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8 agosto 2014

RUA PORT’ALBA – “Storia di uno” - Marotta & Cafiero Editori - € 10,00



Il mio Collega Giampiero Arpaia, con la delicatezza che lo contraddistingue, mi porge un cd dicendomi: “Emì, è per te! Lo avrei voluto portare all’Ospedale Monaldi quando eri ricoverato ma non sono riuscito a venire a trovarti… Te lo regalo ora e ti prego di ascoltarlo e, caso mai, di recensirlo…”.
Allibito, sbigottito, attonito, forse con un sorriso, ringrazio Giampiero dell’inatteso ma graditissimo regalo e leggo “Rua Port’Alba – Storia di uno – Marotta & Cafiero Editori”.
A casa prendo il cd in mano e lo osservo con estrema attenzione.
“Storia di uno” è composto da ben 13 pezzi. Il lavoro si presenta bene. La grafica è delicata e significativa. All’interno c’è il libricino con i testi, le foto del gruppo ed altre novità. Ma c’è una novità assai importante: per nulla casuale è la scelta dei “Rua Port’Alba” di inserire un cd vergine da masterizzare e diffondere agli amici. In pratica non un cd a 10 €, ma ben 2 cd a questo prezzo: un esperimento, a dir poco, “rivoluzionario” e sorprendente per il pensiero dominante ai giorni di oggi.
L’album, nel suo insieme, vuole raccontare le imprese di persone normali. Anche in ciò, non solo un disco ma un vero e proprio manifesto, ideologico e sociale, che inneggia all’impegno, alla lotta, alla tradizione.
I “Rua Port’Alba” sono nati agli inizi degli anni Novanta, suonando in ospedali, fabbriche, scuole, centri sociali, strade, piazze, in Italia e in Europa.
Impegnati socialmente e politicamente, raccontano il senso del coraggio, la lotta quotidiana, la cultura del lavoro, a suon di note, popolari e trascinanti. Tutti i pezzi musicali riportano una frase, un motto, un aforisma a mò di “presentazione” della canzone.
“Pate nuosto”, “Mulattiera del mare”, “Quel che è giusto”, “Ce stanno l’uocchie – 167”, “’O lupo”, “Luna Sencata”, “’A luna e ‘o sole”, “Era nato in Palestina”, “Quell’idea”, “Metalmeccanico”, “Resiste”, “Città mia” e “Voglio stà quieto” sono i titoli dei tredici pezzi di “Storia di uno”.
Fra tutti, a mio modesto parere, sovrasta “Quell’idea” di Massimo Mollo e declamata da Marzia Del Giudice, due assi-portanti del gruppo che assembla anche Martina Mollo (Piano, fisarmonica e voce), Caterina Bianco (Violino e voce) e Gianluca Mercurio (Percussioni). Le voci di Marzia e di Massimo (unitamente alla chitarra) fanno il resto… A volte a questi cinque si uniscono anche Francesco Calzolaio (Clarinetto), Gaetano Perrone (Flauto), Antonio Esposito (Batteria), Roberto Giangrande (Basso), Maurizio Saccone (Sax), Charles Ferris (Tromba), Raffaele Carotenuto (Trombone), Leonardo Massa (Violoncello), Edo Notarloberti (Violino), Luigi Della Notte (Viola), Antonello Paliotti (Chitarra), Gennaro Petrone (Mandola). Il tutto per un prodotto originale, gradevole, intelligente, da proporre a tutti.

EMILIO VITTOZZI



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