VOCABOLARINO
(abbecedario semiserio a cura di DON COSCIOTTO)
EAV (prova cosmologica
dell’esistenza dell’)
Prova cosmologica
dell’esistenza/inesistenza di EAV (Ente Assoluto Vesuviano).
La prova
descritta risale al tomismo che viene fatto discendere dal famoso Tommaso
d’Aquino vissuto incongruamente senza che nessuno glielo chiedesse.
La prova
si basa sulla distinzione fra contingente e necessario. Ovvero se qualcosa
esiste, deve anche esistere un essere assolutamente necessario e poiché io
esisto, allora deve esistere un essere assolutamente necessario.
Il primo
limite di tale dimostrazione è l’utilizzo del principio di causa ovvero mentre
per gli eventi contingenti esiste una catena di enti tra loro collegati, nel
momento in cui ci si innalza oltre l’esperienza non si può pretendere di
imporre un primo evento incausato di cui non è chiara la causa.
A tale
ragionamento si può obiettare che l’EAV non è esperienza né ente tangibile ma
esso stesso è causa ed effetto.
Il
secondo limite del’argomento consiste nel suo fondarsi su una serie di
forzature logiche che vanno oltre le umane possibilità e, quindi, nel suo
inevitabile ricadere nella prova ontologica (vedi prova ontologica dell’esistenza di EAV). Infatti dopo aver
affermato l’idea della necessità seguendo il suddetto ragionamento si arriva a
sostenere che il necessario coincide con il perfettissimo e cioè di un res realissimum che non può fare a meno
di esistere; come si trattasse di una coazione a ripetere. Tale dimostrazione
in definitiva pretende di passare troppo allegramente dal piano delle idee al
piano della realtà. Ma “il gioco di prestigio con cui si
sostituisce alla possibilità logica del concetto (che non è in contraddizione
con se stesso) la possibilità trascendentale delle cose (dove al concetto
corrisponde un oggetto), può ingannare e soddisfare soltanto gli inesperti”
(Kant, Critica della ragion pura).
L’obiezione
elementare a tale argomento è semplicemente che effettivamente è così e lo è
per il semplice motivo che i nostri politici solo questo sanno fare: confondere
la realtà con le apparenze, il contingente con il necessario, le idee con la
realtà. Insomma sono degli ottimi prestigiatori.
In conclusione si
conferma che l’ente in questione è una pura illusione e noi ne pagheremo le
conseguenze.
Dicembre
2011