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6 aprile 2014

I RACCONTI DEL PENDOLARINO. SECONDA PUNTATA




PENDOLARINO 2 - La scelta dello "scompartimento"


Oggi parliamo della scelta dello scomparto all'interno del vagone o etr che dir si voglia. Una scelta non facile per il pendolarino ma soprattutto affatto veloce. Nel senso che il pendolarino trova la sua naturale collocazione a bordo, dopo non pochi tentativi. Infatti a meno di un vero colpo di fortuna, ci vorranno molteplici esperimenti prima di riuscire a trovare il giusto habitat dove trascorrere in maniera almeno accettabile la percorrenza occorrente per raggiungere la propria destinazione lavorativa.
E allora ecco che dopo aver scartato lo scomparto dei "parlanti" (in seguito analizzeremo questa particolare

categoria) e magari quello delle "puzzole" (anche qui ci sarà bisogno di un approfondimento) il pendolarino incomincia ad inquadrare la propria possibile collocazione. Certo non riuscirà facilmente a coronare il sogno del viaggio perfetto ma andando per esclusione alla fine qualcosa di accettabile riuscirà a conquistarselo. E allora oggi provi a prenderlo di testa, domani di coda...alla fine un posticino vivibile lo troverà.
Ma come anticipato, due parole vanno spese su "parlanti" e "puzzole", le due categorie che in genere il pendolarino rifugge.

Per "parlante" intendesi persona che parla a prescindere e lo fa come un fiume in piena che tutto travolge. Non accetta repliche anzi a dire il vero...nun te sent proprio.. insomma ti parla addosso fino al totale annichilimento.Quasi sempre, per "jonta di ruotolo" (come se non bastasse) le argomentazioni del parlante sono inutili e monotone come le sue stesse parole. Aggiungiamo che lo sperpetuo perpetrato dai parlanti non ha orari e che quindi può avvenire anche alle 6 del mattino e cosa ancora vogliamo dire se non...Dio ce ne scampi e liberi ? 
Le puzzole. Beh, qui c'è poco da argomentare. I pendolarini che hanno dovuto già fare il naso all'afrore che come una
pellicola invisibile alla vista ma non all'odorato, avvolge la quasi totalità dell'interno dei carri...ops...pardon, volevo dire etr, della circum, conoscono bene la "delizia" del tanfo fresco condotto seco da orde di ominidi che all'improvviso come spuntati dal nulla sciamano all'interno dei vagoni. Famiglie intere che ahiloro, non avendo un buon rapporto o meglio non avendo affatto rapporti con sorella acqua e fratello sapone, specialmente in estate, rappresentano una minaccia...una sorta di bomba chimica vagante. 
Quindi una volta evitate almeno le due condizioni di cui sopra, il pendolarino riesce a ricavarsi una nicchia che pur non mettendolo completamente al riparo dalle insidie del viaggio, gli garantiscono almeno una partenza decente. Infatti, le puzzole (sono metodiche) di solito s'imbarcano sempre alle stesse fermate, salendo sempre nello stesso scomparto. Possibilmente lontano dal capotreno, figura oggi quasi totalmente inoffensiva dal punto di vista della controlleria ma vuoi vedere che proprio oggi....si chiede la puzzola. Quindi meglio evitare. Nel frattempo una volta saliti a bordo colonizzano lo scomparto ridotto, quello con pochi posti...giusto i necessari ai componenti della tribu. E vi garantisco che grazie alle loro particolari "ghiandole" che secernono l'effluvio nauseabondo...fanno terra bruciata in men che non si dica ! Altro che la terra dei fuochi. 
Per quanto riguarda i parlanti, quelli il pendolarino li vede o meglio li sente da lontano e quindi si defila.
Insomma dopo un certo periodo ed un'attenta selezione, almeno per la partenza l'habitat è assicurato. 
Ma le insidie non finiscono certamente qui. Il viaggio del pendolarino è in genere abbastanza lungo da riservargli ben altre sorprese, di cui parleremo nelle prossime puntate. 

Il pendolarino giona

Dunque l'avventura continua....forse domenica prossima,
la terza puntata.



2 commenti:

  1. Complimenti caro pendolarino.
    Estremamente piacevole la lettura di questi racconti.
    Mimmo Starita

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  2. Grazie Mimmo, fossi anche l'unico mio lettore (cosa molto probabile), ciò mi sprona a continuare. Ed anche questa è una minaccia...eh..eh..
    Ti abbraccio e grazie
    giona

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