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19 dicembre 2011

IN ESILIO CIRCUMVESUVIANANDO PRIMA E ...VESUVIANANDO DOPO...

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Dopo una breve, ma intensa vita, la Circumvesuviana, ovvero la sua classe dirigente, ha deciso di oscurare il blog  CIRCUMVESUVIANANDO.

La cosa era forse prevedibile, ma non era mai stata attuata in quanto palesemente antidemocratica.
La mancata diffusione di valide motivazioni, ovviamente, scatena il rumoroso totoamici, laddove emergono le tesi più varie a conforto delle sensazioni dell’uno o dell’altro aventi causa,  sia nella attività di redazione che di collaborazione e partecipazione ai vari livelli.
Le correnti di pensiero dominanti circa le cause scatenanti l’oscuramento del blog,  sono almeno tre e vengono come di seguito sintetizzate:

  1. il personale sottrae il proprio tempo al lavoro d’ufficio e, pertanto, il blog viene oscurato per ridurre i perditempo;

  1. il blog è condotto con leggerezza: chiunque può pubblicare ciò che vuole, spesso con la diffusione di messaggi non veritieri che possono creare dissapori nell’ambito lavorativo e nei confronti del buon nome della azienda;

  1. il blog tratta argomentazioni che la direzione non vuole diffondere per chissà quali motivi.
 Il punto 1 potrebbe certamente essere una causa scatenante: gli impiegati, i funzionari, i dirigenti e tutto l’altro personale, invece di lavorare alle proprie commesse ed attività si intrattengono a scrivere e leggere articoli su Circumvesuvianando.
Del resto l’attenzione al problema lavoro, in special modo del personale impiegatizio, è particolarmente sentito tanto che sono state profuse notevoli energie progettuali ed economiche per evitare che queste persone andassero a prendere almeno una volta al giorno il caffè al Bar di stazione.
Anche se si consente, benevolmente, l’utilizzo continuativo di una bouvette interna, che ha aggravato la diffusione e l’incremento della ipertensione arteriosa del personale, già manifestatasi in occasione delle varie promozioni a pioggia non condivise.
Ma, considerata la quantità di articoli per il blog realmente prodotta (veramente esigua), le motivazioni addotte circa la riduzione dei perditempo potrebbero non essere sufficienti a causare l’oscuramento in quanto poca energia  è stata realmente versata da parte del personale, in orario di ufficio, per il mantenimento in vita del blog. In altre parole: molto fumo e poco arrosto.

Il punto 2  potrebbe, anch’esso, esso ascrivibile quale causa scatenante dell’oscuramento del blog.
Nel corso del tempo di vita del blog,  sono state pubblicate tante cose dei più svariati generi, si sono sviluppati dibattiti e forum e può anche essere capitato che qualcuna tra le cose scritte non fosse sempre vera, ma mai è stata letta una smentita da coloro aventi causa.
In questo contesto, sarebbe stata auspicabile una maggiore presenza della Dirigenza che in questi tempi grami non avrebbe che giovato alla salute aziendale non più perfetta.
Ma anche questa teoria non è convincente in quanto specie nell’ultimo periodo i curatori del blog avevano introdotto maggiori filtri di controllo, evitando, ad esempio l’anonimato, ma anche esercitando sugli articoli una maggiore censura consistente soprattutto sulla verificabilità delle fonti.

Il punto 3. Ma a questo punto l’opinione pubblica immagina che la direzione non ama che vengano diffuse notizie che, a suo giudizio, sono ritenute strategiche per il buon andamento della azienda e per le sue sorti sempre più luminose.
E’ gioco forza che inizino a prendere vita castelli in aria delle più disparate forme e varietà, che circolino elenchi più o meno flessibili di personale completi di nomi e funzioni destinati alla promozione, che aumentano e diminuiscono ad ogni minuto; il segretario Pippo diverrà capoufficio perché raccomandato dall’onorevole Pluto, la signora Minni diverrà caporipartizione perché amante del dott. Gambadilegno e così via all’infinito.
Come sempre accade, di fronte alla mancanza di chiarezza e trasparenza, si dà la stura alle ipotesi più strampalate, le più fantasiose anche se, se si tiene conto della massima popolare voce di popolo voce di Dio ed in osservanza di una frase storica del caro on. Giulio Andreotti (che Dio lo preservi) a pensare male si fa peccato ma ci si azzecca quasi sempre.
Il blog aveva ospitato varie ipotesi anche se, di fondo, esse, oltre che manifestare un profondo disagio per la situazione attuale in cui versa la nostra azienda, erano la manifestazione di attaccamento aziendale, di affetto verso il proprio lavoro e per la storia di questa comunità.

Concludendo, insomma,  non sembrerebbe che l’oscuramento del blog sia stata una mossa strategica e qualsiasi rimedio non potrebbe che prevedere il pieno ristoro.

 Lettera firmata