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6 gennaio 2015

Biglietto aziendale basterà a reprimere l’evasione? Di Bruno Vinci


BRUNO VINCI

Domanda stupida  quella che da il titolo a questo post, con risposta scontata: no!

Il paradigma delle tre scimmie che non vede , non sente e non parlano è assolutamente vero è

presso la nostra azienda raggiunge livelli sovraumani, e la parola , il verbo della logica è inutile.

I vecchi sistemi di quando non c’erano i PC erano studiati per incoraggiare la lotta all’evasione

l’agente preposto ai biglietti era perfettamente individuato e l’incentivo alla produttività era quel

bonus (percentuale ridicola ma meglio di nulla) sulle multe.

Oggi tale figura esiste? Non lo so come del resto del bonus (ma di questo, sicuramente no).

Ma oggi siamo nell’epoca dei PC, ma i essi sono buoni per fare compiti ripetitivi ma non sono

dotati di intelligenza propria sennò non sfornerebbero (ingigantite dalla ripetitività) presentazioni

in Powerpoint dove (complice la mano umana) prospettano situazione risolte e risolvibili. Tipo

Biglietto Aziendale per Controllo Saltuario e accessi aperti = Biglietto pagato e evasione bassa.

Ma questa non è nemmeno virtuale come realtà anzi l’unica variabile che non viene calcolata è

Ci sono, attualmente,  tantissimi mezzi per evadere il costo del trasporto (biglietto) e per questi

non è stato previsto nessun contrasto serio.

Oggi come oggi è più facile prendere il treno senza biglietto che entrare in chiesa, ormai io chiamo

l’evasione “operazione Treno Nostrum” , destinato al salvataggio economico dei furbi. Unica

differenza che non c’è copertura economica dei costi ne dallo Stato e ne dall’UE, e beffardamente,

il fatto che la categoria dei furbi e degli astuti non risultano essere protetti dall’ UNHCR.

Io vorrei capire come fanno a dire l’evasione è del 28%? Ci sono forse evasori che rilasciano

interviste o che dichiarano a chi pone la domanda di esserlo? Su cosa è basata questa cifra, sulle

multe?!  Su interviste o su presunti calcoli statistici? Ebbene io dico che è una percentuale

assolutamente ottimistica, basti pensare che ad un controllo con posto di blocco, a Porta Nolana,

c’è sicuramente qualcuno che avvisa con Whatapp la presenza del controllo permettendo la

discesa alla fermata prima. O altri sistemi che costano pochissimo, come costerebbe poco, il

rimedio, ad esempio  un abbonamento con  tag rfid che viene letto senza contatto ad un attivo (ed

inesistente) varco di accesso alla banchina che si apra solo alla lettura del tag dell’abbonamento

poiché, con le nuove antenne non bisogno di contatto, ed altro… varco di servizio con

contapassaggi e con scannerizzazione rapida del  documento di identità  per il controllo incrociato

in casi di passaggi ai varchi d’accesso, impediti per cause diverse. Tutto questo remotizzato tramite

Lan in tempo quasi reale ed elaborato e registrato da un server centrale.

Con altre tecnologie (ormai a basso costo) si potrebbero fornire indicazioni utili con delle apps per

gli abbonati sulle comunicazioni al pubblico orari e forse un giorno, il posizionamento delle corse

utili, segnalazione dei guasti corse e corse di riserva.

Ma sono solo poche idee forse troppo logiche e che si scontrano con il criterio “non vedo, non

sento e non parlo” del resto sono utopie. Di buoni propositi, si dice, sono costellate le strade

dell’inferno, ma penso che le nostre strade erano già, politicamente, obbligate verso tale metà.




1 commento:

  1. "l’incentivo alla produttività era quel bonus (percentuale ridicola ma meglio di nulla) sulle multe."

    Caro Bruno, prima dell'avvento del Consorzio, per un biglietto di 1.500 lire regolarizzato in treno (che entrava per intero nelle casse Circum), il personale aggiungeva un diritto di esazione per 1.400 (che veniva accreditato in busta paga, dopo il versamento).
    Ogni blocco di biglietti per le esazioni era composto da 100 fogli, madre/figlia.
    1.400 x 100 = 140.000
    "Percentuale ridicola" non direi...

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