"L'avevamo già detto", potrebbe essere tranquillamente il titolo di una rubrica di questo blog. E ovviamente l'argomento "consorzio" è solo uno dei tanti affrontati su queste pagine.
Qualche collega mi diceva, finchè ne parliamo noi lavoratori restano chiacchiere, non appena ci mettono mano la politica e/o i sindacati, ecco che il problema si risolve. Io mi sento di porre una domanda che puo' sembrare ingenua e cioè: "Non è che quelle chiacchiere alla fine sono più utili di quanto pensiamo ? Dunque continuiamo a farle ma non solo sul blog, anche direttamente con i nostri sindacalisti, i nostri politici, "ammarchiamoli" ed alla fine, così come credo in questo caso, dovranno darci ascolto. Ed ora rileggiamo quanto scriveva il 27 ottobre 2011, il nostro Bruno Vinci.
SIAMO FOTTUTI O NO ?
Non c’è niente da fare, come
preannunciato dall’Amministratore Unico agli Enti regionali, non si sa quando
saranno pagati gli stipendi alla Circumvesuviana. Non hanno soldi e non sanno
dove prenderli. Scuse che valgono per i fessi come noi, gli utenti che pagano
il biglietto, sanno che pagano la Circumvesuviana e pretendono giustamente un
Servizio CHE NON PUO’ essere assicurato. Perché i soldi degli utenti vengono
prelevati dal Consorzio e decurtati di un grosso margine e poi una piccola
parte, infine, depositati alla Circumvesuviana.
In pratica ritiriamo soldi, perdiamo
profitto e dobbiamo aspettare MA PERCHE’ ?. Chi di noi paga un mutuo su un
proprio conto corrente, sa che la banca PRELEVA COMUNQUE i soldi dal suo conto
e che non si interessa se l’intestatario
del conto ha altri debiti da pagare.
Questa è una prassi ormai legale,
quindi ci domandiamo perché, non possiamo fare la stessa cosa con le entrate
degli incassi, ovviamente fatti i dovuti calcoli, perché i nostri contabili SANNO
esattamente quanto costa al km un utente e quanto poco rientra di questa spesa
grazie al Consorzio Unico, trasformando i giorni di attività in un progressivo
e disastroso deficit.
Abbiamo già perso molto sangue dalle
arterie della Circumvesuviana, e chiediamo un azione di sospensione di almeno
una parte di questa emorragia, ridiscussione dei margine dei costi e se
necessario una separazione della Circumvesuviana dal consorzio Unico, diventato
una holding che controlla solo aziende in crisi del T.P.L. Come una sorta di
pizzo chiesto a commercianti che stanno per fallire. Comunque cari colleghi Lavoratori,
vi sta per mancare il terreno dai sotto i piedi, meglio fare qualcosa prima che
saremo destinati a sparire TUTTI.
Bruno Vinci
UGL Circumvesuviana Trasporti
Unicocampania, lo dico da passeggero abituale, è in realtà un qualcosa rimasto come abozzo. Si è partiti dall'integrazione tariffaria, senza però arrivare ad altro. Si sarebbe dovuti arrivare a un consorzio vero,cioè aziende associate e non legate a una sovrastruttura, che insieme avrebbero dovuto gestire risorse e servizi in maniera razionale. L'integrazione tariffaria, di per sé, non è una cosa negativa: fa sì che ogni zona sia raggiungible agevolmente e non costringe gli Enti Locali a finanziare dei doppioni, distribuendo così le linee sul territorio. O, almeno, non dovrebbe costringere.
RispondiEliminaPer fare un esempio: le varie aziende, in questi dodici anni di Unico, hanno mai tenuto riunioni, per stabilire i piani di esercizio? Sono state previste mai? Se la risposta è no, cioè che ognuno ha continuato a fare da sé, allora vuol dire che si è posato un mattone e si è creduto di aver costruito una casa.
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