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20 agosto 2012

MOMENTI DI CRISI E MOMENTI DI PACE. DI BRUNO VINCI

In questi giorni tutti i media ci trasmettono notizie di crisi di poveracci che immolano la loro disgraziata vita in segno di estrema protesta verso un mondo che ha reso il denaro necessario più della vita stessa. Siamo tutti tesserine di un enorme di partita di monopoli svolti da pochi, ma estremamente potenti poteri dell’economia mondiale.

Una partita di monopoli mondiale ma dopo che rimane? Proprietà e ricchezze in gioco, che sembrano importanti durante il gioco, ma quando il gioco finirà, tutto rientrerà nella scatola del monopoli e saranno solo pezzi di un gioco inutile sino a quando ci sarà un'altra partita.

Ma cosa ne sarà dei giocatori? Chi ha vinto ha solo la possibilità di attendere un'altra partita altri avversari e chi ha perso ha perso anche la possibilità di un'altra partita.

Una persona saggia direbbe: “Ma a cosa serve questo gioco? Che progresso ci ha portato? Ci ha reso più felici? Ci ha divertito? Ma chi lo ha inventato? E solo un illusione?”.

Troppe domande per noi gente già piene di pensieri e problemi, io non voglio e non posso dare una risposta certa, ma come credente cristiano ed essere razionale, mi domando solo se questo gioco ci rende solo pedine rivali e non fratelli figlio dello stesso padre Divino.

E per questo che penso che dobbiamo ricordarci che non siamo nati pedine di un gioco e per Dio siamo tutti importanti, per lui, non siamo pedine ma fratelli di Cristo suo figlio.

Io ci ho messo anni per capirlo e cerco ancora di capire di più. Qualcuno sa della mia shockante esperienza che ha spento il sole nei miei occhi ma nel buio del mio cuore un altro fuoco rimane sempre più acceso ad illuminare la mia solitudine. Ed ogni sorriso che mi si rivolge, ogni buona parola o gesto di un amico vero, vero come un fratello che rispetti la tua dignità e il tuo essere, volendoti bene anche se non hai niente da dare in cambio. Questo vale per me e per chiunque, ed è solo una riflessione ad essere veramente amici uniti e fratelli, anche se come è stato scritto siamo pecore tra lupi, se il gregge diventa un enorme massa coordinata e in armonia. Allora, i lupi, che sono tra noi, non riusciranno più a dividerci e si allontaneranno come in succede in natura.

E solo allora avremo momenti di pace e saremmo più vicino l’uno con l’altro e a Dio.

Questo scritto sembrerà una prolissa predica, che parla solo di fede e di religione ma non è solo questo è anche un messaggio sociale di amicizia tra persone buone e sincere e di un intesa per superare una crisi tutta basata sul denaro e non sull’umanità.



Grazie della Vs. attenzione
Bruno Vinci

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