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5 settembre 2012

ADDIO LAMPADINE A INCANDESCENZA. DI GENNARO IOVINO

Lampadine a incandescenza addio, dall'inizio di settembre in pensione.


Centotrent'anni di servizio sono un'età più che onorevole per andare in pensione. Così dopo oltre un secolo di utilizzo le care vecchie lampadine a incandescenza, con la loro inconfondibile forma "a pera", spariranno dal mercato.
E’ scattato, infatti, dal 1 settembre 2012 il divieto di commercializzazione delle ultime rimaste sul mercato, quelle con potenza compresa tra 25 e 40 watt; le altre sono state messe progressivamente fuori legge a partire dal 2009:
  • dal settembre 2009 è stata vietata la produzione di lampadine a incandescenza da 100 W o di più e di tutte quelle a bulbo smerigliato o opalino;
  • dal settembre 2010 di quelle da 75 W;
  • dal settembre 2011 di quelle da 60 W;
  • dal settembre 2012 di quelle di qualsiasi potenza.
Il bando delle lampadine più energivore fa parte di una serie di direttive europee che dovrebbero portare, entro il 2020, a un risparmio energetico equivalente al consumo di 11 milioni di famiglie all'anno e a una riduzione annua delle emissioni di CO2 di 15 milioni di tonnellate, almeno secondo i dati forniti dalla Commissione Europea.
Inventata nel 1878 da Thomas Alva Edison (http://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Edison) la lampada ad incandescenza è ormai stata soppiantata da una nuova generazione di luci a basso consumo energetico.
Le lampadine tradizionali a incandescenza trasformano in luce soltanto il 5-10% circa dell’energia che consumano, mentre il resto va a produrre calore: il loro consumo è quindi molto più alto di quello di prodotti più recenti, come le lampadine fluorescenti compatte e le alogene a basso consumo di energia o di tecnologie emergenti, come i diodi a emissione luminosa (Led).
GENNARO IOVINO

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