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5 luglio 2015

IL COMMENTO IN PRIMA PAGINA

Marco Revelli,lo chiama il totalitarismo finanziario...(Dal MANIFESTO)

-"L'«economia che uccide» di cui parla il Papa la vediamo al lavoro in que­sti giorni, in diretta, da Bru­xel­les. Ed è uno spet­ta­colo umi­liante. Non taglia le gole, non ha l’odore del san­gue, della pol­vere e della carne bru­ciata. Opera in stanze cli­ma­tiz­zate, in cor­ri­doi per passi fel­pati, ma ha la stessa impu­dica fero­cia della guerra. Della peg­giore delle guerre: quella dichia­rata dai ric­chi glo­bali ai poveri dei paesi più fra­gili. Que­sta è la ricetta dei ver­tici dell’Unione euro­pea, della Bce e, soprat­tutto, del Fondo mone­ta­rio inter­na­zio­nale: dimo­strare, con ogni mezzo, che chi sta in basso mai e poi mai potrà spe­rare di far sen­tire le pro­prie ragioni.

La «trat­ta­tiva sulla Gre­cia», nelle ultime set­ti­mane, è ormai uscita dai limiti di un nor­male, per quanto duro, con­fronto diplo­ma­tico per assu­mere i carat­teri di una prova di forza. Di una sorta di giu­di­zio di dio alla rove­scia.


Un con­fronto tra cre­di­tori e debi­tori, in un qua­dro quasi-privatistico da tri­bu­nale fal­li­men­tare.Un apo­ca­lisse cul­tu­rale,il primo ministro Ale­xis Tsi­pras e Yanis Varou­fa­kis trattati non da politici ma da «debi­tori», posti dun­que su un piede di ine­gua­glianza nei con­fronti degli onni­po­tenti «creditori».

Non si era mai visto un cre­di­tore, per stu­pido che esso sia, cer­care di ucci­dere il pro­prio debi­tore, come invece il Fmi sta facendo con i greci. Ci deve essere qual­cosa di più: la costru­zione scien­ti­fica del «nemico». E la volontà di un sacri­fi­cio esemplare.

Un auto da fé in piena regola, come si faceva ai tempi dell’Inquisizione, per­ché nes­sun altro sia più ten­tato dal fascino dell’eresia"-.

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Non pos­siamo nascon­derci che quello che si è con­sumato in Europa, sul ver­sante greco e su quello dei migranti,ha segnato un cam­bia­mento di sce­na­rio per tutti noi.

In GRECIA,oggi,dieci milioni di cittadini sono chiamati a votare un no o un sì all’austerità della troika. Se i greci respingeranno i diktat di Bruxelles il governo di Tsipras potrà sedersi al tavolo delle trattative con la forza del suo popolo. Una vittoria del sì condannerebbe il paese al destino di colonia tedesca....


.................................OXI...................


Cos'è un uomo in rivolta,si domandava Alberto Camus? 

Un uomo,che protesta e dice NO ....
Un uomo che dice NO ad un potere impo­sto con la vio­lenza del debito;un uomo che respinge l'obbligo di convivere con la paura di un terrorismo finanziario che comanda al governo greco,di chiudere le banche. 
Più che una libertà,quest'uomo la considera una dittatura.....
E giacché l'esercizio dell'autonomia individuale o collettiva è un inderogabile dovere morale e politico...E poichè si tratta di di DEMOCRAZIA e di DIGNITA',i greci faranno la storia votando: OXI!!!!!

Oriana Fallaci,scriveva:

"Il più bel monumento alla dignità umana per me resta quello che vidi su una collina del Peloponneso, insieme al mio compagno Alessandro Panagulis..Era l’estate del 1973, Papadopulos era ancora al potere. 
Non si trattava di un simulacro, e nemmeno di una bandiera, ma di tre lettere, OXI, che in greco significa NO. 
Uomini assetati di libertà le avevano scritte tra gli alberi durante l’occupazione nazifascista e, per trent’anni, quel NO era rimasto lì: senza sbiadirsi alla pioggia ed al sole. Poi il regime dei colonnelli lo avevano fatto cancellare con una mano di calce. Ma subito, quasi per sortilegio, la pioggia e il sole avevano sciolto la calce. Sicché giorno per giorno le tre lettere riaffioravano testarde, disperate,e indelebili. ”.


Buona Fortuna,ODISSEO!!!!ITACA è flagellata dai PROCI!!



P.S:Atten­zione,vale per i greci oggi quel che ci si pre­para a dire domani sul conto di spa­gnoli, por­to­ghesi e ita­liani, sudici d’Europa...

Nati a Palermo o a Sivi­glia, a Napoli o a Lisbona, siamo tutti quanti greci anche noi. 



Postato da il postino di baskerville in "....VESUVIANANDO" - NOTIZIE, OPINIONI E GIUDIZI, SUI TRASPORTI E NON SOLO... alle domenica, 05 luglio, 2015





1 commento:

  1. Adesso Revelli si atteggia ad alfiere della democrazia e come tale viene citato qui. Revelli, così come l'Unità, salutò l'avvento di Monti come un nuovo 25 aprile. La Liberazione. Disse che sarebbe sceso in piazza con la bandierina. Ci eravamo liberati di Berlusconi. In realtà licenziato dalla Bce. Facendo seguito a un articolo di Pintor, Revelli scrisse chr avrebbe baciato il rospo. Dopo il puttaniere e barzellettiere finalmente era arrivato il sobrio premier che, grazie a Napolitano, e forzando le regole della democrazia, in un panorama disperato e legittimato dall'emergenza, era arrivato uno che riallineava i conti e la dignità nel club dei buoni in cui stavamo facendo brutte figure. Revelli si produsse in veri contorsionismi verbali. Citava Schimtt, lo Ausnahmezustand, lo stato di eccezione, e via delirando. Questo la dice lunga su quanto sia stata povera l'identità di sinistra, capace di strutturarsi solo su forme di paranoia identitaria come l'antiberlusconismo.
    Ecco che conclusioni tirava il nostro alfiere della democrazia. Monti avrebbe diovuto avere " il coraggio di praticare l'istituto temporaneo ed eccezionale che nell'antica Roma aveva il nome di "dittatura commissaria". Potete "apprezzare" i deliri di Revelli a questo link:
    http://temi.repubblica.it/micromega-online/revelli-bacio-il-rospo-monti-ma/

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