Pendolare. Che si serve dei
mezzi di trasporto pubblici per compiere tragitti di breve durata, (da Treccani
on line).
Ora se vogliamo
considerare di breve durata il tragitto Napoli - Roma ecco il Pendolare ma se
parliamo del lavoratore che da una localitA' periferica si reca quotidianamente
al lavoro a Napoli, servendosi dei mezzi della ex circumvesuviana o di quello
che di essi ad oggi ne rimane, allora ecco che Pendolarino, a mio avviso gli si
addice di piU'.
Bene, fatta la dovuta differenza tra Pendolare e Pendolarino, inizia da oggi, come si legge dal titolo, una sorta di candid camera testuale (solo resoconti scritti) su quanto capita di osservare durante un viaggio sui treni di ex circumvesuviana. La partecipazione aperta a tutti quei "pendolarini" che avranno voglia di raccontare qualcosa (qualsiasi) alla quale hanno assistito o di cui magari sono stati protagonisti, come pure dare consigli per affrontare il quotidiano viaggio casa - lavoro, nel migliore dei modi.
Bene, fatta la dovuta differenza tra Pendolare e Pendolarino, inizia da oggi, come si legge dal titolo, una sorta di candid camera testuale (solo resoconti scritti) su quanto capita di osservare durante un viaggio sui treni di ex circumvesuviana. La partecipazione aperta a tutti quei "pendolarini" che avranno voglia di raccontare qualcosa (qualsiasi) alla quale hanno assistito o di cui magari sono stati protagonisti, come pure dare consigli per affrontare il quotidiano viaggio casa - lavoro, nel migliore dei modi.
ED ORA GIUSTO
PER COMINCIARE.....
"N' ZERR
CHELLA PORTA !"
Le carrozze (anche dette etr), dei treni della ex
circum o quello che di essi ne resta, sono un pO' come le divise militari, calde
d'estate e fredde d'inverno e questo, chi ha fatto "il soldato" lo sa
bene. Per cui da novembre a tutto marzo, molto del suo tempo, il pendolarino lo
dedica a come sottrarsi allo "spiffero che uccide" ma ultimamente
anche allo scroscio di pioggia che attraverso "tetti" ormai
fatiscenti, rischia d'investirlo alla prima frenata o curva parabolica.
Per fortuna non sempre E'cosI'. Per cui se si ha la
"ciorta" di beccare il convoglio dal quale non sono state rimosse le
porte scorrevoli tra uno scomparto e l'altro (i famosi treni cabriolet), ancora
ancora, si riesce, avendo cura di tenerle chiuse, a mitigare l'avversa
condizione climatica interna di cui sopra.
TRENO CABRIOLET. DOVEVA ESSERE UN ESPERIMENTO SOLO PER L'ESTA'...E' RIMASTO PER TUTTE LE STAGIONI |
Purtroppo qui casca l'asino. PerchE' non tutti i
passeggeri hanno cura di richiudere la porta una volta entrati nello
scompartimento. Nel tempo ho potuto osservare infatti, che ci sono due categorie
precise di "non chiudenti" le porte all'interno dei treni. La prima E' quella dello strafottente classico. Quello che per entrare E'costretto ad aprire
ma poi, da qui l'aggettivo che lo contraddistingue,
nun s'ne fotte proprio di richiudere.
E qui ci sarebbe da passare il guaio, in special modo per il viaggiatore che ha avuto la cattiva idea di sedersi proprio di fianco alla porta che egli(nel frattempo diventato una sorta di portinaio in itinere),inevitabilmente si trova a ri-chiudere, ad ogni passaggio, non senza sommesse imprecazioni e maledizioni all'indirizzo dello strafottente di turno.
nun s'ne fotte proprio di richiudere.
E qui ci sarebbe da passare il guaio, in special modo per il viaggiatore che ha avuto la cattiva idea di sedersi proprio di fianco alla porta che egli(nel frattempo diventato una sorta di portinaio in itinere),inevitabilmente si trova a ri-chiudere, ad ogni passaggio, non senza sommesse imprecazioni e maledizioni all'indirizzo dello strafottente di turno.
La seconda categoria di "non chiudenti", vi
garantisco che sono ancora piU' fastidiosi degli "straf", E'quella
formata da coloro pur trovando la porta chiusa, entrano, richiudono ma....non
completamente. Li vedi che s'impegnano con una certa foga nella trazione ma poi
lasciano il lavoro a metA', cosi' come a metA' resta chiusa o aperta (come
preferite),la porta dello scomparto.
Ed ecco che PUNTUALMENTE, il "portinaio viaggiante" di turno, bofonchiando irripetibili epiteti, strattona con violenza la porta, chiudendo QUELLA MALEDETTA meta' (a volte anche meno della meta') lasciata aperta, PROVOCANDO un tale botto da far saltare tutti dai sedili. E sono convinto che in molti, compreso ovviamente il nostro "portinaio", sarebbero ben felici di vederci infilata la testa del "chiudente a metA'", in quel 50% DI spazio. CosI' da poter finalmente usare come ghigliottina, quella porta lasciata semiaperta...senza una logica plausibile.
Ed ecco che PUNTUALMENTE, il "portinaio viaggiante" di turno, bofonchiando irripetibili epiteti, strattona con violenza la porta, chiudendo QUELLA MALEDETTA meta' (a volte anche meno della meta') lasciata aperta, PROVOCANDO un tale botto da far saltare tutti dai sedili. E sono convinto che in molti, compreso ovviamente il nostro "portinaio", sarebbero ben felici di vederci infilata la testa del "chiudente a metA'", in quel 50% DI spazio. CosI' da poter finalmente usare come ghigliottina, quella porta lasciata semiaperta...senza una logica plausibile.
il pendolarino giona
Ciao Giona,
RispondiEliminadivertente post!
Ti invito a vedere le vignette delle buone maniere sui seguenti link. Riguardano la metro di Tokyo. Da tempo avrei voluto proporti di realizzarle per la vesuviana. Pensaci.
I link sono i seguenti:
http://angologiapponese.blogspot.it/2014/02/i-poster-delle-buone-maniere-della.html
http://hanamiblog.net/manner-poster-tokyo-metro/
Buona domenica
Antonio
Ciao Giona,
RispondiEliminaavevo postato un commento in cui ti proponevo di fare per la circum le vignette delle buone maniere che si trovano nel metro di Tokyio. Vedi i seguenti link hanamiblog.net/manner-poster-tokyo-metro/ http://angologiapponese.blogspot.it/2014/02/i-poster-delle-buone-maniere-della.html?m=1
Ciao Antonio