deficit aziendale, per la mancanza di liquidità di cassa che non consente nemmeno di pagare i fornitori e l’incertezza sull’attuabilità dei contratti di solidarietà previsti dal fondo regionale in base all’accordo del dicembre scorso. Senza contare che una parte dei contratti di esercizio scadranno il prossimo dicembre e il commissario non ha il potere di rinnovarli». E dietro l’angolo, in mancanza di un accordo, c’è solo che i bus si fermeranno nel giro di pochi giorni. Di sicuro è in programma uno stop per lunedì 29 ottobre per uno sciopero regionale del comparto dei filotranvieri proclamato da tutte le sigle sindacali. «Sarà un lunedì nero», dicono i sindacati che puntano l’indice sull’incertezza dei finanziamenti per far funzionare i trasporti pubblici in Campania. E che ci sia un problema lo fa notare anche l’assessore regionale ai trasporti Sergio Vetrella in qualità di coordinatore della commissione Infrastrutture e Mobilità della Conferenza delle Regioni: «Il trasporto pubblico locale rischia il blocco totale». «Nel dicembre 2011 la Conferenza delle Regioni e il Governo avevano firmato un patto - spiega l’assessore - che definiva come reperire le risorse minime indispensabili per gestire il 2012: 1200 milioni dovevano arrivare dallo Stato a cui si sarebbero aggiunti 314 milioni di fondi che ci spettavano dal 2011 e che non erano mai arrivati ed altri 148 milioni che dovevano essere recuperati dai fondi per l'edilizia sanitaria. Altri 86 milioni il Governo li avrebbe aggiunti come premialità a fronte del raggiungimento dei requisiti stabiliti dal Patto sul trasporto pubblico locale». Ma da allora non è arrivato un euro». Ed una riunione prevista ieri con il Governo è saltata. «Da tempo non paghiamo più le fatture - conclude Vetrella - anche con Trenitalia abbiamo fatture non pagate. In altri casi, attingiamo a fondi accantonati, se ci sono. La situazione è grave». 

Adolfo Pappalardo Fonte: Il Mattino di Napoli del 17-10-2012

1 commento:

  1. "La situazione è grave", conclude l'articolo di Adolfo Pappalardo, ma la Regione Campania e l'Ente Autonomo Volturno hanno trovato LA SOLUZIONE. E che soluzione!
    Hanno messo in liquidazione la società EAV BUS (con 1200 lavoratori che rischiano il posto di lavoro)e hanno nominato DUE Commissari Liquidatori di alto profilo.
    Sapete chi sono? Il primo è il DOTTOR ROBERTO PEPE, dal febbraio 2011 fino ad oggi Amministratore, prima Delegato e poi Unico della stessa Eav Bus, cioè quello che aveva portato in un anno e mezzo il passivo di Eav Bus da circa 4 milioni di euro a 39 milioni di euro (o 29 milioni, come sostiene lui... ma cambia poco), il tutto senza far effettuare il servizio, come molti utenti hanno sperimentato di persona:per la serie "chi ti ha fatto ammalare sarà anche in grado di guarirti..."; il secondo è l'avvocato PAOLO COMO, che qualcuno ricorderà per essere stato per SOLI 2 MESI l'Amministratore Unico dell'Ente Autonomo Volturno da ottobre a dicembre 2010, e dopo 2 mesi non fu riconfermato (chissà perchè?).
    Solo in Campania e solo all'EAV potevano avere la faccia tosta di fare delle proposte (ed anche prendere delle decisioni) così squallide ed oscene.
    E i colleghi lavoratori che fanno? I sindacati che dovrebbero difenderli che fanno?
    Amici, la misura è colma! Una volta per molto, molto meno, si bloccava il servizio a tempo indeterminato...

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