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19 gennaio 2012

TUTTI POSSIAMO FARE TUTTO ?

UN TRAGICO INCIDENTE


UNA GRANDE E INAMMISSIBILE INCOMPETENZA ?



In diversi mi hanno chiesto come mai sul blog non si è scritto nulla che riguardasse la tragedia del Costa Concordia. Diciamo che quando l'attenzione intorno ad un accadimento è così alta, un pò ci si mette da parte lasciando lavorare i professionisti dell'arte dell'informare. Certo il panorama è ricco anzi direi ricchissimo e forse non sempre così professionale come dovrebbe essere ma qualcosa oggi la diciamo anche noi da queste pagine.
Ciò che proveremo a riferire non saranno certamente, dinamica, cause ed effetto dell'incidente, non siamo all'altezza e non avendo i mezzi necessari non faremmo altro che riportare cose già dette e ridette.
Cercheremo invece di prendere spunto da quanto accaduto ed in particolare dal comportamento del "povero" comandante della nave Costa Concordia, per sottolineare piuttosto quanto purtroppo oggi è comune la conseguenza ahinoi spesso anche tragica, di un certo tipo di scelte che vengono effettuate in determinati ambiti.


Oltretutto lo spunto ci servirà per proiettare l'accaduto, nel nostro ambito lavorativo, per cui sempre di trasporto si tratta anche se via terra. Qualcuno si starà domandando, chissà questo dove vuole andare a parare. E' presto detto. Premetto che non conosco il tipo di carriera che ha portato Francesco Schettino a diventare comandante di una nave come il Concordia, tanto meno con questo mio intervento voglio, minimizzare le responsabilità del suddetto che se le prenderà davanti agli uomini e davanti a Dio. Quello che mi chiedo e che vi chiedo è però questo:" Possiamo ritenerlo unico e solo responsabile di quanto accaduto o piuttosto dovremmo chiederci chi ha lasciato che Schettino diventasse comandante di una nave capace di trasportare a bordo un intero paese?" Ora non vorrei che questa mia domanda provocasse una falso dibattito e cioè che la discussione prendesse un sentiero sbagliato. Per cui il mio obiettivo, lo sottolineo, è quello di mettere in risalto l'estrema importanza anzi a questo punto direi vitale, di chi è preposto nelle varie fasi di una carriera, a decretare l'idoneità o meno delle persone per certi ruoli. Spesso, nella quotidianità, ci capita di ascoltare la domanda:"Vuless sapè chi t'ha mis alloc adderet !" Traduzione per i non avvezzi: Vorrei sapere chi ti ha messo a quel posto. Chi tra noi, soprattuto nel nostro lavoro, non si è trovato a pronunciare ma ancor di più ad essere "obiettivo", di questa domanda ? 


Certo è anche vero che spesso si fa un abuso di questo intercalare ma altrettanto spesso la domanda si trova ad avere un senso, una motivazione il più delle volte giustificata. Restando nel nostro ambito, in special modo quello ferroviario, sento sempre più spesso e non da oggi,  lamentele riguardanti la qualità di taluni operatori. E più aumenta l'importanza del ruolo e la delicatezza del lavoro che questi operatori svolgono, più s'infiamma l'astio contro gli stessi e la loro presunta non capacità al ruolo.  Ma è qui che si cade nell'errore. Infatti la polemica, la critica, a mio avviso non va mossa nei confronti dell'operatore vuoi che si ritrovi al comando di una nave piuttosto che di un consolle del D.C.O. (Dirigenza Centrale Operativa) di una ferrovia, ma a chi ha permesso che un tale operatore si trovi
a quel posto.


Per sgombrare il campo da eventuali polemiche ammesso che ci riesca, aggiungo che l'esempio della centrale operativa non vuole indicare una categoria in particolare piuttosto che un'altra ma un ruolo, quello del dirigente del traffico ferroviario, che a detta dei più è tra i più "delicati, senza per questo voler escludere dal ragionamento, ruoli diversi in alcun ambito lavorativo.
Quindi Schettino ha sbagliato ? Bene ma se dovesse essere accertato che Schettino non era tagliato per comandare un gigante del mare, come possiamo non chiederci chi è l'inconsciente che ha messo nelle condizioni Schettino di sbagliare ?
Tanti anni fa e torno nostalgicamente (dai 50 anni a salire succede, è la vecchiaia) alla ferrovia che fu, in certi ruoli e senza nemmeno arrivare troppo in "alto" restiamo al D.C.O. molti degli operatori che oggi s'incontrano in determinati ambiti lavorativi non avrebbero trovato spazio così come lo trovano oggi o almeno non così facilmente. Le raccomandazioni si può dire che siano nate con l'uomo ma mentre un tempo, chi raccomandava esigeva egli stesso di ben figurare attraverso il proprio raccomandato, oggi questa preoccupazione non c'è più. 
Ora provate ad allargare questo discorso a 360 gradi e vi ritroverete davanti molta dell'Italia di oggi, ancora non tutta per fortuna.


Purtroppo ma anche fortunatamente, bisogna essere tagliati per certi ruoli e scoprire assieme alle doti fisiche e psichiche anche una certa attitudine a ciò, è compito gravoso e di grande responsabilità di chi deve selezionare determinate figure. Ma questi "selezionatori" che un tempo sentivano il peso di questa responsabilità, oggi vuoi perchè anch'essi frutto di una selezione viziata, vuoi perchè affatto liberi di pronunciarsi per quello che detta la propria coscienza ma unicamente per le indicazioni di questo o quel partito, non assolvono più e ormai da tempo, al proprio delicato compito.


Giona





3 commenti:

  1. Finalmente sono stati riaperti i commenti, bravo !

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  2. Certo....non puoi scrivere un post del genere e non aspettarti un dibattito su specifiche categorie.

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