La via ferrata del profitto
( Common Consideration)
L’industria ed il commercio
sono legati a doppio filo, il commercio vende risultati del lavoro industriale,
la Ferrovia
è l’espressione materiale di questo concetto.
Essa vende, o dovrebbe
vendere, un risultato; un trasporto sicuro e preciso. Per fare questo deve, o
ripeto, dovrebbe… seguire un processo articolato ma semplice:
Oggi è difficile guadagnare,
onestamente e con una certa sicurezza, ma il lavoro onesto vende ancora bene. E’
la prima regola del profitto, un cliente soddisfatto è il tuo più grande
pubblicitario. Una Ferrovia attiva è in contatto con i clienti, segue le loro esigenze
e cerca il miglioramento continuo con il contenimento dei costi, insomma tutto
quello che finora non è stato fatto. si
vuole una produzione accorta senza sprechi e ottimizzata che guarda ai vantaggi
in ausilio del profitto, scevra dalla
politica che ormai segue percorsi tutti suoi, finalizzati alla propria
esistenza., andando incontro a pericoli futuri in ambito nazionale e
internazionale. E di questo sono convinti anche i gruppi bancari, che non
investono in Circumvesuviana e chiudono il credito, di una ferrovia che
possiede un portfolio unico in Italia per le ferrovie in concessione, che
farebbe gola a qualsiasi investitore, una volta liberatasi dai consorzi
societari partner che vivono del sangue altrui. E’ finita l’epoca delle holding
di servizi che sedevano al tavolo di grassi banchetti approfittando
dell’opulenza dell’ospitalità. E le vicende delle banche americane che
servivano a loro i piatti, lo hanno comprovato in pieno e magari facendo questa
considerazione evitavano i danni agli azionisti dovuti dal crollo in borsa del
network Facebook.
Insomma, non esiste una sola
soluzione ad un problema banale, ma finché ci sono, queste situazioni di
ingerenza politica e scelte fittiziamente manageriali, con il tacito consenso
dell’ habitat lavorativo. E se “l’oro di Roma”
non cade dal cielo, non ci possiamo aspettare nulla di buono
purtroppo. Quindi per il momento dimenticate il titolo e riflettete su come ,
chi e quando, decideranno di risolvere veramente la, di poco rallentata, caduta
nel baratro.
Bruno Vinci
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