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25 maggio 2012

LA VIA FERRATA DEL PROFITTO


La via ferrata del profitto
( Common Consideration)

L’industria ed il commercio sono legati a doppio filo, il commercio vende risultati del lavoro industriale, la Ferrovia è l’espressione materiale di questo concetto.
Essa vende, o dovrebbe vendere, un risultato; un trasporto sicuro e preciso. Per fare questo deve, o ripeto, dovrebbe… seguire un processo articolato ma semplice:
Oggi è difficile guadagnare, onestamente e con una certa sicurezza, ma il lavoro onesto vende ancora bene. E’ la prima regola del profitto, un cliente soddisfatto è il tuo più grande pubblicitario. Una Ferrovia attiva è in contatto con i clienti, segue le loro esigenze e cerca il miglioramento continuo con il contenimento dei costi, insomma tutto quello che finora non è stato fatto.  si vuole una produzione accorta senza sprechi e ottimizzata che guarda ai vantaggi in ausilio del  profitto, scevra dalla politica che ormai segue percorsi tutti suoi, finalizzati alla propria esistenza., andando incontro a pericoli futuri in ambito nazionale e internazionale. E di questo sono convinti anche i gruppi bancari, che non investono in Circumvesuviana e chiudono il credito, di una ferrovia che possiede un portfolio unico in Italia per le ferrovie in concessione, che farebbe gola a qualsiasi investitore, una volta liberatasi dai consorzi societari partner che vivono del sangue altrui. E’ finita l’epoca delle holding di servizi che sedevano al tavolo di grassi banchetti approfittando dell’opulenza dell’ospitalità. E le vicende delle banche americane che servivano a loro i piatti, lo hanno comprovato in pieno e magari facendo questa considerazione evitavano i danni agli azionisti dovuti dal crollo in borsa del network Facebook.
Insomma, non esiste una sola soluzione ad un problema banale, ma finché ci sono, queste situazioni di ingerenza politica e scelte fittiziamente manageriali, con il tacito consenso dell’ habitat lavorativo. E se “l’oro di Roma”  non cade dal cielo,   non ci possiamo aspettare nulla di buono purtroppo. Quindi per il momento dimenticate il titolo e riflettete su come , chi e quando, decideranno di risolvere veramente la, di poco rallentata, caduta nel baratro.


Bruno Vinci

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