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22 novembre 2013

RICEVO E PUBBLICO. IL PUNTO DI VISTA DI ANTONIO...UN NOSTRO VIAGGIATORE


Non posso che ripetere quanto già scritto in un altro commento. Su questo blog è comparso più volte qualche post dal titolo "ca' si viaggia e nun se pava". Ma per quei pochi paganti vale l'inverso. Si paga ma non si viaggia. Ma viene dato per scontato che ci dobbiamo rassegnare a subire, come se il tempo della nostra vita non valesse nulla. Umiliati dal disprezzo totale della materialità della nostra esistenza, Ma sarebbe ora di chiedere il conto noi.
Con quella che Noam Chomsky definisce la "strategia della gradualità" pian piano, fiaccando ogni resistenza, si arriva a far accettare misure drastiche e vigliacche applicandole gradualmente, per anni consecutivi. Tanto che alcuni si ritengono fortunati, perché hanno ancora una lavoro di m... e perché almeno qualche treno passa. I malati di Sla devono manifestare in piazza e qualcuno ha dovuto minacciare di lasciarsi morire per farsi ascoltare e per vedersi riconosciuti i propri diritti. Ci stanno rinchiudendo nell'eurolager con i kapò a eseguire gli ordini di annientamento attraverso misure di rigore imposte dal fondamentalismo economicistico imperante.
Per stare al fatto, ma i viaggiatori paganti perché non cominciano a chiedere la monetizzazione risarcitoria di tutti i disagi inflitti quotidianamente? L'azienda, la Regione ci deve ripagare di tutto il tempo perduto in attese inutili, di ore, in stazioni ora anche al buio, dei viaggi in condizioni indegne di un essere umano.
Se proprio l'Eav non può più assicurare il servizio, deve fare in programma di esercizio con le risorse che ha. Se le corse si possono fare solo ogni due ore, lo si dica. Ma basta con il gioco al massacro dei pendolari, con soppressioni improvvise e ritardi. Ma dove sta scritto che ci dovete lasciare al buio, ad attendere come bestie e a viaggiare come deportati. O ci rimborsate o fate un esercizio ridotto ma certo. Chi lotta per vedersi riconosciuti dei diritti non può usare i pendolari come carne da macello. Se la mobilità è un diritto, questa è una lotta di tutti, viaggiatori e lavoratori Eav.
La violenza strutturale, quella contenuta nelle misure economiche stabilite dai teologi del neoliberismo è quella che il giornalista Carillo, in un recente articolo sull'odissea quotidiana dei trasporti, ha definito come peste, una tragedia di cui non risponderà nessuno. "Anzi troverete senz'altro qualcuno pronto a giustificarla in nome della razionalizzazione della spesa, dell'insostenibilità del sistema del trasporto locale, descritto come un "lusso" d'altri tempi. È appena il caso di ricordare che muoversi non è un lusso ma un bisogno. E che la libertà, per i moderni, è prima di tutto libertà di movimento"

Antonio

2 commenti:

  1. Grazie Giona
    Commento addendum dal blog mainstream sugli scioperi a Genova

    "A Genova I tranvieri dell'AMT sono in sciopero per il quarto giorno consecutivo e il sindaco gioca a moscaceca con i sindacati sul pareggio dei bilanci dell'azienda. 
    Ma il sindaco è un professore di economia, sa benissimo che il trasporto urbano gestito come "servizio pubblico" non avrà mai i conti in attivo e nemmeno i pareggio. 
    Ci si aspetterebbe che i sindacati lo facessero notare. E invece niente: lasciano che i tramvieri, che dovrebbero difendere con ogni mezzo, brucino i loro stipendi nelle penali di uno sciopero sotto precettazione senza colpo ferire. 
    .... l'unico a salvarsi è il Comune. Che nella delibera di "riorganizzazione" del servizio delle partecipate dice chiaro e tondo le cose come stanno: 
    "Il mutamento della strategia pubblica, consistente nel graduale disimpegno dello Stato dal finanziamento dei pubblici servizi, impone oggi …"
    La questione non è il bilancio dell'AMT (o di altre partecipate). La questione è il (i) governi dello Stato italiano che fanno proprie le politiche economiche ue-uem (per giunta in spregio all'Art 11 Cost). Di conseguenza attua "il graduale disimpegno dello Stato dal finanziamento dei pubblici servizi"
    Questa è la ripetizione degli scioperi dei minatori britannici con la bottegaia inglese.
    Quanto tempo ci vorrà perché si levi una autorevole voce dal ventre molle della città di Genova?"

    Sostituite il nome della città o regione e capite che questo vale anche per noi.

    Ricordate, se siete in cerca i responsabilità e colpe, la prima e più importante è la seguente:  "Il mutamento della strategia pubblica, consistente nel graduale disimpegno dello Stato dal finanziamento dei pubblici servizi, impone oggi …" in applicazione delle politiche economiche Ue-Uem.

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  2. Ho visto il servizio e mi è balzata agli occhi la triste differenza tra la loro manifestazione e le nostre dove a manifestare sotto la regione eravamo circa una cinquantina!!!Evidentemente per tutto il resto dei miei colleghi la nostra azienda può essere violata,privatizzata e anche cancellata!!! CHE TRISTEZZA!!!!
    R.M.

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