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25 giugno 2012

DAL SITO MARIGLIANO.NET


In carrozza... storia di un fallimento chiamato Circumvesuviana.


FOTO AGGIUNTA DALLA
REDAZIONE DI VESUVIANANDO
Nasceva nel lontano 18 novembre 1890 la Società Anonima Ferrovia, che collegava con treni a vapore, la città di Napoli con quella di Ottaviano. Nel corso del tempo le linee ferroviarie vennero incrementate e dopo essere sopravvissuta a ben due guerre mondiali, le “Strade Ferrate Secondarie Meridionali”, tra gli anni settanta-ottanta, vennero radicalmente rinnovate. Si completa così una rete di trasporto locale all’avanguardia, in grado di raggiungere quasi cento comuni campani con una rete ferroviaria di circa 200 km, trasportando la bellezza di 41 milioni di passeggeri ogni anno.
Per decenni è stata il fiore all’occhiello del trasporto campano, una rete infrastrutturale invidiata ed all’avanguardia, capace di collegare in tempi brevissimi punti strategici della nostra regione. Glorioso passato…Poi sono arrivati i “manager politicizzati” e laddove ben due guerre mondiali avevano fallito, la Circumvesuviana dei giorni nostri è stata letteralmente rasa al suolo. La situazione è a dir poco scandalosa, il trasporto su ferro è ridotto ad un carrozzone ingovernabile che stenta perfino ad esalare l’ultimo respiro.
Con un buco in bilancio di diverse centinaia di milioni di euro i passeggeri della Circumvesuviana si trovano giornalmente ad usufruire di servizi a dir poco da terzo mondo.

I pochi treni ancora abilitati al trasporto passeggeri sono ridotti in condizioni pietose, carrozze vetuste, sporche, maleodoranti, tutto a discapito dei “poveri” utenti costretti a viaggiare come sardine sotto il sole cocente.
Infatti viste le gravi difficoltà economiche in cui versa l’azienda, nei giorni scorsi sono stati riorganizzati gli orari del trasporto, ovviamente riducendo le corse e danneggiando ancora di più la marea di persone che purtroppo, quotidianamente, sono costretti ad utilizzare il dis-servizio. Per non parlare poi delle stazioni; bagni fatiscenti, scale mobili con il solo scopo ornamentale, degrado ovunque e le aree di parcheggio trasformate ormai in discariche a cielo aperto, vegetazione alta un metro, topi e serpenti che indisturbati si crogiolano al sole cocente dell’estate, mentre aspettano impazienti, l’ennesimo treno soppresso.

Di chi è la colpa di tutto questo scempio? Un idea me la sono fatta, ma di questi tempi sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Chiedo solo ai vertici di questa gloriosa azienda, perlomeno di ripulire le aree esterne manutenendo il verde, con l’arrivo delle alte temperature infatti, rappresentano un pericolo costante per l’elevata probabilità di incendi, a dire il vero già capitati. L’auspicio è che la Circumvesuviana torni ad essere il fiore all’occhiello del trasporto campano e che magari qualche PM di buona volontà inizi a fare nome e cognome di quei manager che negli anni hanno contribuito in maniera quasi irreversibile a ridurre il trasporto locale campano in condizioni da paese sottosviluppato, rimpinguando con denaro pubblico le proprie tasche e quelle degli amici.
Salvatore Vecchione

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