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10 aprile 2012

PROGRAMMA D'INVESTIMENTO STRAORDINARIO A CURA DELLA REGIONE CAMPANIA

Trasporti in ginocchio, la Regione prova a invertire il trend

Il Governatore Caldoro e l'assessore Vetrella presentano l'ambizioso piano di rilancio del settore, a Napoli ma non solo: più treni alla Circum entro il 2013, implementato anche il parco mezzi della Sepsa. E l'Eav sarà divisa in due.

La Regione prova ad interrompere il lungo periodohorribilis dei trasporti Napoli e in Campania, con l’intero settore in ginocchio tra le defaillance dell’Eav, la holding che gestisce il servizio, i disagi della Circume la confusione nei collegamenti marittimi del Golfo. Lo fa varando un piano straordinario per il rilancio del comparto, con un aumento graduale del numero dei treni in servizio, l’individuazione delle risorsenecessarie per coprire il fabbisogno di Circumvesuviana e Sepsa e assumendo impegni precisi per le infrastrutture

Segnali incoraggianti per un futuro meno nebuloso, come prospettato dall’assessore regionale ai Trasporti, Sergio Vetrella, e dal Governatore Caldoro: la Circumvesuviana, dopo le angosce degli ultimi mesi e i disagi sull’utenza sempre più esasperata, dovrebbe veder implementato il parco treni dalle attuali 40 unità a 90 entro l’ottobre del 2013. Entro giugno dello stesso anno, invece, i treni della Sepsa – che collegano Napoli con l’area flegrea - passeranno da 10 a 16.

Uno dei nodi essenziali riguarda l’Eav, la holding che gestisce il trasporto pubblico campano: il passivo di 525 milioni e 714 mila euro obbliga a scelte drastiche, con l’accorpamento dei servizi su ferro in una sola società e una successiva suddivisione in una società per i servizi e un'altra responsabile delle infrastrutture e del materiale rotabile.

Si profila, all’orizzonte, una parziale privatizzazione dei servizi, sul modello dell’Emilia Romagna. “Secondo me bisogna – ha spiegato il Governatore Caldoro -  avere il coraggio e la volontà di intraprendere questa strada e prevedere quale parte va scorporata e privatizzata”. Dichiarazioni in linea con quelle dell’assessore Vetrella, che ha sottolineato l’opportunità di confrontarsi con il mercato. Ma laddove il processo risulterebbe già avviato, come nel caso di Caremar, la compagnia marittima pubblica, i tempi si dilatano a dismisura. E anche nel settore dei collegamenti marittimi, del resto, le compagnie private arrancano e hanno di recente minacciato la serrata per via di costi divenuti esorbitanti, complice la mancata esenzione dall’Iva sul carburante e sul materiale di bordo.







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